La produzione di castagne è crollata in tutta Italia per i castanicoltori di Marradi un disastro.

 

martedì 28 ottobre

La produzione di castagne è crollata in tutta Italia – Il raccolto di castagne Made in Italy scende quest’anno al minimo storico con una produzione nazionale ben al di sotto dei 18 milioni di chili registrati lo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quella di 10 anni fa.  E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sul crollo produttivo dell’alimento che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del pane” che rischia di sparire dalla realtà nazionale dopo essere stato il simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari.
Il 2014 sarà ricordato nella storia per il taglio nei raccolti di tutti i prodotti agricoli dell’autunno italiano con l’olio in riduzione del 30 per una produzione attorno a 300mila tonnellate ed un taglio di oltre il 15 per cento rispetto allo scorso anno e la vendemmia che rischia di classificarsi come la piu’ scarsa dal 1950, con una produzione di vino che potrebbe scendere fino a 41 milioni di ettolitri. Per le castagne la riduzione è dovuta all’andamento climatico sfavorevole con l’eccesso di precipitazioni ma anche alla strage provocata dagli attacchi dell’insetto killer “Cinipide galligeno del castagno” arrivato in Italia dalla Cina e che da alcuni anni sta decimando i raccolti.
Un duro colpo per un alimento che nel 1911 aveva raggiunto addirittura una produzione record di 829 milioni di chili con il castagno che riveste peraltro un ruolo  Importante in molte aree collinari e montane del nostro Paese, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e  per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico.
La bellezza dei boschi, con castagni spesso centenari, rende fruibili tali luoghi anche per scopi turistici e di svago con l’habitat che risulta fondamentale per la selvaggina, per la produzione del caratteristico miele e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti. Anche per questo nonostante le difficoltà restano molto popolari le feste e le sagre dedicate a castagne e marroni in tutta la penisola a partire da Cuneo dove fino a domenica 19 ottobre si è svolta la Fiera Nazionale del Marrone. e poi Marradi dove tutte le domeniche di ottobre migliaia di persone hanno visitato la 51^ edizione della Sagra delle castagne e del marron buono
Il taglio dei raccolti italiani ha favorito le importazioni che sono quasi raddoppiate, passando dai 38,7 milioni di euro del 2012 ai 67,8 milioni di euro del 2013 e l’amaro risultato è che gli italiani hanno più del 50 per cento di probabilità di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Slovenia. Il rischio infatti è che per la mancanza di un sistema trasparente di etichettatura le castagne importate vengano spacciate come nazionali mettendo a rischio anche le produzioni locali sopravvissute fino ad ora.
Nonostante la grande mobilitazione per la lotta biologica al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis e i segnali positivi in alcune regioni, serviranno infatti anni per ritornare ad un livello produttivo degno della tradizione nazionale.  Per queste motivazioni è necessario che le Istituzioni, oltre a continuare le attività di lotta al cinipide, mettano in campo azioni determinanti per il rilancio del settore, tra cui sicuramente più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, castagne italiane
Se dal punto di vista quantitativo la situazione è preoccupante, il primato italiano sul piano qualitativo è confermato dalla presenza di ben dodici tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. Quattro si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop mentre in Campania è riconosciuta la Castagna di Montella Igp e il Marrone di Roccadaspide Igp, in Emilia Romagna il Marrone di Castel del Rio Igp, in Veneto il Marrone di San Zeno Dop  e i Marroni del Monfenera Igp, in Piemonte la Castagna Cuneo Igp e il Marrone della Valle di Susa Igp, e nel Lazio la Castagna di Vallerano Dop.

Mauro Ridolfi Forza Italia: Il Comune continua ad ignorare la frazione di Campigno.

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Pubblichiamo il comunicato inviatoci da Mauro Ridolfi di Forza Italia Marradi:

Al Coordinamento di Forza Italia Marradi giungono segnalazioni da parte degli abitanti della frazione di Campigno in merito al totale stato di abbandono in cui il Comune di Marradi li ha lasciati.  Noi accogliamo di nuovo le segnalazione che prontamente e personalmente ho verificato e  devo dire che anche questa volta  appena arrivato a Campigno sono rimasto veramente sconcertato ed allibito. Di recente il 25 di settembre,  più di  un mese fa, il nostro comune viene colpito da una bomba d’acqua durante la notte che causa danni ovunque: smottamenti e l’allagamento di cantine e case e  proprio a Campigno in località Farfareta ed in località le Pille ai piani terra l’acqua raggiunge rispettivamente il metro e sessanta e circa sessanta centimetri lasciando  anche svariate tonnellate di detriti che si erano arenati proprio a ridosso dell’abitazione. Come ho potuto constatare di persona gli abitanti di Campigno si sono dovuti rimboccare le maniche e da soli hanno ripristinato l’ordine ed il decoro, il tutto ovviamente senza l’aiuto dell’Amministrazione locale.

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Si sono verificati anche alcuni eventi franosi di scarpate a ridosso della strada comunale che hanno riempito ed ostruito le pressochè inesistenti fossette di scolo.

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Devo dire che tutto è rimasto, ad oggi,  come il 25 settembre come si può vedere dalle foto.  Dobbiamo perciò dedurre che quando nella segnalazione precedente il quale ricordavamo che Campigno  era una frazione abbandonata a se stessa,  purtroppo avevamo ancora una volta ragione ed i fatti lo confermano. Non è stato rimosso nemmeno un grammo di terra franata e le fossette sono inesistenti. Noi nell’interesse dei cittadini insistiamo  a ricordare al Sindaco ed alla Giunta che ci avviciniamo all’inverno e non vorremmo ritrovarci a dover ancora una volta assistere ad  un triste spettacolo dovuto all’indifferenza totale dell’Amministrazione che sembra avere il prosciutto davanti agli occhi, tira a campare dimostrando ancora una volta che esistono cittadini di serie A e di serie B. Noi ovviamente siamo qua pronti a dare voce ai cittadini e continueremo a monitorare e segnalare con forza il totale degrado in cui versa il nostro Comune e l’incapacità di chi governa a dare risposte ai problemi della gente.

Mauro Ridolfi

Presidente di Forza Italia Marradi  Capogruppo di Forza Italia nell’Unione Comuni del Mugello

La giornata del Premio di Prosa Lirica Inedita al Centro Studi “Enrico Consolini”

OLYMPUS DIGITAL CAMERAmercoledì 15 ottobre

Si è celebrata sabato 11 ottobre, presso il Centro Studi Campaniani, la prima delle due serate del premio nazionale di prosa lirica inedita indetto dal Centro Studi  di Marradi e dall’Accademia Il Fauno di Firenze.

Sicuramente nuovo nel suo genere  il concorso presenta una specificità con la quale si è inteso dare originalità alla gara ed evidenziare una caratteristica dei mitici Canti Orfici, che sono infatti una raccolta di componimenti letterari in prosimetro, genere letterario in cui versi e prosa vengono alternati. Ne è un esempio illustre La Vita Nova di Dante che sicuramente è stato un modello importante dell’opera di Campana. Anche la scelta dei temi è stata suggerita dall’insigne modello degli Orfici, il paesaggio da un alto e le città dall’altro.

Pur essendo alla sua prima edizione,il concorso ha suscitato molto interesse, quattordicimila visite nel sito e ottantotto partecipanti tra italiani e stranieri.

Dei dieci classificati solo tre gli assenti alla cerimonia che hanno comunque comunicato la loro sicura presenza alla seconda fase della premiazione che si terrà a Firenze in Palazzo Vecchio  nella sala de’ Dugento, sabato 15 novembre p.v. alle ore 16.

A tutti dal primo al quinto classificato, delle due sezioni, è stata consegnata una copia anastatica della prima edizione dei  Canti Orfci, edita dal Centro Studi Campaniani in mille copie numerate. Al primo classificato di entrambe le sezioni : Alda Magnani di Parma  con “ Un paese e un bosco del nostro Appennino” e Cristina Viti di Lecco  con “ Pomeriggio montevideano”  è stato dato un premio in denaro di duecento euro; al secondo classificato di entrambe le sezioni: Silvia Bettuzzi di Pordenone con “ Disincato di un crepuscolo sulla madonna del faggio” e Pamela Galloni di Reggello con “ Firenze, mia coppa preziosa…”  sono stati consegnati Euro cento.

La presidente del Centro Studi, Mirna Gentilini, ha letto una breve biografia di entrambe le vincitrici ; Alda Magnani , docente di italiano e latino nei Licei fino alla pensione, si occupa di recensioni e di critica letteraria. Si è classificata ai primi posti di numerosi concorsi , ha scritto racconti che sono inseriti in raccolte antologiche ed ha pubblicato volumi di poesie.

Cristina Viti è una poetessa e traduttrice italiana che vive e lavora a Londra. Tra le sue pubblicazioni hanno ricevuto particolare attenzione da parte della critica e del pubblico anglosassone la traduzione inglese del testo integrale dei Canti Orfici all’interno di un’ampia selezione di liriche campaniane. Tra gli altri autori italiani tradotti si contano Elsa Morante, Amelia Rosselli, Carlo Emilo Gadda e la recente versione del primo romanzo di Mariapia Veladiano .

A trionfare, in una giornata dedicata alla poesia, che ha visto anche la consegna di una medaglia dell’Accademia Il Fauno da parte del presidente avv. Lamberto Lilli all’assessore Andrea Sartoni, sono stati i versi di Campana.

La lettura scenica di poesie, tratte dai Canti Orfici, di Maurizio Paganini e l’interpretazione di Francesco Chiari  con arrangiamenti musicali inediti ha concluso la cerimonia di premiazione a cui ha partecipato un pubblico attento e  qualificato proveniente da varie parti d’Italia.

 

 

Mirna Gentilini

(Presidente Centro Studi Campaniani)

Alcuni ricordi di Renato Ridolfi uno dei protagonisti e fondatori della Pro Loco di Marradi e della Sagra delle Castagne

Renato Ridolfi allo stand della Pro Loco a Cuneo nel 1966
Renato Ridolfi allo stand della Pro Loco a Cuneo nel 1966

lunedì 13 ottobre

La più dolce sagra d’Italia col suo Marron Buono compie 51, pensata e voluta a Marradi, oggi area metropolitana di Firenze, a cavallo di Toscane e Romagna nel 1963 da una Associazione Turistica Pro-Loco che ho contribuito da assessore insieme agli altri fondatori a costituire si è imposta subito per l’originalità degli organizzatori e per l’eccellenza dei prodotti esposti ed offerti ai visitatori sempre più numerosi di anno in anno. In verità la nostra castanicoltura, che sta attraversando un momento di grande crisi di produzione dovuta alla vespa cinese (cinipide) e alle avverse condizione meteo, fonda il suo successo sul famoso marron buono di Marradi, che già nel Seicento a Londra era ritenuto the best chestnut of the world”. A Marradi si produce per caratteristiche organolettiche, uno tra i migliori prodotti d’Italia, e da qui partono le tante diverse ricette: dalle più semplici, come le ballotte e le caldarroste i brusè, alle vere e proprie specialità alimentari tipiche, tra cui la torta e il budino di marroni, la marmellata e i rinomati marron glacè. Far nascere la Pro-Loco non fu impresa facile prima esisteva Un comitato per l’incremento turistico e ricordo che l’idea di dar vita  all’Associazione Turistica Pro Loco dovette vincere perplessità e resistenze anche del sindaco di allora Mario Bellini, ma alla fine la tenacia nostra prevalse e facemmo nascere l’Associazione con Presidente Sergio Zacchini e con uno straordinario e generoso impegno di Silvano Ciottoli, Lodovico Bernabei, Giacomo Lazzarotto, Enzo Mercatali, Luigi Nieddu, Ottorino Randi, Umberto Scalini Scala. Ricordo che alla prima sagra grazie al compianto Silvano Ciottoli presentammo addirittura cento pezzi in ceramica della ceramista Gianna Boschi di Faenza come souvenir di pregio.

ideatori

La nostra castanicoltura fonte di sopravvivenza Il castagno l’albero del pane fin dopo la seconda guerra mondiale fu abbandonata per lungo tempo, molti castagni secolari abbattuti per produrre il tanino ed altri perché vittime della malattia dell’inchiostro. La prima Sagra delle Castagne di Marradi fu nel 1963. Allora i castagneti erano tutti in abbandono, ma ben presto l’idea di riproporre questo prodotto entusiasmò i nostri contadini e coltivatori che si misero a ripulire i castagneti dalle sterpaglie di ogni genere per facilitare i buoni raccolti  anche con innesti e nuovi impianti: Il successo fu immediato soprattutto per la Sagra tanto che nel 1966 la Camera di Commercio di Cuneo scelse la nostra Pro Loco per il suo Convegno Internazionale di castanicoltura, dove i marradesi non delusero la stima in loro riposta. A quel Convegno ed alla esposizione dei nostri migliori prodotti, ricordo che era presente anche una delegazione giapponese giunta a Genova per nave portando una pianta di nuova qualità di castagno del sol levante. Furono i primi giapponesi che apprezzarono, già allora i nostri dolci di marroni. Quella missione a Cuneo fu la consacrazione nel tempio della castanicoltura dell’eccellenza marradese e ricordo che vi potemmo partecipare grazie anche alla preziosa e generosa collaborazione dello scomparso Gian Martino Semeraro che ci mise a disposizione un camioncino frigo dell’”Algida”. Da allora sia pure a fasi alterne i risultati nel settore sono stati ottimi fino ad arrivare alla realizzazione dello Stabilimento Ortofrutticola del Mugello e all’esposizione del Centro Studi di documentazione del Castagno.

Renato Ridolfi  classe 1919 già assessore al Turismo del Comune di Marradi