Al via il prefabbricato delle polemiche per il 118- Bassetti: era meglio realizzarlo nell’area di Filetto dove già insiste il centro della protezione civile e l’area dell’elisoccorso

118marradistradaE’ stata aperta  la nuova sede provvisoria del 118 di Marradi, un investimento complessivo da parte dell’Azienda Usl Toscana Centro di 165 mila euro. La struttura prefabbricata,, è stata realizzata nell’area adiacente al fatiscente capannone  della stazione Fs e si sviluppa su un unico livello a piano terra, con locali 118 e servizio di continuità assistenziale (guardia medica), ambulatorio di primo soccorso, locali per il personale medico e volontari, per una superficie complessiva di circa 200 metri quadrati. E’ stata inoltre realizzata una strada di servizio con un accesso diretto sulla strada regionale in prossimità del passaggio a livello  per i mezzi di soccorso. L’ex sindaco Paolo Bassetti aveva commentato criticamente nei giorni scorsi: “Sono tuttora convinto che la soluzione presa di spostare temporaneamente il presidio del 118 in quella zona sia sbagliata. Sicuramente è un bene che si sia trovata un posto dove spostarlo, ma per poterlo fare lì si è impiegato più tempo del previsto, visto che sono più di 4 anni che si parla della necessità di trovare un luogo temporaneo che possa ospitare il 118. In più c’è il fattore economico: l’Usl ha speso soldi per un terreno di proprietà RFI che tornerà a disposizione di quest’azienda nel momento in cui verrà trovata una sistemazione definitiva al 118. Queste risorse invece potevano essere destinate a un terreno di proprietà comunale. Infatti la soluzione da me proposta – conclude Bassetti – era di utilizzare l’area pubblica vicino alla Protezione Civile – elisoccorso, più economica e funzionale

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All’inaugurazione erano presenti il sindaco Tommaso Triberti e l’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi; il direttore generale, il direttore sanitario e il direttore area centrali operative 118 dell’Azienda Usl Toscana Centro, rispettivamente, Paolo Morello, Emanuele Gori e Lucia De Vito; ed ancora, per la Società della Salute del Mugello il presidente, sindaco di Vicchio, Roberto Izzo con il direttore Massimo Braganti, e per l’Unione dei Comuni del Mugello i sindaci di Borgo San Lorenzo e Scarperia e San Piero, Paolo Omoboni e Federico Ignesti; la consigliera regionale Fiammetta Capirossi;  volontari della Misericordia e Protezione civile, Carabinieri e Vigili del fuoco. Dopo aver ringraziato i vertici dell’Azienda Sanitaria Usl Toscana Centro, l’assessore regionale Stefania Saccardi ha affermato: “L’inaugurazione di oggi non è un punto di arrivo ma di partenza, per migliorare e potenziare, tutti insieme, la risposta ai bisogni di questo territorio. E in questo territorio – ha continuato – è ben presente la consapevolezza che i problemi si risolvono insieme, ognuno per la propria parte”. Ed ha concluso: “Abbiamo fatto il punto sul sistema sanitario locale e ci attendono nuovi impegni”.

P.S.

10 luglio 2017 Il Bicentenario della nascita di Celestino Bianchi

untitled 3martedì 25 gennaio

Marradi Free News si prepara a ricordare solennemente con un convegno di Studi il 10 luglio 2017 Bicentenario della nascita, la figura di quel grande protagonista marradese dell’Unità  d’Italia che fu Celestino Bianchi che nel 1861 era Segretario Generale del Ministero dell’Interno del Governo di Bettino Ricasoli. Marradi Free News inizia il suo lavoro preparatorio riproponendo un breve profilo di Celestino Bianchi. A Celestino Bianchi intelligenza che ha unito in sé i fermenti romagnoli e la lucidità toscana, l’Amministrazione Comunale dedicò una lapide il 3 dicembre del 1988. Celestino Bianchi era nato a Marradi il 10 luglio 1817 da Giuseppe Bianchi, scrivano e Susanna Ciliegioli. Compiuti i primi studi a Marradi a sedici anni si trasferirà a Firenze per proseguire gli studi presso gli scolopi, sotto la guida di padre Giovanni Inghirami. Il suo primo impiego fu quello di insegnante di storia e geografia presso l’Istituto femminile della SS. Annunziata di Firenze. Negli anni 1847-49 cominciò ad impegnarsi come giornalista politico. Collaboratore dal giugno 1847 del giornale “La Patria”, che appoggiava il gruppo moderato ricasoliano, ne diventò presto segretario di redazione e poi responsabile. Il primo dicembre 1848 fondò un proprio giornale, “Il Nazionale”, cui egli impresse un indirizzo filo-piemontese che appoggiava il triunvirato rivoluzionario di Giuseppe Montanelli, Giuseppe Mazzoni e Francesco Domenico Guerrazzi opponendosi però al progetto di unione con la Repubblica Romana diretta da Giuseppe Mazzini. Collaborò a titolo gratuito all’ l’«Imparziale fiorentino», giornale di beneficenza, i cui proventi erano destinati «a benefizio degli indigenti». Nel 1850, in seguito al ritorno del Granduca, il giornale venne soppresso e il Bianchi fu rimosso anche dal suo incarico di insegnante. Si diede allora ad organizzare con il fratello Beniamino una tipografia in Piazza Santa Croce trasferita poi in via Faenza al numero 66 dal 30 aprile 1860 che si denominò Barbèra, Bianchi e comp.. Ma Beniamino ebbe problemi di salute e Celestino non era molto adatto a correggere bozze e si recava nella stamperia solo ogni tre o quattro mesi così ma l’impresa finanziata da F. A. Gualterio non ebbe grande successo e venne presto rilevata da Gaspero Barbèra (Bianchi… ha il nome nella ragione commerciale per un riguardo che io e il M.se Gualterio abbiamo voluto usare alla sua famiglia allora numerosa, caduta in istrettezze quando il Governo toscano tolse a Celestino il posto di Maestro di Scuola nell’Istituto della SS.Annunziata ) La sua passione per il giornalismo politico trovò di nuovo modo di esprimersi con la collaborazione a giornali letterari del tempo come “Il Genio” (1852-54) e la “Polimazia di famiglia” (1853-55). Egli potè inoltre fondare di nuovo un proprio giornale, “Lo Spettatore”, che, divenuto presto uno fra i migliori giornali letterari della Toscana, diresse fino al 1858. Legato ai moderati filo-piemontesi, il Bianchi promuoveva tuttavia una linea politica che salvaguardasse l’autonomia della Toscana. Costituitosi nel 1859 in Toscana, in seguito alla fuga del granduca, un governo provvisorio sotto la guida del Ricasoli, il Bianchi ne fu nominato segretario. La notte del 26 aprile in casa del fornaio Dolfi si radunarono i capi del gruppo liberale nazionale e dei radicali alcuni del circolo Ricasoli e non pochi ufficiali dell’esercito, i quali stabilirono per il giorno dopo una grande dimostrazione; ne diedero avviso a tutte le città toscane, scelsero i nomi per la giunta provvisoria di governo (Ubaldino Peruzzi, Ermolao Rubieri, Ferdinando Zannetti, Vincenzo Malenchini e Bettino Ricasoli, che rifiutò dovendo recarsi dal Cavour, e fecero stendere da Celestino Bianchi il seguente manifesto: “Toscani ! L’ora è suonata: la guerra dell’Indipendenza d’Italia già si combatte. Voi siete italiani; non potete mancare a queste battaglie; e italiani siete anche voi, prodi soldati dell’Esercito Toscano; e vi aspetta l’esercito italiano sui campi di Lombardia. Gli ostacoli che impediscono l’adempimento dei vostri doveri verso la Patria devono essere eliminati: siate con noi e questi ostacoli spariranno come la nebbia. Fratellanza della Milizia con il popolo. Viva l’Italia, Guerra all’Austria ! Viva Vittorio Emanuele Generale in capo dell’Armata Italiana.

untitledCelestino Bianchi prima deputato all’Assemblea dei Rappresentanti della Toscana, ed in seguito fu eletto deputato alla Camera dal 1860 al 1880 per sette legislature. Ricoprì la carica di Segretario generale del Ministero dell’Interno durante i due ministeri Ricasoli del 1860-61 e 1866-67. Collaboratore de “La Nazione” dal 1860, a partire dal 1871 ne divenne direttore fino al 1885 anno della sua morte. Quando divenne direttore de “La Nazione” aveva i capelli ed i baffi bianchi ed un pizzo tipicamente risorgimentale e portava dei piccoli occhiali sopra il naso. Agli anni della direzione di Bianchi risale il primato de ”La Nazione” a Firenze che vantava fra i suoi collaboratori De Amicis, Collodi e successivamente Yorick suo amico da quando Bianchi, era direttore dello Spettatore: “Ero giovane – scriverà YoricK – ero un po’ bollente di spiriti liberali, ero un po’ mordace nello scrivere e più d’una volta, ai tempi del granduca, ho compromesso i giornali ai quali davo la mia prosa. Ma ero a buona scuola, e imparai presto a saper dire tutto quello che volevo senza compromettere nessuno”. Fu l’ideatore di rubriche di successo, come quella della moda femminile. Bianchi politico della destra scoprì un nuovo tipo di lettore: la donna e. nei giorni del referendum per l’annessione al Piemonte, La Nazione ospitò un dibattito sul voto alle donne. Al Bianchi che studiò e lavorò sugli scritti di Giambattista Vico, si devono anche alcune opere storiche come la “La geografia politica dell’Italia” (1843), La Compagnia della Misericordia di Firenze Cenni storici (1855); “Federico Confalonieri e i carbonari del 21”(1863), Manuale di Storia Moderna (1454-1866) (1869).”Storia della questione romana”, (1870) e i volumi a carattere patriottico su “Ciro Menotti”, su “Venezia e i suoi difensori” (1863) e “I martiri d’Aspromonte” (1871). Tutta la sua opera fu protesa verso l’unificazione dell’Italia sotto la Casa Savoia. In particolare un suo opuscolo “Toscana e Austria” (1858) ebbe un’importanza decisiva contro il Governo granducale. Il giornalismo rimase sempre il suo amore sia negli anni più combattivi del 1848 e 1859 sia nel periodo dell’unità d’Italia quando si schierò con la destra. Anche il grande marradese Angelo Fabroni aveva saputo equilibrare spirito innovativo e conservazione dei valori tradizionali. Celestino Bianchi a Firenze fu protagonista di molte battaglie la più famosa quella per ottenere dal Governo Nazionale una “legge speciale” per la città poiché il Comune era alla bancarotta per le molte spese sostenute negli anni di Firenze capitale.

Rodolfo Ridolfi- direttore responsabile

Mauro Ridolfi: Amministrazione di Marradi poco trasparente sui rendiconti 2013, 2014 e continua a pubblicare in ritardo le delibere

Mauro Ridolfi
Mauro Ridolfi

domenica 22 gennaio

La Corte dei Conti aveva scritto in merito ai rendiconti del Comune di Marradi presentava un extradeficit sostanziale di amministrazione al 1 gennaio 2015 :“…è da considerarsi grave in quanto espressione di situazioni sottostanti contrarie ai principi di sana gestione e sostenibilità finanziaria”.Quella vicenda più grave, della precedente del 2014, pubblicata solo il 6 ottobre sulla sottosezione Controlli e rilievi sull’Amministrazione, certificò per chi avesse avuto dubbi sulle mediocri capacità gestionali degli amministratori, la loro propensione a commettere inadempienze e irregolarità che si accompagnano ad una reiterata avversità alle norme sulla trasparenza in dispregio al diritto dei cittadini ad essere correttamente informati nei modi e nei tempi previsti dalle norme.

L’ultimo caso che ci pare doveroso segnalare è come: la delibera n. 58 del Consiglio Comunale del 7 novembre dello scorso anno sia stata pubblicata, con consapevole ritardo sul sito ufficiale del Comune nella sezione “Amministrazione Trasparente” nella Sezione “Controlli e rilievi sull’Amministrazione” soltanto il 12 gennaio 2017. Evidentemente Sindaco e Assessore, ad un anno circa dal termine del loro mandato, per i rendiconti e la trasparenza non sono ancora pronti….

Mauro Ridolfi Coordinatore di Forza Italia – capogruppo nell’Unione dei Comuni.

Nasce Home Care. Un progetto per l’assistenza domiciliare delle persone con deficit

locandina homecare

La misericordia di Marradi ha pèredispost il progetto “ Home Care ”, che si pone l’obiettivo si fornire le informazioni su una corretta gestione familiare e domiciliare delle persone che presentano un deficit cognitivo e/o fisico. Lo scopo del progetto è quello di fornire gli strumenti minimi per cercare di migliorare la qualità della vita di queste persone, dei loro familiari. Il Progetto è patrocinato dal Comune e dalla Società della Salute.

Iscriz. nel rg. del Tribunale di Firenze il 3/06/2010 n. 5780, Direttore Responsabile RAFFAELLA RIDOLFI

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