267 morti nel Centro Italia. E la terra continua a tremare

BBvZPFAvenerdì 26 agosto

La nostra redazione ritiene di esprimere lutto e solidarietà per le famiglie delle vittime. In tutta la tragicità’ dell’avvenimento, qui possiamo vedere l’Italia, che va al di la’ dei paroloni di circostanza che non rispondono alle azioni ed ai fatti necessari dei governanti. Noi siamo fra quelli che non si abitueranno mai, nonostante tutte la catastrofi che ci hanno colpito, alla conta dei morti e alle immagini di uomini e donne che scavano a mani nude per recuperare i superstiti o molto spesso i cadaveri. Reagire significa fare qualcosa di utile per i nostri fratelli colpiti.

La terra non smette di tremare nelle zone colpite dal devastante terremoto.

       1472105671-olycom-20160825054846-20447477  La terra non smette di tremare nelle zone colpite dal devastante terremoto. Una nuova scossa magnitudo 4.5, con epicentro tra Accumoli, nel Reatino, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno è stata registrata dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) alle 3.17 di questa mattina.La Croce Rossa italiana invita su Twitter a lasciare le libere le strade di accesso alle zone colpite dal terremoto, in particolare la via Salaria. Viene consigliato alle popolazioni locali anche di utilizzare i telefoni solo per le necessità per non intralciare i soccorsi. Ecco cosa ha scritto la Croce Rossa italiana: “Tutta la Croce Rossa è in stato di mobilitazione – scrive il presidente Francesco Rocca – Squadre cinofile, squadre di soccorso con 20 ambulanze in arrivo. Cucine da campo per assistenza alla popolazione in partenza per Amatrice e Accumoli. Automobilisti invitati ad evitare di percorrere Via Salaria per permettere ai mezzi di soccorso di raggiungere le zone colpite”.
La scossa è stata avvertita anche nelle Marche e nel Lazio. Nella notte, sempre secondo i dati pubblicati dall’Ingv, erano state registrate oltre 60 repliche, l’ultima alle 4.22 nella provincia di Ascoli Piceno, magnitudo 2.2. E ancora: alle 5,17 ne è stata registrata una di magnitudo 4.5 nella zona di Rieti a una profondità di 10 chilometri. Nella cittadina di Accumoli si sono avuti nuovi crolli.

BBvZUStIntanto il bilancio delle vittime accertate sale a 267. Il tragico bilancio, comunicato dalle Prefetture di Rieti e Ascoli Piceno, si è aggravato. Le attività di ricerca sono proseguite nel corso di tutta la notte e continuano tuttora.

Ancora una volta dopo il terremoto de L’Aquila e quello dell’Emilia si torna a morire di terremoto. Molti – tra cui diversi bambini – sono ancora bloccati sotto le macerie. I comuni più colpiti sono Amatrice, Accumoli, nel reatino, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno.

La Protezione civile ha diffuso i numeri da chiamare in caso di emergenza: contact center della Protezione civile nazionale: 800840840; sala operativa della protezione civile Lazio: 803555; per le donazioni 45500. Lanciato anche l’appello a donare il sangue: a tal proposito Mauro Ridolfi ha dichiarato:ESPRIMO TUTTA LA MIA VICINANZA E SOLIDARIETA AGLI AMICI DI AMATRICE ED I PAESI LIMITROFI COLPITI DAL SISMA QUESTA NOTTE , FACCIO UN APPELLO A TUTTI I DONATORI D…I SANGUE,  CHI PUO SI RECHI AL CENTRO RACCOLTA PIU VICINO  PER EFFETTUARE LA DONAZIONE DI SANGUE VISTO LA FORTE E NECESSARIA RICHIESTA,   NELLE NOSTRE ZONE LE PIU VICINE POSTAZIONI  AVIS E FRATRES SONO FAENZA E BORGO SAN LORENZO La Protezione civile ha attivato due numeri da contattare in caso di bisogno: 800.840.840 per mettersi in contatto con la Protezione civile; 803.555 per parlare invece con un operatore della sala operativa della Protezione civile del LazioLa Croce Rossa Italiana ha attivato una raccolta fondi per aiutare le popolazioni vittima del terremoto della notte del 24 agosto. Sul sito www.cri.it nella sezione dedicata, in home page, sono presenti le modalità di donazione. E’ possibile donare attraverso l’IBAN: IT40F0623003204000030631681 utilizzando la causale “Terremoto Centro Italia”. La CRI, ha inoltre, ha attivato il numero telefonico 06 5510 dedicato al servizio donazioni e l’indirizzo email aiuti@cri.it.

Il 24 settembre all’Officina Artistica “L’Infinito” La Poesia ci salverà

foto premiazione 2015La cerimonia conclusiva dell’edizione 2016 del Premio Dino Campana-“La Poesia ci salverà”, organizzato dal Quotidiano Marradi Free News, l’ “Accademia degli Incamminati” di Modigliana, il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” di Marradi, l’Accademia Il Fauno, Associazione Culturale “Giovanni Arcidiacono”di Firenze, Associazione Culturale “Opera In-Stabile”, l’Officina Artistica “L’Infinito” di Brisighella, riservato a liriche edite e inedite, si svolgerà sabato 24 settembre  alle ore 11 a Brisighella uno dei Borghi più belli d’Italia dove ha sede l’Officina Artistica “L’Infinito”.

La Giuria del  premio che si è svolto prevalentemente attraverso le modalità della rete è composta da:

  • Barbara Betti (Direttore di Opera-In-Stabile),
  • Gianna Botti (Scrittrice),
  • Federica Balucani (Soprano),
  • Maurizio Ferrini (Attore),
  • Mirna Gentilini (Presidente Centro Studi Campaniani),
  • Pape Gurioli (Direttore dell’Officina Artistica Infinito),
  • Lamberto Lilli (Presidente Accademia Il Fauno),
  • Giancallisto Mazzolini (Accademia degli Incamminati),
  • Riccardo Monopoli (Attore-Regista),
  • Rodolfo Ridolfi (Direttore Responsabile Marradi Free News);
  • Massimo Scalini (Psichiatra).

Le precedenti cerimonie conclusive si sono svolte a Firenze, al Caffè letterario “Le Giubbe Rosse” nel 2014 e a Palazzo Panciatichi sede del Consiglio Regionale nel 2015
Leggi tutto:  La Poesia ci salverà. Premiazione a Brisighella ~ OK!Mugello Perchè non condividi con i tuoi amici OK!Mugello? Più siamo meglio è!   Follow us: @okmugello on Twitter | okmugello on Facebook

Il Sindaco aveva promesso ma non mantiene: dopo tre anni Marradi è ancora priva dell’Area Cani.

 

IMG_20160816_105638martedì 16 agosto

Nel 2013,  con 190 firme, i cittadini di Marradi segnalarono alla neo eletta amministrazione comunale l’esigenza di destinare uno spazio  aperto ad “Area cani” per la salvaguardia del verde pubblico, del decoro delle vie e delle strade e per l’igiene ambientale nel rispetto delle normative e delle regole, consentendo agli amici a quattro zampe,  ammessi per legge nei locali pubblici e sui mezzi di trasporto, di avere uno spazio per le loro necessità.  Malgrado la promessa, personale del sindaco Triberti ai promotori della petizione di provvedere, a tre anni di distanza  nulla è stato fatto. 

untitled

La richiesta dei cittadini,  è stata  completamente ignorata.  Noi insistiamo sul fatto che:.”Reperire un’area come previsto dalla normativa non è missione impossibile: ci sono terreni incolti a due passi dal centro e non è certo oneroso recintare pochi metri quadrati d’erba. Ciò che continua a  mancare a questo sindaco è la conoscenza,  l’ascolto e l’attenzione alle richieste dei cittadini. L’area cani  evidentemente non è ritenuta importante come non sono ritenuti importanti gli interventi di manutenzione indifferibili  del percorso, tutto nel centro storico, che dagli Archiroli conduce al Parcheggio “Maestro di Marradi” e che con queste foto documentiamo.

Mauro Ridolfi Coordinatore di Forza Italia – capogruppo nell’Unione dei Comuni.

Omaggio a Dino Campana nel 131° Genetliaco (20 agosto1885-2016)

Campanavenerdì 12 agosto 

di Rodolfo Ridolfi*

 Neuro Bonifazi affermava “Dino Campana è stato guidato dalla ideologia nietzschiana, intesa come la ragione mitica alla iniziazione della vita e della poesia, ha avuto una cultura straordinaria, conosceva molte lingue e leggeva testi stranieri nella loro lingua originale. Ha, in un certo senso, messo in pratica il vangelo nietzschiano, non certo per il superuomo, ma per quella sua capacità di elevarsi idealmente verso la bellezza apollinea, nobilitarsi alla luce dell’assoluto contro tutte le viltà e le povertà del quotidiano (solo così possono spiegarsi i suoi comportamenti, gli atteggiamenti, le sue fughe, i suoi viaggi).”

I documenti ed i testi ci ricordano come il Comune di Marradi per lungo tempo sia stato oggetto di fortissime critiche per non aver fatto molto per onorare la memoria di Dino Campana. Il ministro della Cultura fascista Bottai sollecitato da Bargellini fu invece decisivo, nel 1942 per dare a Campana, dieci anni dopo la morte, una sepoltura dignitosa ed il giusto e solenne riconoscimento insieme a tutti gli uomini della cultura del tempo.

 Sempre i documenti e gli atti ci confermano come negli anni ‘50 a Marradi durante i consigli comunali, ci furono addirittura dei consiglieri di sinistra che non volevano sentir parlare di Campana che consideravano non solo “E’ Mat” ma addirittura un precursore del fascismo. E quando i cittadini di Marradi lanciarono l’idea di onorare questo Dino Campana, si opposero per due anni consecutivi, cioè nel 1952 e nel 1953, allo stanziamento in bilancio di 500 mila lire per le celebrazioni. Ai soliti “idioti” di Marradi si aggiunse la Giunta provinciale amministrativa che ritenne di depennare, la posta con il pretesto che il bilancio di Marradi era deficitario.

 Anche negli anni ottanta la proposta di introdurre accanto a Marradi Campana come nuovo nome del Comune fu contestata e respinta da coloro che ritenevano più importanti le “castagne”. Quando si decise di titolare una via a Sibilla Aleramo due signore del Consiglio Comunale non esitarono a manifestare il loro dissenso “morale”, astenendosi.

 Emblematiche del clima anni ‘50 sono due lettere del senatore Emilio Sereni, e del sindaco in merito all’intitolazione di una Via a Dino Campana che alla fine avvenne nel 1954 con una commemorazione del marradese prof. Sergio Zacchini al ponte di Vilanzeda “sotto una pioggia intensa ed un vento fortissimo” Ecco una lettera indirizzata all’onorevole Emilio Sereni dal sindaco, prima di prendere un simile provvedimento

Caro Senatore,

Ci è stato proposto da più cittadini di intitolare una via del nostro capoluogo al defunto poeta Dino Campana.

Dino Campana era marradese e noi ben volentieri aderiremmo alla richiesta. Desideriamo però sapere da te se il valore di Campana è tale da meritare il riconoscimento. Ciò anche in rapporto al momento politico attuale.

«Grazie. Cordialmente,f/to: II Sindaco

 Il senatore comunista Sereni così rispondeva al compagno sindaco di Marradi

Caro Compagno,

penso che sia giusto intitolare a Dino Campana una via del vostro capoluogo.

Dino Campana è indubbiamente un nome autorevole della poesia moderna e ormai passato alla storia della letteratura.

Non c’è nessun riserbo politico nei suoi confronti. Tanto più che la sua pazzia toglieva ogni responsabilità ad ogni sua posizione politica, né, d’altronde, ne ebbe mai dichiaratamente reazionarie.

Sarebbe bene fare inaugurare la via ad uno scrittore toscano. Vedete di scrivere a Romano Bilenchi, a Firenze, se volesse lui parlare per l’occasione.

f/to: Sereni

Dino Campana fu un uomo spesso frainteso, la varietà e le contraddizioni delle sue prese di posizione in pochi anni (dall’ interventismo all’antibellicismo, dal germanesimo al patriottismo italiano all’accanimento filofrancese, dall’aristocraticismo al populismo) ha alimentato l’immagine di un poeta confuso sul piano delle idee, della politica e della società, tanto che più volte i suoi discorsi politici sono stati considerati dal potere e dalla cultura ad esso asservita appendici legate alla contingenza dell’epoca, da tenere ben distinte e separate dal poeta puro. Direttamente o indirettamente, l’interpretazione di Soffici, secondo cui il Germano è poco più che un incidente di percorso, ha resistito fino ai giorni nostri.

 Il Germano sembra essere difficilmente digeribile per la critica più strettamente letteraria, perché costringe a travalicare i confini della letteratura. Per troppo tempo il modo di leggere Campana era quello di confinarlo nell’ambiente dell’ermetismo fiorentino e della poesia pura, privo di qualsiasi interesse per i discorsi politici. Fra i primi Gianfranco Contini, pur affermando di voler lasciare la biografia di Campana, e dunque anche i suoi gesti politici, fuori dalla valutazione della sua poesia, finisce per emettere una sentenza impropria e politica che conclude: “Questo anarchico, questo bohémien non seppe liberare l’uomo d’ordine che era in lui”. Anche Jacobbi, estimatore del Campana poeta, non gradisce la dimensione civile e politica di Dino Campana, che bolla come poco autentica, giungendo ad usare espressioni molto forti quando parla di Campana “decadente come persona e cittadino“, popolano,provinciale.La grandezza della poesia campaniana confligge con il mondo esterno ed i gesti del Campana politico, non possono essere rimossi o relegati nel mondo della Pazzia perché non sono in sintonia con la cultura egemone e dominante da troppo tempo impegnata ad accaparrarsi un grande poeta che lo vorrebbe però epurato o addirittura modificato strumentalmente a seconda degli interessi del momento. Dedicare il libro al Kaiser, a guerra cominciata, poi convertirsi a un’idea italo-francese di democrazia, sfiorare il nazionalismo è questo Dino Campana. Campana non fa poesia ideologica; ma per questo il Campana politico con le sue idee è capace di darci il sapore di un’epoca, con le sue istintive ripulse, Il continuo sfuggire, la sistematica protesta ci fa riflettere. Se allarghiamo lo sguardo oltre i Canti Orfici, anche all’epistolario e ai frammenti sparsi o inediti, salta agli occhi una quantità di discorsi “politici”, tutti ai margini dell’opera campaniana, come il frontespizio e la dedica “germanici”; questo coacervo di considerazioni “politiche” potrebbe forse essere qualcosa di più un velleitarismo dell’individuo Campana, indicando invece un collegamento, della scrittura con una dimensione politica, più profonda e decisiva di quanto non sembri indicare. Pier Paolo Pasolini, parlava di una «sostanziale innocuità di fronte al reale che è stata strumentalizzata dalla cultura di destra», la quale si sarebbe subito impadronita di Campana: La follia della Destra è sempre stata formale e retorica: ecco dunque un folle “vero” che faceva al caso suo. Pur con tutta la cautela del caso, dobbiamo denunciare la strumentalità dei letterati italiani tradizionali, primi fra tutti gli ermetici che hanno visto in lui l’espressione vivente e politicamente pericolosa – della aspirazione nietzscheana al superuomo interiore, spiritualista e delirante … Campana non fa della poesia “civile” o “politica”. I Canti Orfici non parlano delle cose della politica, che pure stavano trascinando l’Europa verso la catastrofe, mobilitando, oltre a masse enormi di popolazione, anche la quasi totalità del mondo intellettuale. La politica, in Campana, non è tanto il contenuto della poesia, ma nemmeno soltanto un contesto che la colpisce di riflesso. C’è, con buona pace di chi non gradisce, tutta una tradizione illustre di poesia civile italiana, che dalle origini era giunta fino al tempo di Campana, passando per la mediazione classicistica di Carducci e le esperienze più decadenti di Pascoli (populismo contadino) e D’Annunzio (estetismo della politica); perfino i futuristi vi si riallacciavano, proponendo una poesia che aveva la politica e gli eventi storici tra i suoi oggetti più frequentati (una poesia civile sui generis, certo, e d’assalto, ma che raccoglieva e rilanciava l’eloquenza e la retorica tipiche della tradizione italiana: una poesia che pretendeva di farsi portavoce e sprone dei destini della nazione; non a caso Marinetti scrisse anche il testo del Movimento politico futurista e un Manifesto del partito politico futurista).Campana si mantiene al confine di questa linea tuttavia in questa direzione si deve leggere la poesia A Mario Novaro.

 Troppo spesso assistiamo al tentativo, spesso per motivi poco nobili, di distorcere o addirittura di rimuovere e di falsificare l’essenza del pensiero di Dino Campana così come emerge dai suoi scritti. Proviamo allora a fare un po’ di ordine su questo straordinario uomo di cultura, su questo poeta universale:

 La passione con cui Campana ci lascia note, frasi, accenni, allusioni all’Italia, alla Germania, all’Europa, alla guerra, alle “razze“, alla questione nord-sud, la nettezza di certe sue prese di posizione, confermano un rapporto sottotraccia ma evidente tra letteratura e politica. Certo, quella di Campana non è una poesia con la politica per oggetto, ma letteratura che nasce dal contatto con la dimensione politica. L’ispirazione è Nietzsche attraverso le figure del “Germano” e dell’Italia che determinano la Tragedia e che lasciano intravedere  un “vecchio triplicismo” e implicazioni culturali proprie del decadentismo; ma questo non è che il punto di partenza, la materia di cui Campana si serve per far scattare procedimenti poetici e politici assolutamente originali. Il “Germano” non è dunque un incidente di percorso e una boutade di provincia, come sostiene Soffici. Il significato della tragedia dell’ultimo Germano in Italia e la dedica al Kaiser, è Campana stesso a spiegarla “Ora io dissi: Die Tragedie des letzen Germanen in Italien», mostrando di avere conservato la purezza morale del Germano che è stata la causa della loro morte in Italia. Ma io dicevo ciò in senso imperialistico e idealistico non naturalistico, cercavo idealmente una patria non avendone”. Il Germano preso come rappresentante del tipo morale superiore (Dante, Leopardi, Segantini). Un forte senso di appartenenza ad una comunità, più grande nei rapporti fra l’individuo e la società, il passaggio dal germanesimo al populismo patriottico, dalle figure del “germano” e del “boy whitmaniano” a quella del “povero italiano” emigrante, risultano quindi coerenti al sogno di una comunità di patria.

L’Italia del Canto proletario e il “povero italiano” si accomunano così al boy e al “Germano” in quanto vittime di un assassinio subito, massacro, non solo simbolico, ma letterale, se si pensa al fronte e alla trincea. In quest’ottica i Canti Orfici sono anche un “piccolo libro contenente poesie patriottiche” pensando alla “patria” come ad un fine che il movimento della vita e della scrittura di Campana non riesce mai ad intercettare.

* Giornalista scrittore autore di saggi critici su Dino Campana fra cui : (Per l’amor dei Poeti o principessa…”; “Campana e l’aria di Romagna”; “Bel Amì e Gigino gli amici marradesi di Dino Campana” )