Visita a Palazzo Torriani: una occasione da non perdere.

Affresco attribuito a Silvestro Lega

martedì 16 novembre

Marradi – capitale culturale della  Romagna Toscana –  ha nel Palazzo Torriani uno dei suoi gioielli artistico architettonici più importanti. Fra le molteplici sfaccettature storiche e culturali  gli affreschi del Palazzo, rappresentano un buon motivo per visitarlo.

Riportiamo un redazionale ripreso da ok Mugello della  professoressa Elisa Marianini e di Aldo Giovannini che scrivono su ok mugello:

…M olti turisti,  arrivano in queste zone richiamati da sempre, sia dalla buona cucina della tradizione locale, sia da una rigogliosa natura, infatti, i versanti montuosi sono coperti uniformemente da castagneti da frutto, e lo scenario che si apre al visitatore è sorprendente, tanto che il paese è considerato come la meta ideale per il turismo di tipo naturalistico.

Marradi vanta un’origine romana, ed in questa vallata posta alla confluenza del rio Salto e del torrente di Campigno si arriva dalla strada statale 302, oppure attraverso la ferrovia “Faentina”, che collega Ravenna a Firenze, quindi la vicinanza di due importanti città della cultura e dell’arte rendono Marradi anche meta ideale di un turismo artistico. Sicuramente la famiglia Torriani, proveniente da Milano poiché cacciata dai Visconti a seguito di sanguinose battaglie, scelse un luogo ameno e tranquillo dove poter vivere, acquistando dalla famiglia Razzi il palazzo che questi avevano iniziato a costruire sui resti di una torre di epoca pre-romana. Il palazzo fu costruito alla fine del XVI secolo in via Fabroni al n. 58, ma venne ultimato solo nella seconda metà del ‘600 e successivamente fu arricchito da stupende decorazioni. Il Palazzo Torriani in stile tipico toscano, semplice e chiaro, è articolato su tre piani, e presenta in facciata un consunto ma elegante stemma in arenaria della nobile ed antica famiglia Torriani. Nel corso della seconda guerra mondiale il palazzo fu in parte danneggiato e occupato da varie truppe durante la ritirata tedesca e l’occupazione alleata, e, se ancora oggi è possibile ammirarlo in tutta la sua bellezza è stato grazie al restauro e alla ristrutturazione effettuati dai Torriani che ancora adesso abitano in questa residenza d’epoca. Gli affreschi sono stati riportati all’originario splendore e rivelano la mano sapiente e felice degli esponenti della famiglia Chini di Borgo San Lorenzo, che come riporta Pio Chini nel suo Diario Biografico, qui aveva lavorato sicuramente nella seconda metà dell’800. Infatti nel diario manoscritto, in nostro possesso, di Pio Chini (n.1836- m.1910) nell’anno 1872 si legge: “- Anno questo di buoni lavori tanto nel Mugello, ma specialmente a Marradi e Firenzuola…..; l’anno 1873 andammo al Palazzo Bassani (!) a Marradi……..; nel 1875 cui furono molti lavori specie a Marradi in Casa Piani e Torriani… e poi andammo con Tito ( fratello più giovane di Pio – n.d.r.) ad una Villa del Torriani sopra un monte così alto che si vedeva il mare di la da Ravenna –“. Agli inizi del XX secolo, sulla scia della precedente esperienza artistica dei suoi antenati, Galileo Chini quindi decorerà con le sue forme sinuose ed eleganti i soffitti del palazzo, legando in un connubio straordinario la tradizione con la modernità. Egli aspira a ricercare un’armonia globale la cui bellezza possa eliminare tutte le contraddizioni dell’epoca contemporanea. In una delle sale più importanti Galileo unisce alla decorazione del soffitto i prodotti ceramici della propria manifattura, infatti, nei quattro punti mediani dei lati del soffitto l’artista inserisce quattro teste della “Gorgone Medusa” con un valore altamente simbolico. In questa ampia sala i racemi chiniani dorati su fondo blu si sposano alla precedente grande tela allegorica applicata sul soffitto ed eseguita da un giovanissimo Silvestro Lega che dalla vicina cittadina di Modigliana era stato chiamato a raffigurare una tragica vicenda familiare dei Torriani. La signora Anna Maria Torriani è un’ottima guida capace di svelare tali allegorie accompagnando i suoi ospiti all’interno del suo palazzo, il quale riserva anche la sorpresa di una graziosa cappella. Coloro che sono interessati possono fissare una visita guidata che generalmente si svolge la seconda domenica del mese previo appuntamento. La visita del Palazzo Torriani inizia dalla corte a piano terra passando poi per la grande cucina dove si può ammirare il maestoso camino seicentesco per poi salire al primo piano nelle due sale principali, in cui troviamo delle decorazioni di grande pregio dovute alla mano di Galileo Chini. Tutte le camere e gli ingressi sono sontuosamente decorati con motivi floreali, con nastri svolazzanti o variopinti uccellini, tanto che dei finti tendaggi svelano e ci trasportano così in un mondo naturalistico ma allo stesso tempo incantato. Tutto questo apparato decorativo dovuto a Galileo ed ai suoi antenati – che qui hanno lavorato già a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento – dimostra il grande rilievo che essi attribuivano alla linea grafica, conducendo l’arte ornamentale-decorativa ai più alti livelli espressivi, con la volontà di portare l’arte e la bellezza nella vita quotidiana. I lavori e le opere delle manifatture “Arte della Ceramica” prima e “Fornaci San Lorenzo” poi s’imposero all’attenzione nazionale ed europea con i loro preziosi prodotti, testimoni non di un verismo e di un naturalismo standardizzato ed accademico, bensì di un naturalismo che attraverso forme allegoriche particolari si eleva ad arte spirituale. Questi affreschi meritano altrettanto di essere conosciuti, dato che, il visitatore del palazzo Torriani non può non percepire quel fiabesco idealismo che cela un sogno poetico di bellezza così come era nell’intento e nella volontà dei suoi autori.