Alcuni ricordi di Renato Ridolfi uno dei protagonisti e fondatori della Pro Loco di Marradi e della Sagra delle Castagne

Renato Ridolfi allo stand della Pro Loco a Cuneo nel 1966
Renato Ridolfi allo stand della Pro Loco a Cuneo nel 1966

lunedì 13 ottobre

La più dolce sagra d’Italia col suo Marron Buono compie 51, pensata e voluta a Marradi, oggi area metropolitana di Firenze, a cavallo di Toscane e Romagna nel 1963 da una Associazione Turistica Pro-Loco che ho contribuito da assessore insieme agli altri fondatori a costituire si è imposta subito per l’originalità degli organizzatori e per l’eccellenza dei prodotti esposti ed offerti ai visitatori sempre più numerosi di anno in anno. In verità la nostra castanicoltura, che sta attraversando un momento di grande crisi di produzione dovuta alla vespa cinese (cinipide) e alle avverse condizione meteo, fonda il suo successo sul famoso marron buono di Marradi, che già nel Seicento a Londra era ritenuto the best chestnut of the world”. A Marradi si produce per caratteristiche organolettiche, uno tra i migliori prodotti d’Italia, e da qui partono le tante diverse ricette: dalle più semplici, come le ballotte e le caldarroste i brusè, alle vere e proprie specialità alimentari tipiche, tra cui la torta e il budino di marroni, la marmellata e i rinomati marron glacè. Far nascere la Pro-Loco non fu impresa facile prima esisteva Un comitato per l’incremento turistico e ricordo che l’idea di dar vita  all’Associazione Turistica Pro Loco dovette vincere perplessità e resistenze anche del sindaco di allora Mario Bellini, ma alla fine la tenacia nostra prevalse e facemmo nascere l’Associazione con Presidente Sergio Zacchini e con uno straordinario e generoso impegno di Silvano Ciottoli, Lodovico Bernabei, Giacomo Lazzarotto, Enzo Mercatali, Luigi Nieddu, Ottorino Randi, Umberto Scalini Scala. Ricordo che alla prima sagra grazie al compianto Silvano Ciottoli presentammo addirittura cento pezzi in ceramica della ceramista Gianna Boschi di Faenza come souvenir di pregio.

ideatori

La nostra castanicoltura fonte di sopravvivenza Il castagno l’albero del pane fin dopo la seconda guerra mondiale fu abbandonata per lungo tempo, molti castagni secolari abbattuti per produrre il tanino ed altri perché vittime della malattia dell’inchiostro. La prima Sagra delle Castagne di Marradi fu nel 1963. Allora i castagneti erano tutti in abbandono, ma ben presto l’idea di riproporre questo prodotto entusiasmò i nostri contadini e coltivatori che si misero a ripulire i castagneti dalle sterpaglie di ogni genere per facilitare i buoni raccolti  anche con innesti e nuovi impianti: Il successo fu immediato soprattutto per la Sagra tanto che nel 1966 la Camera di Commercio di Cuneo scelse la nostra Pro Loco per il suo Convegno Internazionale di castanicoltura, dove i marradesi non delusero la stima in loro riposta. A quel Convegno ed alla esposizione dei nostri migliori prodotti, ricordo che era presente anche una delegazione giapponese giunta a Genova per nave portando una pianta di nuova qualità di castagno del sol levante. Furono i primi giapponesi che apprezzarono, già allora i nostri dolci di marroni. Quella missione a Cuneo fu la consacrazione nel tempio della castanicoltura dell’eccellenza marradese e ricordo che vi potemmo partecipare grazie anche alla preziosa e generosa collaborazione dello scomparso Gian Martino Semeraro che ci mise a disposizione un camioncino frigo dell’”Algida”. Da allora sia pure a fasi alterne i risultati nel settore sono stati ottimi fino ad arrivare alla realizzazione dello Stabilimento Ortofrutticola del Mugello e all’esposizione del Centro Studi di documentazione del Castagno.

Renato Ridolfi  classe 1919 già assessore al Turismo del Comune di Marradi