Siamo precipitati abbondantemente sotto la soglia dei tremila abitanti: occorre un vero cambio di passo per arrestare il declino


mercoledì 12 agosto

Riceviamo e pubblichiamo il documento dei Consiglieri dell’opposizione a Marradi

Trascorsi tre anni dell’inizio della attuale consiliatura comunale riteniamo di fare il punto della situazione politica amministrativa marradese. In questa prima esperienza abbiamo trovato un Sindaco a volte disponibile a raccogliere, copiare, condividere e qualche volta attuare le nostre idee e questo ha aggiunto produttività alla nostra intensa attività istituzionale di controllo esercitata in Consiglio Comunale. Nella nostra attività mai pregiudiziale verso la maggioranza ed il Sindaco abbiamo registrato come ai buoni propositi ed ai progetti spesso non completati abbia corrisposto un passo troppo lento in un momento storico dove spingere sull’acceleratore sarebbe stato più che mai essenziale. Una macchina comunale ridotta all’osso, con pochi dipendenti fra l’altro in transito che appena arrivati mirano ad altre sedi modello organizzativo poco efficiente perché “mordi e fuggi” che fa il paio con una situazione di Bilancio molto difficile ed una rotazione degli assessori assai inusuale. I momenti di confronto politico e sociale spesso individuati ma quasi mai attivati o utilizzati: ad oggi la commissione straordinaria per il commercio e turismo non ha mai preso avvio così come non è mai stata convocata la seconda commissione per eleggere il Presidente, nelle more di una opportuna modificazione dello Statuto condivisa che giace da tanto tempo nei cassetti ma che non ha trovato spazio negli ordini del giorno dei Consigli comunali. Una politica di rilancio turistico che procede a spizzichi e bocconi con qualche accelerata e momenti troppo lunghi di pausa, non utilizzati per una minuziosa costruzione di opportunità di svago e di un tessuto ricettivo adeguato ed inoltre molto soggetta a risorse esterne al Comune. Una spirale di pseudo inaugurazione di opere che si esauriscono in propaganda e rimangono inutilizzate nel loro limbo. La peggior e irrisolta criticità riguarda sempre e comunque il fatto che Marradi continua a vivere nonostante i proclami in un “terzo mondo digitale” che in tre anni non ha visto alcun miglioramento significativo. Canali televisibili che spesso non si captano telefonia che funziona a singhiozzo, didattica a distanza problematica etc…
Il drammatico contesto della Pandemia ha poi accentuato l’assoluta assenza della Regione Toscana mettendo in evidenza l’approssimazione con cui si è gestito il Covid e le vaccinazioni e la carenza dei servizi sociali e sanitari nei confronti dei piccoli comuni marginali della montagna come Marradi
contribuendo ad allargare la differenza di trattamento fra cittadini di serie A e cittadini di serie B. La campagna vaccinale sarebbe stata disastrosa senza l’iniziativa personale di tanti cittadini che si sono rivolti ai punti vaccinali della Romagna efficiente, generosa e disponibile. Attendiamo, inoltre con preoccupazione, che “si consumi” la fine dello spot elettorale del 2018, su Villa Ersilia e l’ex Ospedale figlio di promesse e soldi contesi “scippati” tra cattivi compagni toscani di rito renziano e lettiano, dato per terminato nel 2019, oggi rilanciato nella Piazza paesana vestita  a festa per San Lorenzo con comizio politico sotto le stelle e formiche volanti a far da cornice all’ennesimo spot elettorale da due milioni di euro. L’annunciata soluzione della crisi a Villa Ersilia non è stata spiegata nel dettaglio ma annacquata con due ipotesi che testimoniano ancora troppa incertezza ed approssimazione. Qual’è la soluzione l’intervento diretto dell’Asl o la proroga dei contratti in essere e fino a quando?  In questi anni la crisi demografica non ha rallentato anzi si è accentuata insieme all’esodo di molte famiglie riducendo la popolazione residente abbondantemente sotto la soglia dei tremila abitanti. Il comune di Marradi continua ad essere, per reddito pro capite. uno dei più poveri della intera Regione e nessun cenno di ripresa od inversione di tendenza è in atto. In questa situazione di declino acclarato noi continuiamo, in modo puntiglioso, a combattere la cultura della rassegnazione ad una qualità della vita in regresso e ad offrire il nostro impegno per tentare una qualche inversione di tendenza che faccia uscire il Comune dalle secche della marginalità economica e sociale in cui versa al di là delle belle speranze e delle fatue apparenze.