NEGLI ANNI ’30 SULL’ALTO APPENNINO MARRADESE.UN LIBRO RACCOGLIE I RICORDI DI UN ANZIANO EX PASTORE E DOCUMENTA LA VITA DELLE FAMIGLIE MEZZADRILI IN MONTAGNA

giovedì 24 maggio
Una verde vallata dell’Appennino Marradese, aperta e soleggiata, che scende dolcemente dalle pendici del Monte Lavane fino alla cascata dell’Acquacheta, verso San Benedetto in Alpe; una valle incontaminata e silenziosa, irraggiungibile dalle auto. Questo il luogo che dà il titolo al volumetto di Giuseppe Gurioli e Giuseppe Meucci: “LA NOSTRA PICCOLA VALLE DELL’EDEN NEL RACCONTO DI LINO FABBRI – Vita negli anni ’30 alle Fontanacce, un podere dell’alto Appennino marradese”. L’epoca, che sembra lontanissima nonostante i pochi decenni trascorsi, è quella che termina con l’ultima guerra, quando le nostre alte vallate erano ancora popolate. Vicino ai crinali si incontravano grandi case di pietra spesso piene di bambini, nere per il fuoco sempre acceso anche d’estate; le vallate risuonavano di voci, richiami, versi di animali, campanacci. Poi, nel giro di pochi anni, questo mondo scomparve: le case si vuotarono, divennero ruderi e tutto fu avvolto dai rovi e dal silenzio.
La ricerca di Gurioli e Meucci raccoglie le testimonianze di un uomo che ha vissuto la propria infanzia nel grande podere detto Le Fontanacce, nel periodo 1930-38. Qui i genitori e i nonni lavoravano a mezzadria la terra ma erano anche e soprattutto pastori, con un grosso gregge di pecore e capre e numerosi bovini: producevano formaggio, l’alimento più pregiato delle genti di montagna, oltre a tutto l’indispensabile per il sostentamento della numerosa famiglia. Nel libro si trovano documentati molteplici aspetti della vita di quell’epoca: com’era la casa, cosa si mangiava, come ci si spostava, come si affrontavano i lunghi inverni, cosa si faceva a veglia o nelle feste, come si lavoravano i campi, si allevava il bestiame, si faceva il formaggio, etc. Il racconto di Lino Fabbri, che costituisce la parte principale dell’opera, è affiancato da documenti dell’Archivio del Comune di Marradi e altri riferimenti di storia locale, brevi interviste ad altri testimoni dell’epoca e numerose foto a colori.
L’immagine che se ne ricava è quella di una umanità materialmente povera, alla quale sono sistematicamente negati diritti elementari, come ricevere il giusto compenso per il proprio lavoro, curarsi e far studiare i figli; ma ciononostante capace di una vita estremamente dignitosa, in armonia con il proprio ambiente e ispirata da valori come la famiglia e l’aiuto reciproco.
Il volume, stampato dalla Tipografia Valgimigli di Faenza e realizzato grazie al contributo del Lions Club Faenza Valli Faentine – che ne ha curato anche la diffusione in formato elettronico – è stato presentato giovedì 10 Maggio scorso presso il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” di Marradi dalla Presidente Prof.ssa Mirna Gentilini, dal Sindaco del Comune di Marradi Paolo Bassetti (che ha patrocinato l’opera insieme al Gruppo Escursionisti Marradesi e alla società per gli Studi Naturalistici della Romagna), dal Presidente del Lions Club Faenza Valli Faentine, Ing. Andrea Tabanelli e dai due Autori. Erano presenti numerosi soci Lions e moltissimi Marradesi che hanno completamente riempito la sala e accolto con caldo entusiasmo la presentazione. A tutti gli intervenuti è stata donata una copia del libro, per il momento disponibile in numero limitato, ma che si prevede di mettere in vendita fra breve.

Giuseppe Meucci