PREMIO DINO CAMPANA PER I POETI DEL MONDO

mercoledì 29 novembre
la Sezione Internazionale dell’edizione del Premio Dino Campana del 2024, con una giuria di eccellenze accademiche di grande prestigio darà vita ad un contest poetico plurilingue e aperto al mondo anche attraverso le più importanti Università.

Luigi Bonaffini professore emerito del Brooklyn College, Dipartimento di Lingue moderne e letteratura dell’Università di New York; Luciano Giovannini Poeta laureato in Lingue e Letterature Straniere all’ Università “La Sapienza” di Roma, docente di Inglese presso l’I.I.S. Eliano-Luzzatti di Palestrina di Roma; François Giraudeau Dottorato in Didattologia delle Lingue e delle Culture, Università di “Parigi-Sorbona”, Laurea in Lingue e Letterature straniere” – Università degli studi di Pisa e Maîtrise ès Lettres Classiques-Università di Rouen); Pedro Luis Ladrón de Guevara Mellado, professore all’Università di Murcia, poeta e grande traduttore. Questa la Giuria d’eccezione che valuterà le opere poetiche in lingua inglese, francese e spagnola per stabilire i vincitori che verranno premiati il 14 settembre 2024 a Lastra a Signa.

Il Bando tradotto in lingua prevede che saranno ammesse le opere con testi in lingua inglese e/o francese e/o spagnolo editi o inediti che non potranno superare i quaranta versi o righe e che dovranno pervenire entro il 20 agosto 2024, il bando prevede inoltre che gli autori, per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono il diritto di pubblicazione sui giornali sui siti e sui social che gli organizzatori riterranno di utilizzare senza aver nulla a pretendere come diritto d’autore anche se i diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli Autori il bando prevede infine che gli autori selezionati saranno avvisati telefonicamente o tramite notifica mail e che i risultatisaranno pubblicati, appena disponibili, sul web www.marradifreenews.com. e sui social network collegati.

DINO CAMPANA PRIZE FOR THE POETS OF THE WORLD
The International Section of the 2024 edition of the Dino Campana Prize, with a jury of highly prestigious academic excellences, will give life to a multilingual poetic contest open to the world also through the most important Universities.

Luigi Bonaffini Professor emeritus of Brooklyn College, Department of Modern Languages and Literatures at New York University; Luciano Giovannini Poet graduated in Foreign Languages and Literatures at “La Sapienza” University of Rome, teacher of English at the I.I.S. Eliano-Luzzatti of Palestrina in Rome; François Giraudeau Doctorate in Didactology of
Languages and Cultures, University of “Paris-Sorbonne”, Degree in Foreign Languages and Literatures” – University of Pisa and Maîtrise ès Lettres Classiques-University of Rouen); Pedro Luis Ladrón de Guevara Mellado, professor at the University of Murcia, poet and great translator.

This is the outstanding jury that will evaluate the poetic works in English, French and Spanish in order to establish the winners who will be awarded on the 14th September 2024 in Lastra a Signa. The translated literary competition announcement provides that works with published or unpublished texts in English and/or French and/or Spanish, which cannot exceed forty verses or lines, will be admitted. The works must be received by the organizers not beyond the 20th August 2024. The notice also provides that the authors, by the very fact of taking part in the competition, transfer the right of publication in newspapers, on sites and on social networks that the organizers deem to use, without having anything to claim as copyright even if the rights remain the property of the individual authors. Finally, the announcement provides that the selected authors will be notified by telephone or via email and that the results will be published, as soon as they are available, on the website www.marradifreenews.com. and on related social networks

Raffaella dott. Ridolfi Direttore Responsabile

Un evento su Dino Campana ed una lezione straordinaria ed irripetibile quella di Ugo De Vita a FIrenze

Ugo De Vita dice Campana a voce nuda
sabato 25 novembre
Ugo De Vita al Teatro Niccolini di Firenze: Un evento ed una Lezione Magistrale su Dino Campana irripetibile.
E’ stata una lezione magistrale su Dino Campana ed un evento campaniano eccelso e straordinario quello che si è svolto venerdì 24 novembre al Teatro Niccolini di Firenze nella Sala del Cocomero, tutta esaurita e che ha visto protagonista e mattatore di alto profilo il prof. Ugo De Vita attore, scrittore e regista, cittadino onorario di Marradi che ha interpretato Dino Campana a voce nuda davanti ad un pubblico qualificato e attento fra i quali il Sindaco di Marradi Tommaso Triberti, il Presidente del Premio Dino Campana comm. Rodolfo Ridolfi, il consigliere comunale Walter Scarpi ed il due volte vincitore del Premio Nazionale Dino Campana Giambattista Zambelli. L’eccelsa e unica interpretazione di Campana a voce nuda con il solo emozionante accompagnamento al violoncello di Andrea Sarnesi si è conclusa fra i prolungati applausi degli intervenuti.

S.G.

Il centro destra di Marradi impegna il sindaco a chiedere a Giani e alla sua Giunta di destinare l’avanzo regionale di 1,7 milioni agli alluvionati

martedì 21 novembre molto volentieri pubblichiamo l’odg del centro destra marradese

Ordine del giorno collegato alla Proposta di deliberazione di competenza del Consiglio regionale di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza: Bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2023-2024-2025 – 8° variazione.
Il Consiglio comunale di Marradi,
Vista
La proposta di deliberazione di competenza del Consiglio regionale di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza: Bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2023-2024-2025 – 8° variazione
Premesso che
Si è registrato un avanzo di amministrazione pari a euro 1,7 milioni;
Considerati
I modi e i tempi previsti dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio regionale della Toscana;
Gli eventi legati al maltempo che, il 2 novembre 2023 hanno colpito la Toscana, indebolendone, dal punto di vista economico, imprese e famiglie;
Tutto ciò premesso e considerato
Impegna il Sindaco
A sollecitare tempestivamente il Presidente e la Giunta affinchè voglia destinare l’avanzo di amministrazione di 1,7 milioni di euro a beneficio di imprese e famiglie toscane colpite dal maltempo in occasione dell’evento registratosi in data 2 novembre 2023.

Stefano Benedettini-Raffaella Ridolfi

Tempo di iniziative su Dino Campana il 9 dicembre uscirà a Marradi la Rivista Batte Botte

martedì 21 novembre

Tante iniziative per ricordare il Poeta Dino Campana si sono svolte e si svolgeranno in questo autunno 2023 ed il Centro Studi “Enrico Consolini di Marradi” ne propone una interessante il prossimo 9 dicembre: la presentazione di Batte Botte rivista letteraria che si terrà nel Teatro degli Animosi di Marradi alle ore 15.45 dal titolo “Dino Campana e il femminile” La rivista è cartacea e avrà cadenza annuale per quest’anno ne sono state stampate presso la Tipografia Fabbri di Modigliana 500 copie. Fra i molti interventi di studiosi e appassionati campaniani quello del Direttore Emilio Quinto e della Presidente Mirna Gentilini, di Fiorenza Ceragioli che riceverà anche un meritato riconoscimento, Gianni Turchetta e Marcello Verdenelli.
L’evento sarà aperto dalla prima di Acqua di mare amaro, per voce recitante e chitarra. Drammaturgia liberamente elaborata da Pier Luigi Berdondini sui suoni di mare dei versi di Dino Campana, con la voce dello stesso Berdondini, la chitarra di Donato D’Antonio su musica di Giorgio Colombo Taccani. seguirà il Duo Chiari di Marradi che presenterà Batte Botte</em>, uno dei brani premiati nella secondo concorso musicale Canti Orfici in musica.
La Manifestazione è realizzata con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Marradi ed è finanziata con i Fondi del PNRR
Nelle prime pagine della rivista compare un intervento di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, che si rallegra per il forte senso di vicinanza, espressso in questo primo numero, alle terre di Romagna e Toscana colpite negli ultimi mesi da devastanti fenomeni naturali avversi. Di seguito la poesia di Dino Campana che da il titolo alla rivista:

Batte botte
Ne la nave
Che si scuote,
Con le navi che percuote
Di un’aurora
Sulla prora
Splende un occhio
Incandescente:
(Il mio passo
Solitario
Beve l’ombra
Per il Quais)
Ne la luce
Uniforme
Da le navi
A la città
Solo il passo
Che a la notte
Solitario
Si percuote
Per la notte
Dalle navi
Solitario
Ripercuote:
Così vasta
Così ambigua
Per la notte
Così pura!
L’acqua (il mare
Che n’esala?)
A le rotte
Ne la notte
Batte: cieco
Per le rotte
Dentro l’occhio
Disumano
De la notte
Di un destino
Ne la notte
Più lontano
Per le rotte
De la notte
Il mio passo
Batte botte.

Francesco Maria De Gaetano batte il record mondiale poi conquista la medaglia di bronzo del Softair a Taipei


Il record mondiale a Taipei
De Gaetano ha partecipato alla G&G World Cup 2023 dal 27 al 29 ottobre, come rappresentante dell’Italia a Taipei, in Taiwan. La gara si è conclusa con un meraviglioso terzo posto! Francesco Maria, nella prima giornata, ha battuto il record mondiale e, insieme al suo compagno di squadra Zorzini, si è classificato primo in un’altra prova, guadagnando la testa della classifica provvisoria. Nelle gare successive del 29 ottobre ogni prova è stata superata brillantemente ed è arrivato il meritato risultato. Sul podio di Taipei ha sventolato il nostro tricolore.

Il Softair
Il Softair è uno sport assai particolare; è riconosciuto in Italia come “tiro tattico sportivo” ed è una coinvolgente competizione basata sull’impiego di tattiche militari, per raggiungere obiettivi diversi, che cambiano a seconda del numero dei partecipanti, del loro livello e della tipologia di partita. Recentemente il Softair è stato riconosciuto come disciplina sportiva del CONI ed è sempre più praticato dai giovani; è uno sport di squadra, dove vengono utilizzate delle riproduzioni di armi che sparano piccoli pallini di plastica o di materiali biodegradabili. Si devono, come in ogni sport, rispettare norme basilari di sicurezza; per la azioni di gioco non esistono regolamenti ufficiali e proprio nella parte creativa, in cui si preparano tattiche e strategie di intervento, risiede l’aspetto più bello di questa attività sportiva.

De Gaetano Marradi
Una passione che nasce dall’infanzia
Francesco Maria ci ha raccontato che fin da piccolo è stato attratto da questo sport, avvicinandosi alla squadra di “Airsoft” di Marradi grazie al cugino Paolo Benerecetti, che da anni era inserito nel settore. La squadra fa parte del Club Sportivo Culturale Marradese e già nel 2018 ha vinto il Campionato PCS (pattuglie Combact a scena) in Emilia Romagna, classificandosi per la finale italiana. Francesco continua il racconto: “Ho partecipato quasi per curiosità ad una prima gara, ottenendo risultati soddisfacenti e questo mi ha spronato ad allenarmi di più per ottenere risultati sempre migliori. Poi sono arrivati gli anni difficili del COVID, in cui tutte le attività si sono come congelate ma finalmente, nel 2023, si è tenuto nuovamente il Campionato e sono riuscito a posizionarmi in classifica per poter partecipare alle semifinali italiane tenutesi a San Marino, dove mi sono classificato al secondo posto dietro al campione in carica Franco Zorzini. I primi due classificati a questa gara, secondo regolamento, partecipano a Taipei alla finale del Campionato mondiale, dove sono presenti 21 nazioni: un sogno si è realizzato! È stato necessario tantissimo impegno, non senza sacrificio, ma ne è valsa sicuramente la pena. Mi ha sempre accompagnato il motto di Franco Zorzini “Go hard or go home” (tieni duro o vai a casa). Un ringraziamento particolare va al coach Diego per i molti allenamenti presso il Camphoenix di Monsano”. Anche noi pensiamo, caro Francesco Maria, che ne sia valsa veramente la pena. Hai potuto vivere un’esperienza importante e indimenticabile della tua vita, che ti ha permesso di incontrare tante persone e scoprire mondi lontani, così diversi da noi. A te va il nostro grazie per aver portato il nome di Marradi ai confini della terra e, naturalmente, l’augurio per nuovi e significativi risultati. Ancora una volta ci auguriamo, in questo mondo così conflittuale e divisivo, che proprio attraverso lo sport possa crearsi un ponte capace di fare incontrare civiltà diverse improntate alla tolleranza e al pluralismo.

Fedora Anforti

Ugo De Vita racconta Dino Campana” il 24 Novembre prossimo, nell’ evento alla Sala “cocomero”, Ridotto del Teatro Niccolini, ( via Ricasoli n 3) alle ore 18.00.

lunedì 20 novembre riceviamo e molto volentieri pubblichiamo:
Ugo De Vita racconta Dino Campana” il 24 Novembre prossimo, nell’ evento alla Sala “cocomero”, Ridotto del Teatro Niccolini, ( via Ricasoli n 3) alle ore 18.00.

“Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita, arsa sulla pianura sterminata nell’agosto torrido… “ sono passi in prosa di un poeta, che ci ha lasciato versi incandescenti: Dino Campana.
Per Ugo De Vita, Campana non è solo una delle voci più alte del Novecento Italiano.
De Vita ha declamato le liriche Campaniane in Italia e all’estero.
“Dino” non è stato per lui solo il poeta “matto”, protagonista dello scandalo letterario e la passione con Sibilla Aleramo.
Ugo De Vita a Marradi è giunto ragazzo, a credere in lui dopo l’Accademia, è stato Enrico Consolini, Marradi lo ha accolto, e a Marradi ha preso moglie, ama il paese del Mugello e la sua gente.

L’odissea per gli utenti della Faentina continua!

lunedì 20 novembre Pubblichiamo l’interrogazione inviataci dal centro-destra nell’Unione dei Comuni:

Premesso che:
Una ferrovia efficiente rappresenta una risorsa importante per il Mugello-Alto Mugello ed una condizione insostituibile per arrestare il declino e l’ulteriore gravissimo spopolamento in atto nei Comuni di Marradi e Palazzuolo Sul Senio (FI);
purtroppo e da lungo tempo i cittadini interessati prima dell’alluvione subivano disservizi e disagi intollerabili quali ritardi quasi costanti, soppressioni, sovraffollamento delle vetture mancati rimborsi ai lavoratori ed agli studenti;
le forze politiche che governano la Toscana, come sostenuto puntualmente con numerosi e ricorrenti documenti, ordini del giorno e interrogazioni anche nei comuni interessati, sulla Faentina, non sono mai riuscite ad individuare soluzioni adeguate ed hanno disatteso le esigenze dell’utenza destinando, spesso le risorse comprese quelle per i danni della Tav, ad imbiancare stazioni invece di istituire nuovi treni più corse e servizi efficienti per gli utenti, in primis studenti e lavoratori pendolari;
l’escalation dei disagi e delle inadempienze sembra drammaticamente accentuarsi, complice il lungo dopo alluvione, con le inaccettabili decisioni che la riapertura della tratta Marradi – Faenza, sarebbe accompagnata dalla la soppressione di alcuni treni:
questa annunciata decisione sarebbe talmente improponibile da avere generato la moina di alcuni consiglieri della maggioranza regionale che governa che chiedono a se stessi di fare qualche cosa per impedire l’accrescere dei disagi per gli utenti ormai stremati dall’inefficiente servizio ferroviario regionale;
lo scorso ottobre l’assessore della Regione Toscana alle infrastrutture e mobilità e l’assessore ai trasporti dell’Emilia-Romagna, i Sindaci e gli amministratori dei territori coinvolti, RFI e Trenitalia si sono incontrati annunciando il tardivo ripristino, dicembre 2023, dei treni sulla tratta, frequentata da studenti e pendolari;
la linea ferroviaria Faentina, tra Marradi e Faenza, dovrebbe riaprire a dicembre ma, con l’orario invernale in vigore dal 10 dicembre, ci sarebbero meno corse sull’intera tratta;
agli inesistenti servizi notturni sulla tratta si aggiungerebbero tagli al servizio ignorando le obbiettive necessità del territorio;
il tratto ferroviario più penalizzato della linea è quello compreso tra Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella e Faenza la cui interruzione ha aggravato lo stato di marginalità in cui versano soprattutto i Comuni di Marradi e Palazzuolo Sul Senio.
Interroga il Presidente
Per conoscere se quanto riportato in premessa corrisponda a verità e del caso se non ritenga, come l’interrogante ritiene, necessaria una immediata azione, di concerto con i Comuni interessati, affinchè venga ricondotta alle proprie responsabilità la Regione Toscana, incalzandola affinché questa vitale infrastruttura sia restituita finalmente funzionante ai cittadini penalizzati da questa situazione non più tollerabile che colpisce soprattutto studenti e lavoratori pendolari e impoverisce economicamente i territori provati dai recenti danni alluvionali e sismici.

Un libro per gli Asili Nido alluvionati

venerdì 17/11 Dall’ufficio stampa del Comune di Borgo San Lorenzo riceviamo e molto volentieri pubblichiamo

Giochi, libri, arredi: gli asili nido di Campi, Prato, Montemurlo, hanno visto sparire tutto in pochi istanti. Il Comune di Borgo San Lorenzo, grazie all’iniziativa coordinata dall’Ufficio Scuola, ha organizzato la “Raccolta solidale di libri cartonati per bambini destinata ai nidi d’infanzia alluvionati”. Chi lo vorrà potrà donare libri cartonati e di stoffa dedicati alla prima infanzia (per bambini da 0 a 6 anni) che saranno così rimessi in un circolo virtuoso di sostenibilità e di solidarietà.
“Le inondazioni che hanno colpito la nostra Regione a inizio Novembre – afferma il Sindaco Paolo Omoboni – hanno messo in ginocchio famiglie, imprese, strutture pubbliche, un dramma che ha generato una risposta di solidarietà enorme, una solidarietà che arriva anche da un comune come il nostro colpito in quella notte anche se fortunatamente in modo più lieve. Con questo gesto vogliamo aiutare a ricostruire le dotazioni di quello che riteniamo un servizio fondamentale per la nostra comunità, gli asili nido. I libri sono un tassello importante dell’apprendimento dei bambini e abbiamo deciso di ripartire da lì”.

La raccolta è destinata in particolare ai nidi d’infanzia danneggiati dall’alluvione che a Novembre ha colpito parte della nostra Regione, strutture che hanno perso, tra l’altro, le loro intere dotazioni librarie.
L’iniziativa resterà aperta fino al prossimo 14 dicembre, le donazioni potranno essere effettuate tramite gli appositi punti di raccolta presenti nel Palazzo comunale (negli orari di apertura degli uffici e in occasione dell’Ingorgo Letterario il 18-19 novembre), in Biblioteca, al Centro Remida e nei nidi comunali di via Curiel.
“I libri donati verranno revisionati, confezionati e donati nel periodo natalizio agli asili nidi danneggiati dall’alluvione, -spiega il vicesindaco e assessore alla scuola Cristina Becchi- ma andranno anche ad arricchire i pacchi della solidarietà destinati alle famiglie con bambini del nostro Comune e alle Associazioni che si occupano di famiglie e prima infanzia. Crediamo che sia un segnale concreto di vicinanza.”

34° Anniversario della Caduta del Muro di Berlino notte 9/10 novembre 1989

giovedì 9 novembre
34° Anniversario della Caduta del Muro di Berlino
Rodolfo Ridolfi*

La Caduta del Muro di Berlino è una bellissima pagina di storia, di rivoluzione pacifica dove la voglia di libertà si è dimostrata più forte delle armi, segno della liberazione, di riscatto e di vittoria di quelle centinaia di uomini e donne che vennero uccisi dalle tremende guardie di confine (vopos) nel tentativo di oltrepassare o aggirare il muro di Berlino per raggiungere l’occidente e fuggire il comunismo, nei trent’anni in cui questo terribile simbolo rimase in piedi. Per questo la sua caduta sotto la spinta popolare, dopo che in tutt’Europa stava franando il comunismo, fu la più grande festa popolare mai avvenuta in Germania e rappresentò, non solo il via libera dell’unificazione tedesca in un unico stato, ma anche una grande spinta a riprendere con forza la strada dell’unificazione europea Fra i principi fondanti di ogni democratico c’è la libertà e la lotta all’ideologia comunista che sopravvive, insieme alle altre totalitari, come negazione stessa delle basi della nostra civiltà. Ancora oggi circola in Italia e in Europa, l’idea che il comunismo sia stato un modello in se stesso buono, che però ha trovato una cattiva applicazione. No, il comunismo era ed è intrinsecamente sbagliato perché nega la natura umana ed è stato, con il nazismo, l’impresa più disumana e criminale della storia dell’umanità. Il crollo del muro di Berlino ha segnato la fine dei regimi comunisti nell’Europa centrale ed orientale. Purtroppo non ha significato la fine di tutti i regimi comunisti nel mondo. Ma il comunismo non sopravvive soltanto in Cina o nella Corea del Nord, il comunismo continua a sopravvivere anche in Italia spesso camuffato riconoscibile per il modo di essere, di molti, comunisti senza comunismo che rinnegano le proprie idee ed il proprio passato, ignorando colpevolmente l’evidenza delle decine di milioni di vittime del comunismo, come se fossero semplici dettagli della storia. Troppi in Italia mantengono metodi di lotta politica propri del comunismo, primo fra tutti quello di considerare gli avversari dei nemici da eliminare, moralmente e politicamente, con la “verità” che conviene al partito, con l’uso politico della giustizia, imponendo, in un intreccio con i poteri forti, anche a livello europeo, l’egemonia sulla società civile, sull’economia, sulla scuola, sull’informazione. Per questo mi piace sottolineare come la notte fra il 9/10 novembre 1989, momento storico della caduta del Muro di Berlino, rappresenti, nel comune sentire di tutta l’Europa dei popoli, la stagione della liberazione dal regime comunista, che, imposto in tanti Paesi di antica civiltà e cultura, li aveva precipitati nel sottosviluppo ed allontanati dalla comune matrice europea. La caduta del Muro di Berlino ha lo stesso valore simbolico ed integra la liberazione dalla guerra, dal nazismo e dal fascismo che ricordiamo doverosamente tutti gli anni il 25 aprile. Il 9 novembre è qualcosa di più di una ricorrenza, può essere la prima significativa festa dell’Europa. L’allargamento dell’Unione, la nascita dell’euro, fra l’altro non condivisa da tutti gli Stati Europei, l’applicazione dei trattati di Maastricht e dei successivi, sono solo dei momenti importanti, di una costruzione sovranazionale che non può limitarsi alla libera circolazione delle merci e delle persone Infatti l’edificio europeo dovrebbe essere fatto di istituzioni comuni senza egemonie e prevaricazioni, capaci di valorizzare radici storiche e culturali che sono già, nella coscienza dei diversi popoli e dei singoli Paesi, ben vive e riconoscibili. Ebbene, il 9 novembre di trenta quattro anni orsono, il “giorno del muro”, l’Europa si è identificata nel suo valore primo che è quello della democrazia e si è fondata nella comune aspirazione dei suoi cittadini alla libertà. Per la prima volta, dal Nord al Sud e dall’Atlantico agli Urali, l’Europa si è riconosciuta tutta nel valore della libertà, che si è affermato come valore primario e condizione per l’esistenza di ogni altro. C’era stata quaranta quattro anni prima un’altra indimenticabile vittoria della libertà: l’8 maggio 1945 giorno della resa del nazismo (in Italia il 25 aprile), ma questa aveva liberato dalla tirannide solo la parte occidentale del continente. Come avrebbe riconosciuto per primo Wiston Churchill nel famoso discorso di Fulton: “da Trieste a Stettino una cortina di ferro era calata a separare l’Europa”. A cinquantotto anni dalla firma del Trattato di Roma di De Gasperi, Adenauer, Schumann e Spaak, La giornata del 9 novembre può essere a pieno titolo il simbolo continentale di un’Europa che si riconosca come unità di popoli. L’Italia e l’Europa, hanno il dovere di ricordare, soprattutto alle giovani generazioni, quello storico avvenimento che ha determinato la prospettiva di un mondo migliore, il più importante e significativo avvenimento della ultima parte del ventesimo secolo. Io stesso fra i primi in Italia, da consigliere regionale, mi sono mosso con progetti di legge ed iniziative politiche tese ad istituire una festa per la liberazione dal comunismo in Europa con il Progetto di legge del 27 gennaio 1998, riproposto il 24 settembre 1999, il 7 giugno 2000, il settembre 2003 ed il 28 ottobre 2005, ma la sinistra ha sempre respinto le mie proposte. Oggi la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni come già Silvio Berlusconi ha voluto ricordare all’Italia l’importanza storica della Caduta del Muro di Berlino.

Comm. Rodolfo dott.Ridolfi
9 novembre 2023

Prosegue il tour milaniano di Alessandro Mazzerelli dopo la sua presenza sul set di Mediaset ospite di Paolo Del Debbio

Alessandro Mazzerelli
mercoledì 8 novembre Alessandro Mazzerelli ci scrive e noi molto volentieri pubblichiamo

Carissime e carissimi Amici, dopo il successo de “Il Riscatto”, al prestigioso Premio Letterario “Semeria” del Casinò di SANREMO, farà seguito quello del 25 novembre prossimo a MILANO, relativamente al Premio Letterario Milano International 2023, sempre in riferimento a “Il Riscatto” , Edizioni IF – PRESS, Roma. IL NOVANTACINQUESIMO EVENTO MILANIANO con la presentazione de “Il Sogno di don Milani” – Ed. LEF 2022, avrà luogo il 27 novembre (lunedì) alle ore 17,30 nella prestigiosa e storica Biblioteca Comunale degli Intronati di SIENA, posta in Via della Sapienza, 5, presiederà l’evento il Professore Raffaele Ascheri, Presidente dell’Istituzione. Ha promosso l’iniziativa un nostro Amico da decenni, che è il decano delle Guide Turistiche di Siena, il dott. Paolo Faldoni. Tutte e tutti siete invitati a parteciparvi.
Un saluto fraterno e milaniano. Alessandro Mazzerelli

Dante Alighieri e Dino Campana a Ravenna Conferenza il 9 novembre

Copertina Quaderni 4

Giovedì 9 novembre alle ore 18 torno a Ravenna a presentare insieme a Paolo Gambi ed Elisabetta Zambon la bella edizione dei Canti Orfici che ho curato nell’anno dantesco per le edizioni Il Papavero avvalendomi del prezioso contributo del Professor Luigi Bonaffini esimio ed insuperabile studioso di Dante e di Campana.
Nel quadro delle tante Conferenze su Dino Campana, quella di Ravenna ha per me un sapore particolare, non solo perché si tiene nella l’antica capitale bizantina scelta dal Sommo Poeta come sua ultima dimora di serenità e tranquillità insieme alla famiglia, consentendogli di concludere la sua Divina Commedia. L’incontro si svolgerà nel Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali, nella sala intitolata a Padre Severino Ragazzini nato a S. Adriano di Marradi nel 1920 come Francesco Galeotti il grande pittore contadino.
Ravenna è citta dantesca e campaniana e il connubio poetico né uscirà esaltato. Nei miei lavori Per l’amor dei poeti… edizioni Centro Studi “Enrico Consolini del 2005 e Campana e l’aria di Romagna Edizioni FREE del 20 agosto 2007 ho scritto:

Dino Campana fu a Ravenna allievo del 40° Reggimento Fanteria
La notizia che vuole Dino Campana nei primi otto mesi del 1904 presso l’Accademia Militare di Modena è infondata ed inequivocabilmente smentita dai dati del Registro di Leva del Distretto militare di Firenze, anno 1885 e da altri documenti che dimostrano. come il poeta non frequentò l’Accademia militare e non pensò mai di diventare ufficiale superiore in servizio permanente. Una comunicazione del Distretto militare di Firenze, del 18 dicembre 1903, avvisava il giovane Campana Dino …. che la domanda da lui inoltrata per l’ammissione nel plotone allievi Ufficiali del 40° Reggimento fanteria, di stanza in Ravenna, venne accolta favorevolmente e che dovrà trovarsi alla sede del reggimento stesso il giorno 4 Gennaio prossimo alle ore 9. Campana, fu dunque allievo ufficiale volontario a Ravenna. Questo importante particolare certifica come il poeta di Marradi volesse diventare, almeno per il periodo della ferma obbligatoria, sottotenente, ovvero, quello che oggi definiamo un ufficiale di complemento. Il plotone allievi ufficiali di cui fece parte costitutiva, fra l’altro, un distaccamento del 40° Reggimento Fanteria Bologna: istituzione militare che dal 1900 al 1905 ebbe sede a Bologna che le diede il nome per esservi stata costituita durante la seconda guerra d’indipendenza. Il foglio matricolare di Campana e il registro per l’estrazione della leva della classe 1885, documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze, sono chiari al riguardo. Campana, Possidente e benestante, secondo documenti inediti dell’Archivio della Provincia di Firenze, stava svolgendo il servizio militare a Ravenna dopo aver deciso di anticiparlo di un paio d’anni e di compierlo come sottotenente. Il Poeta aveva approfittato di particolari agevolazioni previste dalle leggi e dai regolamenti del tempo per facilitare l’ingresso temporaneo nei quadri inferiori dell’esercito. ai giovani di buona condizione sociale La decisione di diventare ufficiale subalterno, in linea con il personaggio, anche Rimbaud fu soldato volontario, va correlata con la iscrizione alla Facoltà di Scienze dell’Università di Bologna. Nell’autunno del 1903 Campana, matricola a chimica pura, presenta la domanda di arruolamento come consentiva l’art.48 della Legge sul Reclutamento al 40° Reggimento Fanteria Bologna, direttamente: al corpo nel quale aspira[va]prestare servizio. Questa scelta molto probabilmente fu determinata dal bisogno profondo di sentirsi accettato e di rientrare nella normalità (Più tardi nel 1911 cercherà di ottenere l’ammissione agli esami di concorso per la carriera di allievo delegato di pubblica sicurezza) e dalla consapevolezza, che una volta rientrato al reggimento bolognese dopo aver seguito il corso allievi ufficiali presso il distaccamento di Ravenna, avrebbe potuto studiare con maggiore serenità usufruendo della maggiore libertà e indipendenza di cui godevano i sottoufficiali rispetto ai soldati. Sul foglio matricolare si può leggere come Campana (classe 1885) si arruolasse prima del tempo e fosse inserito nel contingente dei nati nel 1883. Il 4 aprile 1904 conseguì i galloni rossi di caporale. La riga successiva del documento riporta la seguente annotazione: Cessò dalla qualità di allievo ufficiale per non aver superato gli esami al grado di sergente, lì 4 agosto 1904. Campana, da Ravenna, fu rispedito direttamente a casa senza nemmeno aver ottenuto il grado intermedio di sergente. Sempre sul suo foglio matricolare si legge: Prosciolto dal servizio per applicazione dell’art 353 dell’Istruzione complementare al regolamento sul reclutamento. Questo articolo racchiude forse le vere ragioni dell’espulsione di Campana dal corso allievi ufficiali: problemi caratteriali ed il manifestarsi dell’irrequietezza e dell’impulsività? Oppure, progressiva disaffezione da parte sua per quella vita in divisa, fatta di interminabili addestramenti quotidiani all’uso delle armi e di lezioni ripetitive sull’impiego tattico e strategico della fanteria? Le autorità militari rilasciarono, tuttavia, una dichiarazione di buona condotta, poi trascritta sul suo foglio matricolare che gli avrebbe consentito, una volta giunto il momento della chiamata del contingente di leva al quale apparteneva, di poter completare l’adempimento del servizio militare nel Regio Esercito con il grado di caporale. L’anno seguente, con dieci giorni di preavviso, Campana fu chiamato alle armi, e il 24 novembre 1905 si recò alla Caserma del Carmine di Firenze dove richiese e ottenne il rinvio di un anno del servizio militare per motivi di studio. Dopo undici mesi, leggiamo ancora sul foglio matricolare: Chiamato alle armi per prestare il servizio con la classe 1886 e non giunto perché ricoverato al manicomio di Imola, lì 23 ottobre 1906. L’undici novembre Campana fu congedato d’ufficio, pur mancando la sua firma in calce al verbale (“dichiarazione Mod. 46”) redatto dalla competente commissione d’inchiesta. I due ufficiali e l’ufficiale medico della suddetta commissione stimarono superfluo un viaggio fino a Imola per vedere il caporale Campana che venne congedato perchè al manicomio. Ciò nonostante Campana nel 1915 partecipa alla campagna interventista e si presenta al Distretto militare di Firenze perché vuole arruolarsi come volontario per il fronte ma, dopo un accertamento delle sue condizioni presso l’Ospedale militare del Maglio, viene riformato una seconda volta. Campana non si arrende. Dopo due anni, qualche settimana prima di essere ricoverato nel manicomio di Castel Pulci, da dove non uscirà più, tenta nuovamente ed invano la via dell’arruolamento volontario. I documenti confermano quanto Campana racconterà al Pariani e cioè che era stato riformato tre volte: l’ultima il 19 dicembre del 1917. Dino Campana morirà il 1marzo 1932. Per una svista assai curiosa, non la sola, il timbro mandato in congedo assoluto è della fine del 31 dicembre 1945 quando lui era morto ormai da più di tredici anni.

Rodolfo Ridolfi Direttore Responsabile dei Quaderni del Maestro di Marradi Rivista di Lettere e Cultura Anno 2° numero 3

Unione dei Comuni Montani del Mugello, il Centrodestra apprezza i provvedimenti del Governo per la montagna

mercoledì 25 ottobre – Il gruppo consiliare “Centrodesta Mugello Alto Mugello” ha presentato una mozione di sostegno al disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri per la promozione delle zone montane. Nel testo si sottolinea che “In data 23 ottobre 2023 Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha approvato, in esame preliminare, un disegno di legge che introduce disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane. Le norme sono volte alla tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, del paesaggio e della salute e alla salvaguardia delle peculiarità territoriali, storiche, culturali delle zone montane. Tali provvedimenti sono da decenni invocati dalle imprese, dai cittadini e dalle istituzioni che operano nei territori montani; L’approvazione della legge è molto opportuna e risponde alle esigenze dei nostri territori; In particolare nell’area della nostra Unione rappresenterebbero una soluzione alle tante sofferenze ed alla marginalità in cui versa tanta parte del nostro territorio”.

Per questo la mozione elogia il provvedimento proposto dal Governo:

Per la sanità di montagna “con la previsione di modalità per valorizzare l’attività prestata dagli esercenti le professioni sanitarie, ai fini della partecipazione alle procedure concorsuali presso le aziende del Servizio sanitario nazionale e per l’assunzione di incarichi nell’ambito delle aziende e degli enti medesimi. La norma prevede inoltre crediti d’imposta per coloro che, per fini di servizio, acquistano un immobile a uso abitativo con accensione di finanziamento ipotecario o fondiario per il trasferimento nei comuni del predetto personale”.

Per le scuole di montagna “con deroghe ai punteggi ordinariamente attribuiti in favore di chi svolge il proprio servizio in tali scuole, deroghe in materia di dimensionamento delle classi e crediti d’imposta per locazioni e acquisti di immobili da parte dei docenti.

Per i servizi di comunicazione “con la previsione di contratti di programma relativi alle concessioni della rete stradale e ferroviaria nazionali nei quali saranno inseriti interventi sulle infrastrutture di competenza atti a garantire la continuità dei servizi di telefonia mobile e delle connessioni digitali. Si afferma inoltre che la copertura dell’accesso ad internet in banda cosiddetta ultra-larga rappresenta una priorità per lo sviluppo socioeconomico dei territori montani, con specifico riguardo ai Comuni a maggiore rischio di spopolamento. Si prevedono agevolazioni per la residenza e il domicilio stabile in montagna, come la deducibilità degli interessi passivi per mutui contratti per l’acquisto di proprietà immobiliare derivante da ristrutturazione edilizia di edificio preesistente da adibire ad abitazione principale e domicilio stabile.

Con il PDL del Governo, “si introducono misure di valorizzazione dei pascoli e dei boschi montani, demandate ad apposite linee guida. Si riconoscono le zone montane come zone floro-faunistiche a sé, caratterizzate dalla consistente presenza della tipica flora e fauna montana.

Si introducono norme in materia di bacini idrici “previsti ai fini dell’attività agricola, della lotta agli incendi e dell’attività turistica, incluso l’innevamento artificiale, per prevenire e fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico e la crisi idrica nei territori montani.

Infine, vengono introdotti “incentivi sotto forma di credito d’imposta agli investimenti e alle attività diversificate degli imprenditori agricoli e dei coltivatori diretti, che investono nel miglioramento delle pratiche di coltivazione e gestione benefiche per l’ambiente e il clima, misure fiscali di favore per le imprese montane fondate da giovani (flat tax del 15 per cento per ricavi fino a 100.000 euro) e agevolazioni del lavoro agile nei comuni montani disponendo un credito d’imposta per le imprese che promuovono il lavoro agile quale modalità ordinaria di esecuzione della prestazione lavorativa. Si riconosce la professione di accompagnatore di media montagna, quale presidio per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale delle zone montane”.

A Ravenna il 9 novembre la Presentazione dei Canti Orfici curata da Rodolfo Ridolfi per l’editrice Il Papavero

giovedì 19 ottobre

Nella sala intitolata a Padre Severino Ragazzini di S.Adriano (Marradi) il compianto frate minore Francescano che fondò il Centro Dantesco di Ravenna oggi diretto da Padre Ivo Laurentini con il Patrocinio della Provincia di Ravenna si terrà giovedì 9 novembre alle ore 18 la presentazione dei Canti Orfici di Dino Campana la bella e interessante edizione curata da Rodolfo Ridolfi con il prezioso contributo di Luigi Bonaffini per l’editrice il Papavero. All’evento parleranno insieme a Rodolfo Ridolfi Paolo Gambi ed Elisabetta Zambon.

Si rafforza l’unità del centro destra nell’Unione dei Comuni Mugello-Alto Mugello:Francesco Atria aderisce al Gruppo Centro destra Mugello Alto Mugello.

Domenica 8 ottobre

Francesco Atria
Nel corso della riunione del Consiglio dell’Unione dei Comuni Montani del Mugello, del 06 ottobre scorso, il Consigliere comunale di Borgo San Lorenzo Francesco Atria, ventotto anni, laureato in scienze giuridiche specialistica in criminologia, investigazione e sicurezza che rappresenta la minoranza di centro-destra nel Consiglio dell’Unione, ha comunicato ufficialmente la sua adesione al Gruppo Consigliare Centro-Destra Mugello Alto-Mugello presieduto da Rodolfo Ridolfi rappresentante del centro destra di Palazzuolo e del quale fanno parte Giampaolo Buti Sindaco di Firenzuola, Angelo Di Meo sempre per Firenzuola, Raffaella Ridolfi in rappresentanza del centro destra unito di Marradi.
Francesco Atria ha così motivato la sua adesione al gruppo: Sono felice di annunciare che ho deciso di unirmi al gruppo del centro-destra nell’Unione dei Comuni dell’Alto e Basso Mugello. Questa decisione è stata accolta con entusiasmo dal capogruppo, il Consigliere Ridolfi, che ha gentilmente accettato la mia adesione. La mia motivazione principale è quella di contribuire in modo più efficace al bene della comunità. Desidero ringraziare Rodolfo Ridolfi e tutto il gruppo del centro-destra per questa opportunità e sono ansioso di collaborare con loro per il bene dell’Alto e Basso Mugello. Resto impegnato nel servire la comunità con determinazione e passione.

Cinema, velocità e transrealismo in Dino Campana.

mercoledì 4 ottobre

Il 30 novembre del 1913, il ballo dei Pederasti, quadro di Ardengo Soffici viene presentato nella mostra futurista presso la libreria Gonnelli di Via Cavour. Campana lo vede e nonostante Papini e Soffici gli avessero smarrito il manoscritto de Il più lungo giorno, nei Canti Orfici del 1914 inserirà la lirica dal titolo Fantasia su un quadro d’Ardengo Soffici (faccia zig zag anatomico…) Cinema, velocità e transrealismo sono aspetti della modernità di Campana. La tradizione letteraria (Dante, Leopardi) e pittorico-scultorea (Leonardo, Michelangelo, Ghirlandaio, Della Robbia) sono sorgenti dalle quali Campana attinge per la sua poesia. La modernità ed in modo particolare la velocità ed il cinema sono in parte riconducibili al Futurismo. Certamente Campana non condivideva il punto 10 del Manifesto del Futurismo “Noi vogliamo distruggere i Musei e le Biblioteche” e neppure il punto 3 “Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa perché la letteratura aveva fino ad allora esaltato l’immobilità pensosa, l’estasi ed il sonno: Campana dice: Ogni tanto scrivevo dei versi balzani ma non ero futurista. Il verso libero futurista è falso, non è armonico. E’una improvvisazione senza colore e senza armonia. Io facevo un poco di arte. I Futuristi li trovavo vuoti. Ciò nonostante Campana è molto vicino al Cubismo ed al Futurismo. Il punto 4 del Manifesto futurista, quello della nuova bellezza: La velocità ed il cinema, lo coinvolge molto e caratterizza in più parti la sua poesia che è sintesi fra modernità e tradizione. Il tema del cinema in Campana è stato accennato da molti critici che parlano di volta in volta di tecnica cinematografica, di consapevole procedimento cinematografico che annulla la dimensione cronologica. Nel manoscritto Il più lungo giorno la prima composizione appare con il titolo scorci bizantini e notti cinematografiche e cancellato si può leggere in alto: Cinematografia sentimentale che doveva essere il titolo della parte che diventerà La Notte. Facciamo un passo indietro: nel 1895 i Fratelli Lumière costruiscono la camera portatile e firmano le prime scene esterne; la prima ripresa in movimento avviene a Venezia su una gondola nel 1897. Le proiezioni avvenivano nei caffè concerto e nelle fiere in apposite baracche. Trasferiamoci a Faenza e vediamo un po’ quello che succedeva all’inizio del ‘900. Il settimanale Il Lamone, periodico faentino che usciva la domenica, il 21 maggio del 1905 scriveva: il cinematografo che è stato presentato ieri sera all’Arena Borghesi, richiamò molto pubblico e ottenne un lieto successo. Lo stesso settimanale il 17 Settembre dello stesso anno annuncia la proiezione dell’assedio e capitolazione di Port Arthur (Guerra russo-giapponese). La diffusione del cinema continua in Romagna il 24 settembre 1905 Il Lamone: il grande cinematografo Lumière si è installato con un grandissimo padiglione nella Piazza Pasi del Borgo D’Urbecco.
Torniamo ai Canti Orfici dove ne La Notte rinveniamo una delle prime descrizioni dello stato d’animo che il cinematografo muto produce nello spettatore che si trova di fronte al grande schermo. Il poeta si trova in una fiera (Le fiere del bestiame si svolgevano a Faenza la seconda domenica di luglio che, in quell’anno, cadde il 9 luglio, la domenica d’Agosto prima di Sant’Elena, in quell’anno, il 20 agosto, compleanno di Campana) i giochi d’artificio sono finiti, nell’aria l’odore della polvere, il silenzio dopo il forte rumore dei fuochi, gli occhi stanchi di guardare il cielo ed il poeta scopre che è accanto ad una ragazza. Non sappiamo se ci sia un rapporto fra loro neanche se si conoscono, la ragazza si sente attirata da una baracca dove offrono le più grandi invenzioni del momento, il cinematografo, e decide di entrare e dietro di lei l’uomo e gli spettatori o le persone che chiedono i biglietti per entrare che già sono seduti rivolgono lo sguardo verso chi entra quando lo spettacolo è cominciato. E lì ci sono le vedute ed appaiono i panorami scheletrici del mondo che non sono altro che le città attraverso il cinema muto, i soldati morti a Port Arthur e le odalische. E si sente l’odore della segatura (che si usa per asciugare il fondo della baracca) e le donne sono stupite per quella invenzione che permette loro di vedere Parigi e Londra e la battaglia di Muckden senza uscire dal paese. E si esce dalla baracca come ci si è entrati senza sapere dove andare e con quella sensazione di essere fuori dal tempo Noi guardammo intorno doveva essere tardi. La ragazza è presso di me perché è immobile alla porta della baracca, ma ognuno prenderà la sua strada. Sentii con una punta di amarezza tosto consolata che mai più le sarei stato vicino, e raccoglie un’altra delle sensazioni che ancor’oggi il cinema ci procura: la vicinanza di una persona sconosciuta nel buio, come non sarà possibile in altre circostanze, perché quella situazione si verifica soltanto nell’intimità della coppia. C’è in Pampa un altro spaccato di velocità cinematografica che assume un’inimmaginabile dimensione lirica.
Concludo ricordando che Dino Campana aveva poco più di 24 anni quando scrisse la poesia 1° Arrivato al Traguardo di Marradi”. Un’altra versione della stessa poesia Campana la dedicò, col titolo Traguardo a Filippo Tommaso Marinetti. Poiché il Giro d’Italia nel 1909 non fece tappa a Marradi è possibile che Campana abbia assistito all’arrivo della prima corsa Firenze-Marradi e proprio dalla vittoria di mio nonno: Domenico Vanni abbia tratto ispirazione per la sua lirica: Dall’alta ripida china precipita/Come movente nel caos di un turbine…

RODOLFO RIDOLFI da Il Maestro di Marradi, Quaderni, Rivista di lettere e cultura Anno II n° 2

La poesia Fango 2^ classificata al Premio Nazionale Dino Campana.

Luciano Giovannini con i giurati del Premio
mercoledì 4 ottobre

Dopo aver pubblicato la vincitrice della decima edizione del Premio Letterario Nazionale “Dino Campana”, organizzato dal nostro quotidiano, L’ultimo straccio di luce dello spezzino Giancarlo Guani, pubblichiamo il testo della seconda classificata Fango del romano Luciano Giovannini:

Fango Alle vittime dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, le Marche e la Toscana (maggio 2023)

Ha il colore del fango questo giorno di maggio e di lacrime fosche come un cielo autunnale.
È un mare improvviso quello che vedi avanzare senza spiagge dorate né canne protese verso il sorger del sole.
Intorno solo scrosci di pianto, lamine dense che ti scavano dentro,
come un dolore,come un lamento.
Ritorneremo e saremo le spighe di grano di questa immensa pianura.
Ritorneremo e non avremo paura.
. Ritorneremo come ombra sui vetri che si affaccia discreta
o attraverso la penna tremante di un vecchio poeta.

UNA MESSA PER BERLUSCONI IN AMERICA E UNA GRANDE FESTA A PAESTUM

Nostra Signora di Pompei New York
Domenica 1 ottobre
Nonostante il diluvio e lo stato d’allarme emesso,per il maltempo dal Governatore di New York, nella stupenda Chiesa di Our Lady of Pompei, prima chiesa a New York voluta e fatta costruire dagli Immigranti nel 1892 si è tenuta la Santa Messa per Silvio Berlusconi. L’Ave Maria di Schubert interpretata dal famoso tenore Christopher Macchio ci ha trasportato in una dimensione celestiale. Con il Vangelo e l’omelia il Parroco Don Luigi Portarulo ha ricordato le parole del Cardinale di Milano S.E Mario Delpini, pronunciate il 14 Giugno durante il funerale di Stato del Presidente Berlusconi nel Duomo di Milano. A fine Messa gli ospiti si sono riuniti in una sala, per ricordare e festeggiare un grande leader, essere umano, uomo di pace che amava l’Italia e la sua gente. Sono stati letti molti messaggi ricevuti anche via telefono di persone impossibilitate ad essere presenti e rimaste bloccate dal maltempo. Tantissimi coordinatori e amici di Forza Italia dal Connecticut, Pennsylvania, Massachusetts e New Jersey, On.le Fucsia Nissoli Fitzgerald coordinatrice Nord e Centro America, messaggi di Presidenti d’organizzazioni,e dignitari tra cui il Console Generale Di Michele.

Il messaggio di vicinanza del Responsabile del Dipartimento Italiani nel Mondo di Forza Italia On.le Salvatore De Meo, molto apprezzato, è stato letto da Giuliana Ridolfi che fortemente ha voluto questa celebrazione e nonostante tutti gli impedimenti, contrattempi e diluvio, con la grande collaborazione di Elisabetta Calello e Marzia Bortolin che hanno lavorato giorno e notte questa, dimostrazione d’affetto si è concretizzata. Molto sentito il messaggio del Commissioner Daniel Nigro da tutti conosciuto come l’eroe dei pompieri dell’11 Settembre letto dal Comm. Joseph Sciame Presidente della Order Sons and Daughters Foundation per gli Stati Uniti. Questa lettura è stata seguita da un suo ricordo personale dell’ incontro a Washington con Berlusconi alla presenza del Presidente George Bush e poi proseguito nel tempo quando la figlia di Berlusconi, Eleonora frequentava l’università’ a New York. Dai tanti racconti e scambi di ricordi è risultato evidente il grande affetto di fratellanza e amicizia che il Presidente Berlusconi aveva con gli Stati Uniti d’America e la sua gente.

Tra fiumi di parole, messaggi e ricordi è poi stata tagliata una bellissima torta di compleanno, in onore del Presidente scomparso, offerta dal coordinatore di Brooklyn e Staten Island Joseph Cirnigliaro, quella offerta dal coordinatore della Pennsylvania Roberto Caiaro, purtroppo, non è mai arrivata causa maltempo.
Anche da questa parte dell’Oceano, come a Paestum, si è brindato all’uomo che rimarrà nella storia: Silvio Berlusconi.

Giuliana Ridolfi Cardillo

Il dialogo-intervista di Elisabetta Zambon a Rodolfo Ridolfi: una lezione magistrale su Dino Campana e i Canti Orfici a Brisighella


domenica 24 settembre
Si è trasformata in una piacevole lezione magistrale su Dino Campana ed i Canti Orfici la presentazione, nell’ambito della Rassegna Cotidie Legere incontri con l’autore organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Brisighella, del libro Canti Orfici di Dino Campana curato da Rodolfo Ridolfi per le Edizioni Il Papavero.
Dopo il saluto dell’assessore Gessica Spada che ha ringraziato Ridolfi per aver voluto l’edizione 2023 del Premio Nazionale Dino Campana a Brisighella ha avuto corso l’intervista dialogo con Elisabetta Zambon direttrice artistica della rassegna culturale brisighellese che ha alternato puntuali e originali considerazioni sulla profonda influenza di Dante Alighieri sulla poetica campaniana, non solo Dante della Divina Commedia ma anche quello della Vita Nova, incalzando l’autore, che ha al suo attivo numerosi saggi ed articoli su Dino Campana fra i quali Per l’amor dei poeti o principessa…, Campana e l’aria di Romagna e Bel amì e Gigino gli amici marradesi di Dino Campana.
Prima di rispondere in maniera compiuta alle domande su come la presenza di Dante nei Canti Orfici sia da considerarsi di importanza fondamentale alla comprensione della struttura e del sottofondo mitico-religioso del libro perché illumina continuamente il viaggio di Campana in una continua compenetrazione dei piani narrativi e simbolici secondo gli studi comparativi e gli approfondimenti di Luigi Bonaffini, Ridolfi non ha mancato di ricordare come dalla famiglia di Brisighella che produceva i famosi inchiostri Diletti proveniva Giovanna Diletti detta Gina (1875-1967), la zia di Campana, moglie di Torquato nota agli studiosi campaniani per avere scritto nel 1965 una preziosa testimonianza biografica sul poeta di Marradi.
Brisighella è lo splendido borgo romagnolo dove sono ambientate alcune sequenze del film biografico-drammatico Il più lungo giorno prodotto da Antonio e Pupi Avati per la regia di Roberto Riviello, 1997 ha affermato Ridolfi.

Premio Dino Campana 1^ Classificata: L’ultimo straccio di luce

venerdì 22 settembre

Il vincitore G.Guani con R.Monopoli-P.Ravagli-L.Somigli

L’ultimo straccio di luce
Quasi appisolato sul divano
le labbra inumidite con l’ultimo ‘goto’ di vino.
Davanti il foulard della sera avvolge la collina.
La vedo sorniona la prua della luna
in agguato per il cambio con il sole.
Poi ecco l’ultimo straccio di luce
randagio e vagabondo.
Lo vedo scendere sgattaiolare e abbracciare uno spicchio di vento
assieme sfiorare i tetti amaranto.
Lo vedo lì sul balcone
pitturare con un baffo di rosa il mio tramonto.
Un taglio di luce
che entra
mi accarezza le guance
mi sfiora le palpebre
mi appisola gli occhi
acquarella il mio tramonto.
Randagio è arrivato
anche se lo aspettavo in un altro momento
questo soffio di vento.

Giancarlo Guani

Antologia, Premio Internazionale e tanta qualità alla X^ Edizione del Premio Dino Campana a Brisighella

mercoledì 20 settembre
Il Premio Campana non si ferma, pieno successo della X^ Edizione a Brisighella
Si è svolta, sabato 16, nel suggestivo chiostro dell’Osservanza di Brisighella, introdotta dall’azione poetica Nel viola della notte della Compagnia degli Accesi, la premiazione della X^ edizione del Premio Letterario Nazionale Dino Campana che comprende, dal 2021, il premio Emilio Betti per la poesia più musicale. In apertura l’intervento dell’assessore alla cultura Gessica Spada e l’annuncio da parte di Raffaella Ridolfi che dal 2024 il Premio si arricchirà di una sezione internazionale.
A consegnare i premi, con il Presidente della Giuria Rodolfo Ridolfi, Barbara Betti, Giampiero Buganè, Teresa Cavallari, Federica Caseti Balucani, Sandro Cosmai, Elisabetta Costantini Pelosini, Paolo Gambi, Anna Gentilini ved. Betti, Mirna Gentilini, Pape Gurioli, Riccardo Monopoli, Patrizia Ravagli, Lorenzo Somigli ed Elisabetta Zambon.
Ha vinto Giancarlo Guani, con l’opera Ultimo Straccio di luce. Secondo classificato Luciano Giovannini con Fango davanti a Federico Del Monaco Il matto è tornato.
Il Premio Emilio Betti, è andato ad Alessia Tarantino per la sua lirica Dama Antica.
Momenti particolarmente suggestivi sono stati quelli della consegna di Paolo Gambi di un suo calligramma al Comune di Brisighella a ricordo del Premio Campana; della lettura dei testi delle poesie affidati all’attore Riccardo Monopoli e la presentazione di Rodolfo Ridolfi dell’Antologia Nel Paesaggio Italiano Collocavo Dei Ricordi, Edizioni Il Papavero che raccoglie tutte le opere vincitrici del Premio Campana dal 2014 al 2023.
Calato il sipario sulla X^ edizione, continuando l’itinerario dei più significativi luoghi campaniani, l’appuntamento è per l’edizione del 2024 che ricorderà il centenario della pubblicazione dei Canti Orfici tornando in terra di Toscana, a Lastra a Signa, dove dall’aprile 1916 al gennaio 1918 Dino Campana visse prevalentemente all’Albergo Sanesi insieme alla madre ed al padre che svolgeva l’incarico di Direttore didattico.
Siamo felici di aver tenuto a Brisighella, grazie all’Amministrazione Comunale e agli Amici dell’Osservanza questo evento. La Brisighella della Pieve di Tho, di Dionigi Di Naldo, dei Naldi e degli Spada, la Brisighella dei Cardinali e del Convitto Emiliani delle Domenicane, la Brisighella di Domenico Dalmonte, di Bartoli e Cornacchia e delle feste medievali di Vincenzo Galassini e Andrea Vitali è una delle capitali culturali della Romagna per la vitalità della sua storia, della sua cultura e della sua arte ed è uno dei borghi più belli non solo della Romagna ma anche d’Italia. Oggi grazie al premio è tornata ad essere capofila della poesia che celebra Dino Campana ha detto Ridolfi nel suo intervento.

E’ Don MirKo Santandrea il nuovo arciprete di Marradi.

martedì 19 settembre
A Marradi come da tempo annunciato si è insediato nella Chiesa di San Lorenzo il nuovo arciprete Don Mirko Santandrea che sostituisce Don Pellegrino Montuschi.
sabato 16 Settembre, è arrivato a Marradi Don Mirko Santandrea, quale nuovo arciprete.

Nato a Faenza, quarantotto anni, ordinato sacerdote nel 2000, dal 2009 al 2016 è stato vicedirettore del Seminario Regionale di Bologna e gli ultimi dieci anni ha retto la parrocchia di Fognano e zone limitrofe.

La dimensione Missionaria ha sempre accompagnato Don Mirko: da giovanissimo è stato direttore del Centro Missionario Diocesano, visitando il Cameroun, ma anche l’India e la Tanzania con l’Ami, che ha una casa a Fognano, poi in Perù sui passi di Padre Daniele Badiali con la grande famiglia dell’OMG.
La cerimonia di ingresso segnata dalla presenza di numerosi fedeli delle parrocchie di Marradi, Sant’Adriano e San Martino, Cardeto e Crespino con i rispettivi parroci si è svolta alla presenza delle autorità civili ed è stata presieduta dal Vescovo Mario Toso.
Al termine della celebrazione è seguito, nei locali attigui alla Chiesa di San Lorenzo, il tradizionale rinfresco, dove il nuovo arciprete si è intrattenuto con i suoi nuovi parrocchiani.
Anche il nostro giornale partecipa alla festa di saluto al nuovo arciprete al quale augura a nome della redazione e dei suoi tanti lettori un sereno e proficuo servizio sacerdotale in questa sua missione pastorale nella Toscana di Romagna.

R.R.

Terremoti a Marradi: forte scossa di magnitudo 4,9 ha colpito il Comune di Marradi all’alba del 18 settembre

martedì 19 settembre

All’Alba del lunedì 18 settembre alle 5,10 un terremoto di magnitudo 4.8 ha colpito il Comune di Marradi, in provincia di Firenze: lo riporta sul suo sito l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). L’epicentro del sisma è stato localizzato a 3 km a sud-ovest di Marradi. Questa volta ci sono state due scosse più violente ed uno sciame scismico continuato per moltissime ore rispetto a quando il 4 marzo e 6 marzo 2013 altre scosse, quella volta di magnitudo 3.1 a 7.2 km di profondità, svegliò i marradesi, alle 3.12 della notte. Epicentro ancora la località di Crespino del Lamone nel comune di Marradi, nella Romagna Toscana. Scosse di minore intensità rispetto a quelle di questi giorni ma che comunque generarono spavento tra la gente. Marradi e la fascia appenninica fra la Toscana e la Romagna da sempre sono aree ad alto rischio sismico. Ricordiamo due dei più rilevanti e luttuosi eventi sismici:
Il 22 marzo del 1661 il terremoto nella Romagna Toscana provocò seri danni alla cattedrale (Chiesa di San Lorenzo) di questo borgo come scrive G.Battista Pieratti, tanto da essere puntellata e da richiedere importanti opere per continuare ad utilizzarla.
Il Trattato di Versailles che poneva fine alla prima guerra mondiale era stato stipulato il 28 giugno 1919 e Marradi era in festa. Raccontano le cronache del tempo che “..una forte scossa si è avuta alle ore 17 circa del 29 giugno. E’ crollata la cupola della Chiesa di S.Lorenzo durante la funzione domenicale. Vi sono due vittime e diversi feriti le vittime il piccolo chierico Aristide Vespignani intento ad accendere le candele e nel coro fra Giuseppe da Faenza un Cappuccino in preghiera”

Una iniziativa di alto profilo quella di Ugo De Vita

lunedì 11 settembre. Ugo De Vita, attore e regista, intellettuale poliedrico, noto anche per le sue pregevoli performances campaniane, del prossimo 15 settembre a Firenze, non smette di stupirci per il livello culturale di alta qualità dei suoi lavori come questo su Oriana Fallaci che rappresenta una occasione da non perdere.

Giancarlo Guani vince la X edizione del Concorso Nazionale Letterario Dino Campana con l’opera: L’ultimo straccio di luce, ad Alessia Tarantino, Dama antica, il Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti”. Sabato 16 settembre a Brisighella le premiazioni.

giovedì 7 settembre Con l’opera L’ultimo straccio di luce Giancarlo Guani, di Spezia, vince il Premio Letterario Dino Campana imponendosi su Luciano Giovannini, di Roma, Fango e Federico Del Monaco, di Avezzano L’Aquila, Il Matto è tornato. Diplomi di merito del Premio Campana anche per: Francesca Giovelli (Caorso-PC) Nuovi sognati ritorni; Giuliana Vito (VigevanoPV) Dino Campana; Grazia Ciampaglione (Modigliana-FC) Cicatrici; Lucia Lo Bianco (Palermo) Cala il silenzio su parole senza senso; Daniele Rossi (S.Arcangelo-FC) Il viaggio.

Così ha stabilito la Giuria del Premio: Commendatore Rodolfo Ridolfi, (Ideatore e Fondatore del Premio) Presidente;
Federica Caseti Balucani (Soprano), Barbara Betti (Professore d’orchestra Opera In Stabile), Gianna Botti (Scrittrice),
Sandro Cosmai (Avvocato Opera In Stabile), Emanuela Dalla Libera (Poetessa), Paolo Gambi (Rinascimento poetico)
Mirna Gentilini (Presidente Centro Studi “Enrico Consolini”), Pape Gurioli (Compositore Musicista), Stefano Mercatali
(Pittore), Riccardo Monopoli (Attore Regista), Patrizia Ravagli (Presidente Biblioteca Classense-Accademia degli
Incamminati), Raffaella Ridolfi (Marradi Free News), Lorenzo Somigli (giornalista), Massimo Scalini (Psichiatra),
Elisabetta Zambon (Direttrice Cotidie Legere).
A Monia Casadei (Cesena) Le emozioni fanno il nido dentro il corpo; Cristina Battaglini (Origlio-VA) L’uomo vestito
di pelle, Carlo Perisinotto (Brisighella-RA) Cascano come fulmini d’estate e Giambattista Zambelli (Marradi-Fi),
L’ultimo strappo di vita, va la menzione del Presidente.
Alla Premiazione della X edizione del Premio è abbinato il Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” voluto da
Opera In-Stabile. La commissione giudicatrice dell’edizione 2023 Commendatore M’ Giuseppe Lanzetta Direttore
d’Orchestra, M’ Concetta Anastasi Direttore d’ Orchestra / Compositrice, M’Barbara Betti Professore OrchestraContrabbassista, M’ Elisabetta Costantini Pelosini Professore Orchestra -Violista, M’ Monica Pacchioni – Pianista) ha
scelto, unanimemente, di assegnare il premio all’opera Dama antica
di Alessia Tarantino che vive in Svizzera. Menzioni
per la musicalità anche per Liberi tutti, un gioco di Giancarlo Baroni di Parma e Merlino di Sabrina Poggiolini
S.Cassiano-Brisighella-RA.
La decima edizione del prestigioso premio torna a Brisighella grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Amici
dell’Osservanza
, dopo le edizioni di Marradi, 2022, Palazzuolo Sul Senio 2021, Faenza 2020, Modigliana 2019, Marradi
2018, Borgo San Lorenzo 2017, Brisighella 2016, Firenze 2015 e 2014.
Gli autori che hanno risposto a questo Concorso nazionale per il 2023, riservato a liriche edite e inedite, sono stati 60:
Emilia Romagna (20), Toscana (10), Veneto (6), Lombardia (4) Piemonte (1), Lazio (4) Marche (3), Campania (3), Friuli
Venezia Giulia (2), Abruzzo (1) Calabria (1) Liguria (1), Sicilia (1) Umbria (1) Puglia (1) Trentino (1).
La Premiazione si terrà a Brisighella (RA) in via Fratelli Cardinali Cicognani, 31, presso il Chiostro del Convento
dell’Osservanza sabato 16 settembre alle ore 10 e sarà anche l’occasione per assistere all’azione poetica Nel viola della
Notte della Compagnia degli Accesi e alla presentazione del libro-antologia Nel paesaggio italiano collocavo dei ricordi
🖊 A cura di Marradi Free News 335 396752.

Importanti incarichi per la nostra parlamentare Erica Mazzetti e per Deborah Bergamini

gioved’ 31 agosto “Una nomina quella di Erica Mazzetti alla guida del dipartimento nazionale lavori pubblici di Forza Italia che accogliamo con profonda gratitudine. In questo primo anno da parlamentare del territorio ha dimostrato il suo valore, la sua disponibilità, la sua voglia di fare e anche la sua intraprendenza. Soprattutto nei momenti più complessi.
Plaudo ad Antonio Tajani e Alessandro Cattaneo che hanno voluto questa nomina e con l’occasione mi complimento anche con Deborah Bergamini nominata al dipartimento esteri.
Il tema che seguirà Mazzetti è delicato e determinante anche per il nostro territorio, che ha problemi infrastrutturali cronici.
Sono certo e convinto che collaboreremo in modo proficuo”.
Lo fa sapere in una nota Rodolfo Ridolfi, Capogruppo Centrodestra.

Premio Letterario Nazionale Dino Campana, al via la valutazione delle 60 opere partecipanti alla X^ edizione

La IX^ Edizione del Premio
Dino Campana 2022
lunedì 21 agosto

La Giuria della X^ Edizione del Premio letterario Nazionale Dino Campana, La Poesia ci salverà, indetto e organizzato dal Quotidiano Marradi Free News con il Patrocinio del Comune di Brisighella e l’Unione dei Comuni del Faentino e la collaborazione dell’ l’Accademia degli Incamminati, Rinascimento Poetico, il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” e l’Associazione Culturale Opera In-Stabile, ha iniziato il lavoro di valutazione delle 60 opere in concorso, per il 2023 riservato a opere edite e inedite.
Al premio, che si svolge prevalentemente attraverso le modalità della rete per contribuire alla ricerca ed alla promozione dei talenti poetici, partecipano quest’anno autori provenienti dalla Emilia Romagna (20), Toscana (10), Veneto (6), Lombardia (4) Piemonte (1), Lazio (4) Marche (3), Campania (3), Friuli Venezia Giulia (2), Abruzzo (1) Calabria (1) Liguria (1), Sicilia (1) Umbria (1) Puglia (1) Trentino (1)
Della Giuria del Premio, che formulerà la graduatoria dei vincitori, fanno parte: Rodolfo Ridolfi, (Ideatore e Fondatore del Premio) Presidente; Federica Caseti Balucani (Soprano), Barbara Betti (Musicista Opera In Stabile), Gianna Botti (Scrittrice), Sandro Cosmai (Avvocato Opera In Stabile), Emanuela Dalla Libera (Poetessa), Paolo Gambi (Rinascimento poetico) Mirna Gentilini (Centro Studi “Enrico Consolini”), Pape Gurioli (Compositore Musicista), Stefano Mercatali (Pittore), Riccardo Monopoli (Attore Regista), Patrizia Ravagli (Accademia degli Incamminati), Raffaella Ridolfi (Marradi Free News), Lorenzo Somigli (giornalista), Massimo Scalini (Psichiatra), Elisabetta Zambon (Direttrice Cotidie Legere).
Al Premio letterario è abbinato il Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” voluto da Opera In-Stabile La Premiazione si terrà a Brisighella presso il Convento dell’Osservanza sabato 16 settembre alle ore 10 e sarà anche l’occasione per assistere all’azione poetica Nel viola della Notte della Compagnia degli Aaccesi e alla presentazione del libro Nel paesaggio italiano collocavo dei ricordi
🖊 A cura di Marradi Free News
LINK👉 https://catalogo.edizioniilpapavero.it/…/373-nel…

Nel 2003 Il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi assegnò al Centro Enrico Consolini di Marradi il Premio della Cultura.

venerdì18 agostoLa magica Sardegna di Dino Campana Baciai quel granito

Sono passati vent’anni da quando Il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi assegnò al Centro Enrico Consolini di Marradi il Premio della Cultura. L’ambitissimo riconoscimento che segnava il periodo d’oro dell’attività del Centro ed i prestigiosi impegni ed eventi promossi a favore degli studiosi e degli appassionati del grande poeta di Marradi, ho avuto il privilegio di viverlo da Presidente del Centro Campaniano. Per questo motivo mi piace ricordare quest’anno e celebrare insieme all’anniversario della nascita di Dino Campana, giovedì 20 agosto 1885, una delle pagine che più mi piacciono della poetica campaniana tornando ad una mia riflessione del 31 agosto del 2023 affidata all’Unione Sarda il quotidiano dell’Isola dove anche quest’anno trascorrerò un periodo di vacanze immaginando di nuovo come Dino Campana visse il suo rapporto con la Sardegna.
Gli stimoli letterari di Sebastiano Satta.
Sicuramente Campana non arrivò in Sardegna casualmente, suo fratello Manlio, aveva sposato Elisa Salaris figlia di una facoltosa famiglia sassarese e Dino amava recarsi in compagnia dei cognati a caccia fra quei monti. Ma nell’Isola arrivò motivato dalla grande determinazione di verificare di persona le immagini, le suggestioni, gli stimoli letterari ricevuti da Sebastiano Satta (Nuoro 1867-1914) i cui Canti Barbaricini erano ben noti al grande marradese; significativa la citazione di un verso della lirica Tedio (in Chiacchierata serale): Era il granito delle tombe la rosa centifoglie, che Campana scrive nel periodo torinese subito dopo essere stato in Sardegna.
Fra i tanti, percorsi, magici, di Dino Campana quello in Sardegna, nell’inverno del 1915 è senza dubbio suggestivo e fecondo di vera lirica. Campana scrive a Papini, in una lettera del primo febbraio di quell’anno, la Sardegna è un paese arido e scoraggiante: sono ora a Torino!
La Sardegna di Campana è un quadro intenso e vero della Gallura, della Maddalena, dell’Altipiano di Tempio con sullo sfondo i monti di Aggius il mare maddalenino cultura di vecchio bon sangue italiano.
Le lettere a Papini, Soffici e Aleramo, i versi del Taccuino
Dopo quella visita-soggiorno in Gallura, a proposito della Sardegna e della sua Prosa in poesia, contenuta nel Taccuino (del quale conservo una copia della preziosa edizione del 1949 curata dal Matacotta), Campana scrive da Livorno il 4 gennaio 1917 a Sibilla Aleramo: cara Rina….Mio amore mio amore La Gorgona è un dosso lontano sul mare abbandonata laggiù nei tramonti. Tu ora mi conosci e potremmo abitare lontani se non mi abbandoni col pensiero. Una volta in Sardegna entrai in una casa con fuori una vecchia lanterna di ferro che illuminava la parete di granito. Fuori la via metteva sulla costa pietrosa che scendeva dall’altipiano al mare. Questo ricordo che non ricorda nulla è cosi forte in me! La costa bianca di macigni aveva bevuto il tramonto cupo e rosso che chiudeva l’isola e ora colla lanterna rugginosa solo le stelle sull’altipiano brillavano a me a Garcia. (Augusto Garsia forlivese di quattro anni più giovane di Dino Campana che lo ricorda come compagno del suo soggiorno in Sardegna) Io baciai la parete di granito senza pensare e non so ancora perché. Ricordo che in quella casa stava la sarda moglie dell’alcoolizzato amico dell’amico del nostro amico. Bevemmo il moscato bianco salmastro di Sardegna ed è idiota come mi ricordo di tutto questo. La mia padrona e dell’Isola del Giglio dove io farei certamente bene ad andare ad abitare per un anno almeno. Tu non ne vedi la possibilità?….
Prosa in poesia riempie quasi cinque fogli del suo Taccuino e inizia la sua suggestiva descrizione con il motivo bizantino a lui così caro e ricorrente nella Notte dei Canti Orfici (il Taccuino è successivo alla pubblicazione dei Canti Orfici, Marradi-Ravagli 1914). Prosa in poesia con alcune pennellate racchiude, insieme all’incalzare della poesia campaniana che trasmette subito a chi la legge il movimento delle onde del mare, una Sardegna vera e forte, una cultura antica legata con la sua originalità a’n vecchio bon sangue italiano. Tutta mediterranea, dai toni forti e nello stesso tempo intriganti e magici, la Sardegna, pur non accolta nei Canti Orfici, perché scoperta e vissuta dopo il 1914, come la Toscana, la Romagna, la Liguria ed il Piemonte appartiene a pieno titolo ai luoghi campaniani. In una lettera dell’agosto 1913 a Sibilla Aleramo, Campana scriveva: Dalle rupi di Campigno, nelle cui rupi pietrose abita permanentemente il falco io spero di superarle e di volare sopra di esse con tutta la fierezza e la forza dell’aquila. Fra tutti gli aeroplani moderni, anche il mio seguirà il suo destino. O la morte o la Gloria!
Campigno, nelle montagne di Marradi non è poi così lontano dagli aspri picchi della Sardegna. Campana riuscì a volare in quella terra immergendosi in quella antica e straordinaria cultura armato della sua grande sensibilità, della sua straordinaria conoscenza, di un Taccuino e di una matita per immortalare l’Isola nella Gloria di un frammento della sua Poesia.

Rodolfo Ridolfi 18 agosto 2023

Dino Campana incanta Firenzuola: La buia notte della Chimera di Enrico Gurioli.

Enrico Gurioli con Tiziana Raspanti e Silvia Secco
domenica 6 agosto

Si è tenuta il 5 agosto a Firenzuola, organizzata dall’Associazione Pier Giuseppe Sozzi ed il Museo della Scuola, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Firenzuola, nel giardino della Biblioteca Comunale Oriana Fallaci davanti ad un numeroso pubblico, l’attesa presentazione del Libro di Enrico Gurioli “La buia notte della Chimera”. Dopo l’introduzione di Tiziana Raspanti Presidente del Museo della Scuola, l’autore ha dialogato con la poetessa Silvia Secco della Associazione Culturale Versante Ripido.
Enrico Gurioli collaboratore a contratto dei quotidiani del Gruppo Monrif: Il Resto Del Carlino, La Nazione, Il Giorno- QN. primo e unico giornalista italiano a scrivere stabilmente per il Times of Malta, il prestigioso giornale anglofono maltese ha definito l’evento una di quelle situazioni in cui si respira aria di libertà e di grande attenzione verso idee non necessariamente allineate con l’egemonia culturale dominante. Ho sostenuto e continuo a sostenere che ognuno di noi ha il Dino Campana che si merita. Così è stato; e io ho raccontato il suo libero canto.
Esiste un pregiudizio storicamente accettato su Dino Campana: quello legato alla sua follia. Morto nel 1932 presso il manicomio di Castelpulci, sin dai primi tempi della sua comparsa nella vita letteraria italiana, tramite la raccolta dei Canti Orfici (1914) , il poeta di Marradi era stato percepito come un’entità anomala, diversa, dalla genialità disturbata.
Per cercare di scardinare questa granitica interpretazione, Enrico Gurioli analizza la vita di Campana dimostrando quanto la sua mente fosse in realtà lucida: amante dei viaggi, dell’arte e dell’esoterismo, sceglieva di porsi in maniera anticonvenzionale, con gesti spesso sopra le righe, alimentando così il suo stesso mito e le dicerie che lo riguardavano. A cosa sarebbe dovuto dunque il definitivo internamento? L’autore trova la risposta in un incontro cruciale per il poeta marradese, quello con la sua impossibile chimera: la scrittrice Sibilla Aleramo. Un amore repentino, bruciato in pochissimo tempo, ma così intenso da fargli perdere definitivamente la ragione.

Rodolfo Ridolfi

i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze ci dicono che Marradi è il Comune maglia nera di tutti i Comuni del Mugello e dell’Alto Mugello;

sabato 5 agosto 2923 riceviamo e molto volentieri pubblichiamo l’interrogazione dei consiglieri Stefano Benedettini e Raffaella Ridolfi

Ripristinare una sana gestione Amministrativa e situazione applicazione Tari ed Irpef nel Comune di Marradi

I consiglieri Stefano Benedettini e Raffaella Ridolfi del gruppo centro-destra unito

Premesso che
dal 2014 Il Comune di Marradi è protagonista in negativo di reiterate attenzione della Corte dei Conti per i bilanci sempre negativi ed espressione di situazioni sottostanti contrarie ai principi di sana gestione e sostenibilità finanziaria. Nel 2019 La Corte dei Conti, con sentenza, dopo aver rilevato sui bilanci 2015 e 2016 gravi irregolarità contabili, distorta rappresentazione del risultato di amministrazione e violazione del patto di stabilità lo mise in punizione: niente mutui e assunzioni nel 2020, decurtazione del 30% per gli emolumenti degli amministratori locali, sindaco e assessori;
al tempo Triberti liquidò il fatto: un inciampo tecnico, già al lavoro su correttivi e impegni non modificherà il percorso che stiamo portando avanti per il rilancio di Marradi;
con delibera del 23 marzo sui rendiconti 2017-2018-2019 pubblicata solo il 6 luglio ad elezioni avvenute, la Corte dei Conti afferma: La presenza, poi, di un risultato negativo di amministrazione, accertato è da considerarsi grave, in quanto espressione di situazioni sottostanti contrarie ai principi di sana gestione e sostenibilità finanziaria;
conclude: in relazione alla presenza di un saldo negativo della parte disponibile degli esercizi 2017, 2018 e 2019, pari rispettivamente a 129.483,04 euro, a 231.216,32 euro e a 287.660,24 euro, l’ente dovrà provvedere al finanziamento del disavanzo di amministrazione come determinato al termine dell’esercizio 2019; altro che nessun Problema!
Nonostante le fatue apparenze la verità certificata è quella di bilanci in deficit, che determinano servizi: scuola, sanità e trasporti quantitativamente e qualitativamente molto lontani dagli standard di cui godono i cittadini di altre realtà comunali del Mugello e della Città Metropolitana;
le tasse e le tariffe per i cittadini di Marradi continuano ad essere applicate nella misura massima prevista risultando complessivamente molto più alte dei Comuni limitrofi;
sulla base dei dati ufficiali: oltre alla Tari che viene applicata nella misura massima prevista anche il pagamento dell’addizionale comunale all’IRPEF, una tassa istituita da ogni singolo comune che stabilisce l’aliquota e l’eventuale soglia di esenzione nei limiti fissati dalla legge statale, fa giustizia della propaganda e delle chiacchere e mette a nudo i numeri di come il Comune ha deciso di tassare i cittadini;
i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze ci dicono che Marradi è il Comune maglia nera di tutti i Comuni del Mugello e dell’Alto Mugello;
esaminando infatti il reddito annuo lordo di 25.000 euro, ci accorgiamo che i lavoratori marradesi hanno pagato negli ultimi 10/11 anni 2350 euro contro i 2225 dei palazzuolesi ed i 1625 dei firenzuolini, e le fasce più deboli, i pensionati con reddito di 10.000 euro hanno pagato 940 euro a Marradi, 890 a Palazzuolo Sul Senio e 0 a Firenzuola (che ha deciso l’esenzione totale);
il Comune di Marradi negli ultimi dieci/11 anni ha subito il calo demografico più consistente fra tutti i Comuni dell’Alto Mugello – 2,3 % rispetto al -1,5% di Firenzuola ed al -0,4% di Palazzuolo Sul Senio;
l’esodo di famiglie, e soprattutto giovani per mancanza di prospettive occupazionali certe e solide ha ridotto il numero dei residenti abbondantemente sotto la soglia dei 3.000 abitanti così che anche il Consiglio Comunale nella sua attuale composizione è retrocesso a sette consiglieri di maggioranza e tre di minoranza e gli assessori a due;

Interrogano il Sindaco per conoscere
Se alla luce di quanto riportato in premessa non intenda ristabilire le condizioni affinchè l’azione del Comune di Marradi sia compiutamente corrispondente ai canoni di buona amministrazione venuti meno, verificando le ragioni che hanno determinato le criticità accertate e dando puntuale attuazione alle misure prescritte dalla Corte dei Conti con la delibera n.142 /2023 PRSP

Stefano Benedettini
Raffaella Ridolfi

Appello a tutti i moderati di Italia Viva a disagio nel quinto polo che dopo aver lasciato il Pd immaginando il polo di centro possono rafforzarlo dentro Forza Italia.

Tajani Sguanci e Stella
mercoledì 2 agosto riceviamo il comunicato e pubblichiamo:
Appello a tutti i moderati di Italia Viva a disagio nel quinto polo che dopo aver lasciato il Pd immaginando il polo di centro possono rafforzarlo dentro Forza Italia

L’ingresso in Forza Italia del consigliere regionale fiorentino ex renziano, Maurizio Sguanci, che come molti del Pd, anche nel Mugello, aveva lasciato l’ammiraglia dei catto comunisti per confluire in quello che ambiva ad essere il punto di riferimento dei moderati e che invece, per la scarsa affidabilità di Calenda e Renzi, si è rivelato un totale fallimento politico ed una irrilevante dimensione elettorale destinata a perdere giorno dopo giorno i pochi consensi raccolti, è, insieme a quanto già avvenuto a Prato, un forte segnale della imminente scomparsa del quinto Polo destinato a vedere le sue donne ed i suoi uomini confluire in Forza Italia i moderati e riformisti di centro e nel Pd e nelle altre formazioni di sinistra i radical chic.
Per il centro destra che governa il Paese è un’importante occasione di rafforzamento, anche in Mugello, nel momento centrale della campagna per il tesseramento Forza Italia accogliendo gli europeisti, riformisti, liberali e cristiani delusi da Calenda e Renzi e non solo, può rafforzare la componente di centro che si ispira al popolarismo europeo contribuendo in modo decisivo all’alternativa di governo nei Comuni del Mugello, a Firenze e nella Toscana.
Anche in Mugello come sostiene molto opportunamente la nostra deputata Erica Mazzetti dobbiamo dar seguito alle idee geniali e rivoluzionarie di Silvio Berlusconi insieme a tutti coloro che vorranno lavorare con noi.

Rodolfo Ridolfi

10 ANNI NEL SEGNO DI DINO CAMPANA: IL LIBRO

martedì 1 agosto Il nostro giornale in occasione del 10^ anniversario del Premio Nazionale Dino Campana pubblica il libro: Nel paesaggio italiano collocavo dei Ricordi. 10 anni nel segno di Dino Campana 2014-2023
A 10 anni dalla prima edizione del Premio nazionale di Poesia Dino Campana, il nostro quotidiano Marradi Free News, pubblica un volume con Edizioni Il Papavero per celebrare un importante traguardo: i 10 anni del Premio di Poesia dedicato all’indimenticabile poeta italiano Dino Campana
L’iniziativa è diventata nel corso degli anni un evento di rilievo nel panorama letterario nazionale. La sua crescita e il riconoscimento che ha ottenuto sono stati possibili grazie all’impegno costante e alla passione di tutti coloro che vi hanno preso parte e alla collaborazione di prestigiose Ass.ni Culturali della Toscana e della Romagna.
Il libro Nel paesaggio italiano collocavo dei Ricordi. 10 anni nel segno di Dino Campana 2014-203, raccoglie le opere vincitrici di ciascuna edizione e i testi premiati nel recente Premio per la musicalità, introdotto nel 2021 e intitolato all’indimenticabile Emilio Betti, primo presidente dell’Ass.ne Opera-In-Stabile.
Questo testo, preziosa testimonianza dell’importanza della poesia nella nostra società e del valore di iniziative culturali, rappresenta un’occasione unica per riflettere sull’evoluzione della poesia e per apprezzare il talento dei poeti che, di anno in anno, hanno partecipato al Premio. La raccolta, inoltre, include i pregevoli contributi dei membri della Giuria, il cui ruolo è stato fondamentale nel riconoscimento e nella valorizzazione delle opere partecipanti.
Edizioni Il Papavero darà la possibilità di acquistare in prevendita il testo sul sito www.edizioniilpapavero.it

Enrico Gurioli presenta a Firenzuola :“La buia notte della Chimera. Dino Campana, l’altro canto non scritto”

martedì 1 agosto
Si terrà sabato 5 Agosto alle 18.00 presso il cortile della biblioteca comunale ‘Oriana Fallaci’ di Firenzuola la presentazione in anteprima libro di Enrico Gurioli “La buia notte della Chimera. Dino Campana, l’altro canto non scritto”, edito da Pendragon. All’evento Patrocinato dal Comune di Firenzuola ed organizzato dall’associazione Pier Giuseppe Sozzi e dal Museo della Scuola di Firenzuola, con il sostegno del Banco Fiorentino. Interviene l’autore e la poetessa Silvia Secco.
Per chi ama Campana un evento da non perdere!

Ad ogni poesia fare un quadro!

martedì 1 agosto – numerose le iniziative campaniane a Marradi nel mese di luglio la più significativa appare: “Ad ogni poesia fare il quadro”, la premiazione per il contest multimediale su Dino Campana che fa parte del progetto “Ad ogni poesia fare il quadro” con la premiazione del 1° Contest Multimediale e l’inaugurazione della Mostra con pubblicazione del relativo catalogo, edito dal Centro Studi “Enrico Consolini”.L’inaugurazione della Mostra d’Arte, preceduta dall’introduzione del critico d’Arte Aldo Savini, è avvenuta con il rituale taglio del nastro da parte della Presidente del Centro e del rappresentante del Sindaco . La visita alla mostra è accompagnata da un paesaggio sonoro dal titolo “Il migliore dei mondi impossibili” realizzato da Paolo Ravaglia per rendere più fruibile e suggestiva un’ esposizione d’Arte dedicate alla poesia “europea, musicale e colorita” di Dino Campana.
Fra i molti e significativi filmati giunti, la giuria ha assegnato il primo premio a “Realtà restituita” ispirato a “Il canto della tenebra” di Max Pruneti e Patrizio Del Duca. Motivazione: per la perfetta esecuzione cinematografica, in particolare, per l’inquadratura del personaggio che galleggia da un punto di vista “preraffaellita” e che ricorda Ophelia di Millais. Per l’interpretazione del poeta come se fosse vivo tutt’oggi, rappresentato nella sua inquietudine e nella sua ricerca metafisica delle “sorgenti che sanno”.

Soddisfazione del capogruppo Rodolfo Ridolfi: l’Unione dei Comuni con una variazione al Bilancio Preventivo finanzierà l’acquisto dell’immobile dove visse Dino Campana

sabato29/07/2023 riceviamo e molto volentieri pubblichiamo

Nella interrogazione al Presidente Stefano Passiatore del marzo 2022 scrivevamo che l’acquisizione da parte delle Istituzioni pubbliche (Regione, Città Metropolitane ed Unione dei Comuni del Mugello-Alto Mugello) dell’edificio che si trova a Marradi in Via Pescetti, che fu abitato dal Poeta Dino Campana, oggi di proprietà degli eredi che avrebbero manifestato l’intenzione di alienarlo, sarebbe una opportunità per trasformarlo in Casa Museo “Dino Campana” attraverso ovviamente necessari significativi lavori di ristrutturazione. Abbiamo seguito con attenzione gli sviluppi di questa vicenda e con soddisfazione, come ha sottolineato il Presidente, nella riunione delle Commissioni congiunte giovedì 27 luglio abbiamo preso atto che l’Unione ha individuato e destinato le risorse per l’acquisto dell’immobile (110.000 euro dell’avanzo di Amministrazione del 2022). Speriamo che non ci siano difficoltà con la proprietà che ha messo in vendita l’immobile nel giugno del 2019 al prezzo di 140 mila euro. Una volta acquisito l’immobile, da parte dell’Unione dei Comuni del Mugello-Alto Mugello, toccherà al Comune di Marradi provvedere a concretizzare il progetto “CASA MUSEO DINO CAMPANA” intervenendo, non solo con il cambio di destinazione ad uso pubblico per iniziative dedicate al poeta Dino Campana ed alle sue opere, ma soprattutto concretizzando il progetto approvato in sola linea tecnica per un importo totale di 710.000 euro che rimangono tutti da reperire.

M.R.

L’estate dei lupi: 1944 a Marradi e Palazzuolo sul Senio.

giovedì 20 luglio
L’estate dei lupi: 1944 a Marradi e Palazzuolo sul Senio

I fatti sono da inquadrare nella recrudescenza nazista che in seguito alla caduta di Mussolini e all’8 settembre ’43 avevano fatto scattare l’operazione Alarico l’invasione e l’occupazione militare dell’Italia.
Era il 14 giugno del ‘44, Pietro Carloni, capostazione titolare della Stazione di Marradi, come d’abitudine, era rientrato alla stazione ferroviaria di Fantino, in Comune di Palazzuolo di Romagna, oggi sul Senio, dove era assuntore suo figlio Armando. In casa c’erano soltanto Pietro e sua moglie Caterina, quando si presentarono alcuni individui armati di mitra i quali domandarono del capostazione, intendendo evidentemente riferirsi al capostazione di Fantino. Carloni non fece in tempo a rispondere sono io che ricevette una mitragliata al ventre. Caterina riuscì a chiedere aiuto ed a trasportarlo all’ospedale di Brisighella dove morì il giorno stesso. Nessuna giustificazione alla barbara e assurda esecuzione, una vendetta nei confronti del figlio Armando che non aveva consentito che i partigiani si impadronissero di un vagone di farina.

Angiolina Ciani il 21 gennaio del ‘45 scrisse alla sorella Annarosa suora a Roma: Gino Miniati, figlio di Florinda, tua comare (madrina) e marito di Lina Gigli, l’hanno ammazzato e tanti altri hanno fatto la fine del nostro Pietrino, non si sa dove sono!”. L’unica definizione, che mi convince per definire gli autori di quei crimini e di quelle assurde ed insensate vendette è questa Teppa da reato comune, macchiata di sangue, di prepotenza e di ricatti.

Beppino Ridolfi che abitava alle Fogare e in quegli anni ’43-‘44 passava giorni e giorni nella macchia per evitare i frequenti rastrellamenti dei renitenti alla leva (nel novembre del 1943 era uscita la chiamata di leva della Repubblica di Salò), mi raccontò che tutta la zona era piena di fascisti repubblicani e di tedeschi: Un giorno di metà luglio del “44 con il mio babbo lavoravo i campi e si sentivano più in basso degli spari. Mio babbo mi disse di scappare e di nascondermi perché a Fantino ed a Crespino stavano accadendo fatti molto pericolosi e così me ne rimasi nei boschi, nascosto per otto giorni. Vidi insieme a mio babbo quando i fascisti entrarono alle Fogare e si appostarono a tutte le finestre. In casa c’era solo mia mamma Angiolina le chiesero del pane ma prima di mangiarlo per paura di essere avvelenati costrinsero mia mamma a mangiarne una fetta. Vidi quando uscirono di casa con mamma in mezzo e si incamminarono. Fortunatamente dopo un po’ la lasciarono tornare a casa. Beppino aggiunse in quella intervista come Francesco Naldoni, il padrone di Campergozzole
(classe 1882, diplomato nel 1904 al Liceo Torricelli di Faenza, che aveva trascorso la sua vita coltivando il podere), venne ucciso il 18 luglio 1944 con una raffica di mitra da un soldato tedesco che l’aveva sorpreso mentre portava cibo ad un partigiano ferito e ricoverato in un capanno da caccia.

Domenica nove luglio ‘44 nel Casale di Modigliana, dove si trovava il parroco partigiano don Angelo Savelli, si riunì il battaglione Ravenna, forte di una quarantina di uomini, per prendere posizione fra la banda Corbari e la 36° Brigata Garibaldi Bianconcini. Il comando venne affidato a Vittorio Bellenghi, Nico, ex ufficiale del Regio Esercito ed al suo vice Bruno Neri, nome di battaglia Berni, calciatore che aveva giocato nel Faenza, nella Fiorentina, nel Torino e nella Nazionale italiana. La formazione partigiana si mise in movimento lungo il sentiero del crinale, diretta al Lavane e la sera aveva sorpassato il Torretto e l’indomani avrebbe raggiunto Gamogna.
La strada fra Marradi e San Benedetto brulicava di tedeschi che avevano alle Canove il loro comando retto da un capitano con circa cento militari e molti uomini del luogo, rastrellati forzatamente e costretti ai lavori stradali. I due comandanti, partigiani, Bruno e Vittorio, decisero, con grande imprudenza, di andare da soli in avanscoperta a perlustrare l’area. Quando, nel primo pomeriggio, con le armi in pugno, giunsero al cimitero, vennero sorpresi allo scoperto da una pattuglia tedesca e nello scontro a fuoco furono uccisi. Il parroco, don Angelo Ferrini, cercò di dare ai due giovani una sepoltura dignitosa, ma, come raccontò in una intervista del 1989, dopo aver trasportato, aiutato dal partigiano Vincenzo Lega, i corpi dei due giovani nella cappella del cimitero parrocchiale, si recò in municipio a Marradi a chiedere le bare che gli furono negate con questa motivazione: Non possiamo disporre nulla per dei traditori, per dei partigiani. Quindi dovemmo seppellirli in una fossa comune avvolti nella paglia e nelle frasche Il giorno successivo don Ferrini durante l’imponente rastrellamento nazista, dopo essere stato apostrofato dai tedeschi Tu pastore badogliano adesso fare Kaput a te e bruciare chiesa, sfuggì per miracolo alla morte grazie all’intercessione, presso i tedeschi, del parroco di Albero, don Vittorio Fabbri.

Crespino, Fantino, Lozzole Campergozzole.
Il 17 luglio 1944 a Monte Lavane gli alleati effettuarono un lancio di armi, munizioni e vestiario destinati ai partigiani che, attaccati da ingenti forze nazifasciste, ingaggiarono un duro combattimento di otto ore cui partecipò insieme alla banda Corbara, l’ufficiale Usa, Chester Kingsman, salvato a Pian delle Fagge. Quello stesso giorno ed il giorno successivo, a Crespino, antico Borgo di incontaminato verde, di acque limpide e di quiete, sorto intorno all’antica abbazia vallombrosana di Santa Maria a Crespino sul Lamone, si consumò un’assurda tragedia. I nazisti si macchiarono dell’orrendo crimine che non risparmiò neppure Don Fortunato Trioschi, arrestato insieme ai suoi parrocchiani e costretto a scavarsi la fossa prima di essere trucidato. Insieme a Don Trioschi, il 17 luglio, furono uccisi sul greto del Lamone, dove oggi sorge il sacrario, Luigi e Vittorio Bellini, Giuseppe e Lorenzo Ferrini, Giovanni Malavolti, Giuseppe e Guglielmo Nati, Angelo, Attilio Lorenzo fu Luigi e Lorenzo fu Pietro Pieri, Giuseppe Barlotti, Dante Chiarini, Pietro Tagliaferri, Ottavio Scarpelli, Luigi Vinci, Gherardo Visani, Adolfo Rosselli, Sante Bosi, Giulio Sartoni, Bruno Santoni e due persone non identificate. Abramo Tronconi fu fucilato a Fantino. Alfredo Beltrami, sua moglie Cecilia, e la figlia Lorena, furono fucilati il 17 luglio nel podere Il Prato con Alfredo Righini fucilato nell’aia. I Beltrami erano, padre, madre e sorella di Umberto il partigiano di cui Pietro Monti, detto Marconi, il testimone che tutto ricordava della strage di Crespino, raccontava: Ha preso una bomba a mano e gliel’ha tirata (alla Croce Rossa) ed ha ucciso il tedesco ed insomma tutti e due, l’autista ed il ferito. Il 18 luglio nel podere I Mengacci, di proprietà di Giovanni Buccivini Capecchi, i mezzadri, Francesco Botti, suo figlio Bruno diciassettenne, il quindicenne Pierino Caroli e suo padre Vincenzo, che era iscritto al partito fascista e che mostrò invano ai tedeschi la tessera, furono trucidati nonostante il disperato tentativo della coraggiosa mamma Palmira Gentilini Botti che, con le lettere dei figli militari in mano, cercava di far capire ai tedeschi che i suoi famigliari non c’entravano con i partigiani. Giuseppe Caroli e Adele Donatini furono fucilati al Cerreto di Fantino il 18 luglio come Dionisio Rossi. Carlo Quadalti contadino della Casa Nuova fu fucilato quello stesso giorno nel podere La Castellina dove si trovava per la mietitura a dare una mano ad Arturo Raspanti. La Wehrmacht aveva stabilito il proprio comando a Crespino, nella villa di Carlo Mazza, proprietario terriero della zona. I partigiani che operavano nell’area, ed ai quali erano associati i giovani renitenti alla leva repubblichina sbandati, erano quelli della 36° Brigata Garibaldi Alessandro Bianconcini. Nel bollettino partigiano della Bianconcini datato Imola 21 ottobre 1945. Ventotto pagine consegnate, con la relazione ufficiale che contiene il diario delle azioni e dei sabotaggi giornalieri operati dalla brigata, gli spostamenti, le imboscate, le catture ed uccisioni di nazisti e spie fasciste, gli attacchi e le uccisioni di partigiani e di civili da parte dei tedeschi a proposito della giornata del 17 luglio tra le varie azioni partigiane realizzate nel territorio viene descritta la seguente: Elementi misti delle compagnie di Paolo e di Marco attaccano il traffico sulla strada Faentina. Un automezzo tedesco distrutto, 2 soldati uccisi e sei feriti. Da parte nostra un ferito. A seguito di tale azione i tedeschi per rappresaglia massacrarono 35 coloni raccolti nei dintorni. La versione partigiana ha molto in comune con quella raccontata dagli abitanti di Crespino. Alcuni giovani partigiani e soldati sbandati, dopo l’8 settembre, continuavano ad appoggiarsi al paese e al podere dei Mengacci. Verso la fine di aprile, alcuni di questi partigiani uccisero due tedeschi in località Casaglia. Sembra che una delle vittime fosse il comandante di un gruppo appartenente alla Marina tedesca, che era acquartierato a Villa Ersilia a Marradi. L’episodio, tuttavia, rimase impunito per l’intercessione di una nobildonna tedesca sfollata a Ronta che ebbe il merito di convincere gli occupanti a stipulare con il paese una sorta di patto di tregua. L’accordo venne tuttavia violato dai partigiani del posto che ai primi di luglio, presso il ponte di Spedina, catturarono altri due soldati, scaraventandone uno da un burrone e lasciandosi scappare il secondo che, raggiunti i suoi commilitoni, dette l’allarme. Successivamente, la mattina del 17 luglio, la stessa banda, appostata su una collinetta, attaccò una pattuglia tedesca uccidendo un soldato e scagliando una bomba a mano contro l’autoambulanza sopraggiunta dal vicino ospedale militare di Villa Fantino. Il 17 luglio, dopo appena un’ora dall’agguato, una seconda pattuglia tedesca, rinforzata da squadre provenienti da Marradi, arrivava sul posto, interrogava due contadini intenti alla mietitura, mentre uno affermava di avere visto i partigiani imboscarsi e fuggire dopo l’attentato, l’altro taceva e veniva ucciso perché ritenuto complice. La rappresaglia partì poi dal podere Prato con lo sterminio dell’intera famiglia Beltrami, cui apparteneva uno dei partigiani responsabili dell’attacco. I tedeschi rastrellarono tutti gli uomini che trovarono, li raccolsero presso Villa Mazza, sede del comando, poi li trasferirono sulle rive del Lamone e qui li fucilarono. Soltanto uno dei prigionieri, Giuseppe Mariano Maretti, sopravvisse all’esecuzione, morendo poi nel 1948 in seguito alle ferite riportate quel giorno. Convocato il parroco, Don Fortunato Trioschi, e altri due contadini sul luogo dell’eccidio, i tedeschi li costrinsero a scavare una fossa e li fucilarono sul posto. Il 18 luglio l’operazione proseguì a Fantino con l’invasione di casa Caroli, in località Mengacci: gli uomini, quattro, furono trattenuti nell’edificio, mentre le donne e i bambini furono portati, attraverso il castagneto, in una grotta naturale e lì sorvegliati con una mitragliatrice. Quando le donne ed i bambini, che erano stati rilasciati, tornarono verso il podere in fiamme, trovarono una scena agghiacciante: due uomini assassinati con il colpo di pistola alla nuca e due legati ai materassi e asfissiati. Un altro reparto, nazifascista, frattanto, era impegnato nella ricerca e nell’assassinio di contadini rimasti a Castellara, Castellina, Cerreto, Lozzole e Campergozzole. La mattanza si concluse la sera del 18 luglio, con un bilancio di 44 vittime nell’area Crespino, Fantino e Lozzole. Anche se la documentazione tedesca non fa espressamente riferimento alla strage, sembra di poter ricostruire la presenza sul territorio di unità di polizia tedesca o miste italo-tedesche, come il III Polizei Freiwilligen Bataillon Italien, il cui trasferimento presso l’Appennino è dato certo. Da allora ogni anno si commemora la strage con una testimonianza che si rinnova per sottolineare come la gente di Marradi e della Valle del Lamone e del Senio non dimentica il sacrificio di quanti, consapevoli ed inconsapevoli, si immolarono con la stessa dignità e fierezza che molto tempo prima i loro padri, il 24 luglio 1358 alle Scalelle, avevano dimostrato fermando la compagnia tedesca di ventura del conte Lando.

A Sergio Jandelli è dedicata una lapide posta sul muro della strada che conduce a Palazzuolo sul Senio “Nel Luglio 1944 in combattimento a Crespino del Lamone / Sergio Jandelli / partigiano / corso in aiuto a compagno ferito/ fu catturato seviziato e ucciso dalle SS tedesche alla sua fraterna generosità / dette gloria duratura / l’indiscriminata ferocia / di un nemico ciecamente brutale/a ricordo del semplice eroismo/ di Sergio Jandelli volontario della libertà/ucciso perché credeva/ nella solidarietà tra gli uomini / al di sopra di ogni chiuso egoismo /i partigiani pongono / perché il ricordo sia esempio. Marradi il 23 luglio 1945

Rodolfo Ridolfi

A Marradi, dopo la maglia Rosa del Giro femminile, arriva la maglia Rossa dei Bilanci comunali. Bilanci come frane in movimento dal 2015 e non è ancora finita.

martedì 11 luglio La minoranza di centro destra ci ha inviato il comunicato che di seguito pubblichiamo

COMUNE DI MARRADI È ARRIVATA LA SORPRESA VERA!!!! BILANCI IN PROFONDO ROSSO!!!!!!!
Queste le risultanze della Corte dei Conti Deliberazione n. 142/2023/PRSP del 23 marzo pubblicata il 6 luglio
2023

Durante tutta la campagna elettorale i cittadini di Marradi hanno aspettato la “sorpresa” del Sindaco uscente,
poi rieletto, con tanto di pacco con nastro rosa sponsorizzato sui social. La sorpresa si è concretizzata in un
giorno di festa dovuto dal passaggio del giro d’Italia femminile.
La sorpresa vera però è arrivata, un po’ lunga rispetto alla data delle elezioni, esattamente il giorno 6 luglio
2023, e a farla è stata la Corte dei Conti con Deliberazione 142/2023/PRSP, che nell’adunanza del 23 marzo
2023 ha deliberato sui bilanci del Comune di Marradi negli anni 2017- 2018-2019: Ventidue pagine in cui la
Sezione, nell’ambito dei profili esaminati, ha concentrato il controllo sulle irregolarità ritenute, tra tanti
possibili fenomeni, maggiormente rappresentative di violazioni della normativa vincolistica statale in materia
di bilancio e contabilità, di pregiudizio per gli equilibri di bilancio e di difficoltà nel conseguimento degli
obiettivi generali di finanza pubblica.
Irregolarità, ripetute scorrettezze, situazioni contrarie ai principi di sana gestione e sostenibilità
finanziaria omissioni errori…sono la sintesi della delibera di cui riportiamo qualche parte:
…Quanto sopra rilevato in merito alla non corretta definizione delle componenti del risultato di
amministrazione costituisce una irregolarità contabile, in quanto la quota disponibile, nel caso di specie
negativa, risulta di fatto alimentata da risorse, vincolate per legge al finanziamento generico di investimenti
ovvero al finanziamento di specifici interventi, che sono state distolte dal loro ordinario impiego per essere
destinate al finanziamento di spese di diversa natura… La presenza poi, di un risultato negativo di
amministrazione… è da considerarsi grave, in quanto espressione di situazioni sottostanti contrarie ai principi
di sana gestione e sostenibilità finanziaria… Dall’esame istruttorio, infatti, non è stato possibile apprezzare se
l’ente ha opportunamente considerato le entrate da mutui, trasferimenti e quelle vincolate per legge, ai fini
della movimentazione e rilevazione della cassa vincolata… In sede di contraddittorio cartolare, l’ente si è
limitato a precisare che l’ammontare della cassa vincolata “derivava dall’anticipo risultante da un
trasferimento regionale finanziato dal Ministero”. Neppure in tale sede, quindi, l’ente ha fornito elementi utili
per la comprensione di quali siano state le tipologie di risorse e delle corrispondenti spese che sono state
considerate ai fini della determinazione dei flussi di cassa vincolata. Pertanto, se effettivamente, come ha
attestato, l’ente ha considerato nella gestione dei flussi di cassa vincolati solo il trasferimento sopra indicato,
occorre rilevare che la cassa vincolata non è stata correttamente gestita nel corso dell’esercizio e,
conseguentemente, determinata al 31.12.2017.
E ancora…. agli elementi riferiti all’evoluzione della capacità di indebitamento nel triennio: non essendo stato
correttamente compilato il questionario 2018 e 2019 con riferimento all’indebitamento iniziale 2018 e alla
quota di debiti rimborsati nello stesso esercizio, in sede di istruttoria sono state formulate specifiche richieste,
cui l’ente, in sostanza, non ha dato seguito, limitandosi a riferire la presenza di un errore che dovrà essere
rettificato, senza specificarne i termini in cui ciò sarà svolto né, tantomeno, la motivazione e la natura
dell’errore stesso. Pertanto, per tali annualità, ogni valutazione in ordine all’evoluzione dell’indebitamento a
seguito dei fatti gestionali posti in essere in ciascun esercizio (nuovo debito, quote di rimborso, eventuali
estinzioni anticipate, ecc.) e alla corretta quantificazione del debito stesso al termine dell’esercizio risulta
inficiata dalla carenza delle informazioni sopra indicate. Ne consegue che, al termine dell’esercizio 2019, il
disavanzo effettivo complessivo deve essere rideterminato in 287.660, In relazione ai rilievi formulati sulla
determinazione del risultato di amministrazione degli esercizi 2017,2018 e 2019, l’ente dovrà provvedere alla
corretta rappresentazione dei dati di rendiconto dei tre esercizi attraverso l’adozione di apposita delibera
consiliare. Tale atto dovrà avere riguardo non solo alla corretta determinazione del disavanzo, ma anche ai
necessari aggiustamenti dei bilanci degli esercizi successivi, per gli effetti che su questi si dovranno produrre
in conseguenza degli obblighi di finanziamento del disavanzo ordinario e da riaccertamento o per quelli
derivanti dalla copertura delle spese precedentemente finanziate con quote di avanzo non correttamente
determinate….In relazione alla presenza di un saldo negativo della parte disponibile degli esercizi 2017, 2018
e 2019, pari rispettivamente a 129.483,04 euro, a 231.216,32 euro e a 287.660,24 euro, l’ente dovrà
provvedere al finanziamento del disavanzo di amministrazione come determinato al termine dell’esercizio
2019 ovvero, in riferimento all’extradeficit, provvedere alla relativa copertura nei termini definiti nella
delibera consiliare approvata ai sensi del d.m. 2 aprile 2015. E ’in vigore il piano di rientro di cui al d.m. 2 aprile
2015, originariamente articolato in 30 annualità, con una rata costante di 3.358,19 euro (nuovo
indebitamento rateizzato per coprire i debiti) …Ai sensi dell’art. 148-bisTuel, e ai fini del successivo esercizio
dell’attività di controllo spettante a questa Sezione, l’ente dovrà adottare le menzionate…
In base a questa delibera della Corte dei Conti il calendario del nuovo consiglio comunale dei prossimi 60
giorni è già definito!
Sempre in campagna elettorale qualcuno ha ventilato che le nostre osservazioni sui bilanci fossero fasulle,
tant’è che così si esprimeva il sindaco in un’intervista del 9 maggio 2023 alla vigilia delle elezioni: …. Gli altri
candidati ti attaccano sul bilancio. È vero che il bilancio del comune di Marradi è così in crisi? Certo che no,
altrimenti non potremmo dare i servizi che eroghiamo e non potremmo fare gli interventi che abbiamo fatto
e che faremo…E nessun servizio di quelli fondamentali è a rischio…
Alla luce di quanto deliberato dalla giustizia amministrativa quelle dichiarazioni dovrebbero risultare assai
imbarazzanti, e pongono un problema di correttezza nella comunicazione ai cittadini visto che il Sindaco ha
buggerato senza batter ciglio anche l’ignaro giornalista.
La realtà dei fatti dimostra che ciò che sostenevamo non erano attacchi pretestuosi, ma critiche legittime e
fondate, e che ad essere attenzionati sono i pessimi bilanci del Comune di Marradi per i quali il Sindaco ha
doppia responsabilità diretta, essendo stato ed essendo ancora, non solo Sindaco, ma di volta in volta
responsabile dei servizi finanziari, responsabile degli Affari generali, cantandosela e suonandosela da solo
contro tutti i capi saldi di una corretta amministrazione.
Il sindaco Triberti non è certo il primo a fondare il suo interregno comunale sull’adagio di Giovenale “Panem
et circenses”, pane e giochi che utilizzavano alcuni imperatori nell’antica Roma, e che noi oggi consideriamo
demagogia. Un dato è certo che al di là dei risultati elettorali gli è sconosciuta da tempo immemorabile cosa
sia una sana e corretta amministrazione e che la situazione dei Bilanci anche quelli futuri sarà oltremodo
problematica e rappresenterà per i cittadini marradesi un danno pesante.

Stefano Benedettini-Raffaella Ridolfi

206° anniversario della nascita di Celestino Bianchi

Lunedì 10 luglio

Ricorre oggi lunedì 10 luglio il 206° anniversario della nascita di Celestino Bianchi intelligenza che univa in sé i fermenti romagnoli e la lucidità toscana caratteristica comune a molti marradesi. A proposito di eventi celebrativi del grande marradese mi piace sottolineare la manifestazione tenuta nel teatro degli Animosi il 25 luglio 1909 che fece seguito alla delibera del Consiglio Comunale che approvava il testo dell’epigrafe realizzata dal Prof. Guido Mazzoni, in occasione della posa della lapide nella casa natale del Bianchi. Scrive Baldesi sindaco di Marradi in quel tempo…ebbe luogo nel Teatro degli Animosi la commemorazione del grande patriota tenuta da Valentino Soldani…Il teatro era gremito di persone, di bandiere, di fiori. I palchi rigurgitavano di signore, nel palcoscenico, in mezzo ad un trofeo, troneggiava il busto di Celestino Bianchi dello scultore Sodini, il teatro presentava un colpo d’occhio imponente, solenne. Nel 1944 la guerra insieme al quartiere marradese Inferno, via Celestino Bianchi, aveva anche cancellato quella lapide. Fu così che divenuto sindaco nel 1988 una delle primissime iniziative che volli fu appunto la lapide di piazzale Celestino Bianchi per la quale ritrovai la proposta di Giovanni Campana A Celestino Bianchi storico e letterato insigne, caldo patriota, politico eminente, qui dove ebbe i natali il 10 luglio 1817 Il municipio di Marradi ad onorare la memoria dell’illustre concittadino questo ricordo pose. il 3 dicembre del 1988 dopo il convegno su Celestino Bianchi, al quale portarono preziosi contributi Il prof. Luigi Lotti Preside di Scienze Politiche a Firenze, il prof Pierfrancesco Listri de La Nazione il Sindaco di Firenze Giorgio Morales, alla presenza del sottosegretario agli Interni on. Valdo Spini, la lapide fu scoperta.
Nel 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, collaborai con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero per la Pubblica Amministrazione alla stesura del libro “Servitori dello Stato” centocinquanta biografie fra le quali quella di Celestino Bianchi.
Nel 2017 in occasione del 200° anniversario, per il Club Celestino Bianchi, di cui ricorre il 30° anniversario (Nel 1993 i moderati e riformisti marradesi si organizzarono in un club politico e culturale e vollero titolarlo al grande politico e giornalista marradese) con il con il patrocinio del Comune di Marradi, insieme al nostro giornale e all’Accademia degli Incamminati, organizzai un importante convegno, reso particolarmente prestigioso dalla presenza del dott. Gabriele Canè, più volte direttore ed editorialista insigne dei quotidiani La Nazione, Il Resto del Carlino ed Il Giorno e dell’allora Presidente del Consiglio Regionale della Toscana dott.Eugenio Giani.
Leggendo la storia e le biografie dei grandi marradesi Angelo Fabbroni 1732-1803 e Celestino Bianchi 1817-1885 possiamo ricavarne alcune fondate considerazioni ambedue hanno saputo equilibrare spirito innovativo e conservazione dei valori tradizionali. Fabroni in larghi tratti della sua cultura e delle sue posizioni si caratterizza sia rispetto a certo cattolicesimo “moderno”, cui pure appartenne, sia rispetto ai tipici connotati illuministici, che accettò in molti aspetti senza mai aderire del tutto al loro spirito di fondo. Basti pensare che fu sostenitore di posizioni di rigorismo etico di ispirazione giansenistica, in contrapposizione cauta, ma netta, con quelle gesuitiche. Celestino Bianchi che nasce 14 anni dopo la morte del Fabroni fu liberale cristiano molto legato ai valori della famiglia era filopiemontese e cavouriano si opponeva al Granduca ma anche al progetto mazziniano. Ambedue (Fabroni e Bianchi) sono stati grandi protagonisti della politica Toscana, Celestino Bianchi anche di quella Italiana e unitaria.

Bianchi, collaboratore de La Nazione dal 1860, a partire dal 1871 ne divenne direttore fino al 1885 anno della sua morte. Quando divenne direttore de La Nazione aveva i capelli ed i baffi bianchi ed un pizzo tipicamente risorgimentale e portava dei piccoli occhiali sopra il naso. Agli anni della sua direzione risale il primato de La Nazione a Firenze che vantava fra i suoi collaboratori De Amicis, che Bianchi aveva strappato all’esercito per farne un inviato speciale, Collodi e successivamente Yorick suo amico fin da quando Bianchi, era direttore dello Spettatore. Sotto la direzione di Bianchi la Nazione passò da tremila a 10 mila copie. Tante tantissime in una città di 150.000 abitanti con un tasso di analfabetismo molto elevato. Fu l’ideatore di rubriche di successo, come quella della moda femminile. Affrontò grandi temi come lo sfruttamento del lavoro minorile e con lui fecero la comparsa anche le prime cronache di sport: pugilato, ippica, ginnastica ed infine le prime sfide in bicicletta. Anche il listino della Borsa e l’economia compaiono nella quarta pagina della Nazione del tempo. Bianchi scoprì un nuovo tipo di lettore: la donna e nei giorni del referendum per l’annessione al Piemonte, La Nazione ospitò un dibattito sul voto alle donne.

Rodolfo Ridolfi

La scomparsa di Giorgio Boscherini già sindaco socialista di Faenza

ciao Giorgio, mi piace ricordarti così, mi mancheranno la tua pacata intelligenza e i tuoi consigli politici.
Ti ho conosciuto nell’aprile del 1974 al comizio di Pietro Nenni al vecchio palazzetto dello sport Bubani in Piazza d’Armi. Ricordo che Nenni era accompagnato da Bettino Craxi vicesegretario Nazionale del PSI, per la corrente autonomista. Una data storica, Nenni scriveva nel suo diario: “Volutamente ho tenuto stasera a Faenza il mio primo discorso nella campagna elettorale…”.
Al Circolo U. Bubani, dopo il comizio di chiusura della campagna referendaria sul divorzio, presentasti a me a Vincenzo Galassini che sarà sindaco di Brisighella e ad Enrico Gurioli, che aveva realizzato il manifesto socialista di Nenni a favore del no, il grande vecchio socialista. Quando tornai a Faenza a fondare e dirigere Forza Italia i tuoi consigli, la tua esperienza e la tua grande conoscenza della politica e dell’Amministrazione manfreda mi furono preziosi. Sei stato un grande socialista un ottimo sindaco un prezioso e sempre presente azzurro del ’94. Ci mancherai come mancherai alla tua amata città ed alla sua cultura!
Le nostre sentite condoglianze a Livia, alle figlie di Giorgio ai famigliari e a tutti gli amici che ne piangono la scomparsa.

Rodolfo Ridolfi

Al via il tesseramento di Forza Italia nel segno di Berlusconi

giovedì 22 giugno Nel quadro delle giornate nazionali del Tesseramento, Domenica 25 giugno alle ore 10,00 a Firenzuola in Via E.Torricelli 16 si terrà un incontro pubblico, aperto agli iscritti e simpatizzanti del Mugello, di Forza Italia. Gli organizzatori sottolineano come senza Berlusconi non sarebbe mai esistita in Italia una forza politica capace di tenere insieme i filoni culturali e le esperienze politiche cristiane, liberali, riformiste, garantiste, europeiste, atlantiste. Un centro moderato, alternativo alla sinistra, nello spirito del PPE un partito Forza Italia che deve proseguire il percorso politico del suo Fondatore. All’ evento saranno presenti: Andrea Brunetti e Angelo Di Meo Consiglieri Comunali di Firenzuola Raffaella Ridolfi Vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia, Gianni Gargiolli, Mauro e Rodolfo Ridolfi rispettivamente coordinatori di Firenzuola, Marradi e Consigliere Comunale di Palazzuolo Sul Senio.
Nel corso dell’evento, cui parteciperà il sindaco G.Paolo Buti, sarà ricordato il Presidente Silvio Berlusconi. L’iniziativa, che si chiuderà con un aperitivo, servirà anche a fare una prima riflessione sulle Elezioni Amministrative, Europee e molto probabilmente Provinciali e della Città Metropolitana di Firenze della primavera del 2024.

I Concorso Internazionale Multimediale “Ad ogni poesia fare il quadro”

mercoledì 21 giugno Riceviamo da Mirna Gentilini e molto volentieri pubblichiamo:

Il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” con il patrocinio del Comune di Marradi, indice il 1° Concorso Internazionale Multimediale dal titolo “Ad ogni poesia fare il quadro” frammento tratto dal Taccuinetto Faentino inedito di Dino Campana.
Il Concorso ha la finalità di fare conoscere la vita e l’opera di Dino Campana, poeta errante e autore dei Canti Orfici che ha definito la sua poesia “europea, musicale e colorita”.
Possono partecipare al concorso tutti gli autori, italiani o stranieri che abbiano compiuto la maggiore età entro il 16 di Luglio 2023, attenendosi alle regole riportate nel Regolamento allegato al Bando.
La premiazione si terrà a Marradi (FI) domenica 30 Luglio 2023. presso la sede del Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”, Via Castelnaudary, 5 Marradi (FI).

I video premiati saranno inseriti e pubblicizzati nel sito e nel canale YouTube dell’ Associazione.

Il programma dettagliato dell’evento sarà comunicato successivamente.
Si veda in dettaglio Regolamento del Concorso allegato.

Regolamento

Art. 1. Il Centro Studi Campaniani di Marradi con il patrocinio del Comune di Marradi indice il 1° Concorso Internazionale Multimediale “Ad ogni poesia fare il quadro” titolo tratto da un frammento del Taccuinetto faentino, inedito di Dino Campana
Art. 2. Al Concorso possono partecipare tutti gli autori italiani o stranieri che abbiano compiuto la maggiore età entro il 16 di Luglio 2023.
Art. 3. Il Concorso ha la finalità di fare conoscere la vita e l’opera di Dino Campana, poeta errante e autore dei Canti Orfici che ha definito la sua poesia “europea, musicale e colorita”.
Art. 4. Si può partecipare al concorso multimediale con una sola opera, a cui va dato un titolo, inviando via mail un video che, tenendo conto del tema proposto, presenti una libera interpretazione di un testo campaniano. Il video, di minimo 1 minuto e massimo 5, può essere corredato da foto, musica e scritte e deve essere compatibile con la piattaforma di YouTube. Si consiglia l’uso via wetransfer (www.wetransfer.com). I video saranno inseriti e pubblicizzati nel sito e nel canale YouTube del Centro Studi Campaniani.

Art. 5. Nel caso in cui il video ritragga soggetti terzi (adulti e non) ai sensi dell’art. 93 della legge n.633 del 94, è necessario il rilascio di una liberatoria da parte dei soggetti ritratti. I modelli per le liberatorie possono essere scaricati da internet.

Art. 6. Si richiede quale tassa di partecipazione il pagamento di Euro 10 che potrà essere effettuato secondo le seguenti modalità: bollettino di C/C postale n. 22103501; bonifico bancario presso Banca BPER IBAN IT 62H0538737940000000000099, scrivendo la seguente causale: Contest Multimediale “Ad ogni poesia fare il quadro”.

Art.7. Il video, accompagnato dalla scheda di partecipazione debitamente compilata in ogni sua parte, dalla ricevuta di pagamento e dalla eventuale liberatoria sarà inviato via mail con oggetto “Ad ogni poesia fare il quadro” entro e non oltre la scadenza del 16 luglio 2023 all’indirizzo mail centrocampana@tiscali.it. Alla ricezione dei materiali verrà inviata una mail di conferma. Il Centro Studi Campaniani non si assume alcuna responsabilità per eventuali problemi tecnici di collegamento internet che potrebbero causare un non corretto invio del materiale.
Art.8. I primi tre classificati, i cui nomi saranno pubblicizzati nel sito, nelle pagine social del Centro Studi Campaniani e tramite stampa, riceveranno i seguenti premi:
• 1°classificato Euro 400 più medaglia del Centro Studi Campaniani
• 2° classificato Euro 200 più una pubblicazione del Centro Studi Campaniani
• 3° classificato Euro 100 più una maglietta con lirica del poeta.
A tutti i partecipanti sino al 10° posto verrà consegnato in occasione della premiazione finale un attestato di partecipazione.

Art.9. Non saranno accettate opere che presentino elementi razzisti, denigratori, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione di alcun tipo.

Art.10. Le opere pervenute saranno sottoposte al giudizio insindacabile di una giuria di esperti composta di 5 membri, che dovranno selezionare e scegliere i tre elaborati vincitori. La Giuria potrà inoltre conferire menzioni, segnalazioni e premi speciali.
La commissione generale dei giurati sarà resa pubblica a chiusura delle valutazioni e prima della Cerimonia di premiazione.

Art.11. I premiati saranno contattati a mezzo mail o per telefono in base ai riferimenti che gli stessi avranno fornito al momento della partecipazione nella relativa scheda con i dati personali. I risultati saranno comunicati con un adeguato anticipo, onde organizzare la partecipazione dei vincitori alla premiazione. La presenza dei vincitori alla premiazione per ritirare il premio è obbligatoria . La cerimonia avverrà domenica 30 luglio 2023 in orario da definire presso la sede del Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”, Via Castelnaudary, 5 Marradi (FI).

Art.12. La partecipazione al concorso implica l’accettazione di tutti gli articoli che compongono il bando. Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al presente concorso, autorizzano il Centro Studi ad utilizzare liberamente il video, previa citazione del loro nome, rinunciando a qualsiasi pretesa economica o di natura giuridica in ordine ai diritti d’autore, ma conservando la paternità della propria opera.

Scheda di Partecipazione

All’indirizzo mail centrocampana@tiscali.it vanno inviati, pena esclusione, assieme al video predisposto:la presente scheda compilata, l’attestazione del pagamento della tassa di partecipazione e l’eventuale liberatoria entro e non oltre le ore 24 del 16/07/2023
Io sottoscritto/a nome e cognome_______________________________________________
nato/a _________________________________________ il ____________________________
Residente in via/piazza_______________________________________________________
Città __________________________________ Cap. _____________________ Prov. ( _______ )
Tel. __________________________________ Cell. ____________________________________
E-mail ______________________________________________________________________
CHIEDO
di partecipare con il video dal titolo:
____________________________________________________________________ ______
INOLTRE:

• Dichiaro che l’opera, che presento, è frutto del mio ingegno, che la stessa non è mai stata classificata in altri concorsi ed è inedita.
• Accetto incondizionatamente tutte le norme contenute nel Bando del Regolamento del Concorso e in particolare che il video di cui sopra non mi sia restituito.
• Riconosco il diritto del Centro Studi Campaniani ad usare il video inviato, in tutto o in parte, anche senza autorizzazione.
• Mi impegno a ritirare personalmente i premi che mi venissero assegnati nel corso della cerimonia di premiazione pena la decadenza dal diritto e l’incameramento degli stessi da parte del Centro Studi Campaniani.
• Accetto incondizionatamente il giudizio della Giuria.
• Esonero l’organizzazione da eventuali problemi tecnici di collegamento internet che potrebbero causare un non corretto invio del materiale.
• Acconsento al trattamento dei dati personali qui riportati in conformità a quanto indicato dalla normativa sulla riservatezza dei dati personali (D. Lgs. 196/03) e solo relativamente allo scopo del Concorso in oggetto.
• Dichiara sotto la mia personale responsabilità che le informazioni fornite sono veritiere.

Firma _______________________________

Data __________________

La scomparsa di un amico straordinario protagonista della Storia d’Italia

lunedì 12 giugno
Era il 3 dicembre 1993 il venerdì in cui conobbi Silvio Berlusconi a Villa San Martino ad Arcore. Eravamo stati invitati come possibili candidati del nuovo movimento che Silvio Berlusconi stava fondando per presentarlo alle elezioni politiche della primavera 2024. Ricordo che fra i tanti personaggi presenti e che conoscevo c’erano Alfredo Biondi Mimmo Contestabile e Bruno Lauzi. Berlusconi prima di chiederci di prenderci tutti per mano e ascoltare l’inno che aveva composto per la sua creatura politica ci raccontò che gli uomini della sua azienda ed i suoi famigliari erano contrari alla sua discesa in campo e profetizzò che il suo impegno politico per impedire l’avvento dei comunisti alla guida del Paese sarebbe stato oggetto di una persecuzione politica per Lui, per i suoi amici e per il suo movimento mai registrata nella storia italiana.

Accettai di schierarmi con il partito di plastica come lo chiamavano i catto comunisti e fui candidato nel collegio senatoriale di Forlì- Faenza sotto il simbolo di Forza Italia-Lega a marzo del 1994. Sfiorai l’elezione e mi dedicai alla costruzione di Forza Italia in tutta la Provincia di Ravenna e in particolare a Faenza dove mi ero trasferito da Marradi dove ero stato Sindaco socialista insieme alla DC.A Faenza alle Comunali del 2004 Forza Italia ottenne ben 6 consiglieri.

Ho incontrato Berlusconi moltissime volte e a partire dal 1995 sono diventato suo amico. Intervenni al Consiglio Nazionale di Forza Italia a Roma e Berlusconi al termine del mio discorso non solo si complimentò ma mi chiese cosa poteva fare per me ed io gli chiesi di scrivere la prefazione per il mio primo libro sulle cooperative e così fu.

Mi invitava spesso ad Arcore ed era di una semplicità e di una cordialità che non potrò mai dimenticare ricordo una vigilia di Natale mi ricevette in tuta e poncho parlammo a lungo della situazione in Emilia Romagna e accomiatandomi mi aiutò addirittura ad infilarmi il cappotto. Aveva anche pensato di candidarmi nel Mugello, al Senato contro Di Pietro, lo confidò a mia moglie Silva alla cena di Forza Italia a Campi Bisenzio nel 1997, poi accettò Giuliano Ferrara e così fui salvo. Durante le sue Presidenza del Consiglio a Palazzo Grazioli l’ho incontrato spesso e ho lavorato per lui ad alcuni dossier in particolare sulle cooperative. Ricordo che a Modena dal palco citò il mio lavoro sulle coop rosse e non vedendomi in sala esclamò al microfono dov’è Ridolfi? A Palazzo Chigi e a Montecitorio, quando ero il Segretario Politico di Renato Brunetta, non mancava mai di dedicarmi qualche attenzione. Dopo il Pdl mi schierai, fra i primi per il ritorno a Forza Italia e nel 2012 fondai il Movimento “Azzurri ’94” Berlusconi Presidente una Associazione Culturale e Politica tutta incentrata sui valori berlusconiani del 1994. La scomparsa di Berlusconi mi addolora non soltanto perchè l’Italia e l’Europa perdono uno straordinario protagonista un vero e proprio Padre della Patria, ma perchè io e la mia famiglia perdiamo un amico caro da cui abbiamo imparato moltissimo in termini umani e politici e che ha segnato profondamente la nostra vita.

Rodolfo Ridolfi

Raffaella Ridolfi nel consiglio dell’Unione dei Comuni Montani Mugello-Alto Mugello

martedì 6 giugno Dal coordinatore provinciale di Forza Italia Firenze riceviamo e molto volentieri pubblichiamo:

Raffaella Ridolfi Vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia eletta consigliere comunale di Marradi nella lista del centrodestra unito con il massimo delle preferenze farà parte del Consiglio dell’Unione dei Comuni Montani Mugello Alto Mugello grazie al voto unanime che ha visto confluire su Raffaella non solo il voto di Stefano Benedettini di Fratelli d’Italia, candidato sindaco del centro destra nelle recenti elezioni ma anche quello di Rudi Frassinetti candidati sindaco della lista “Anima Marradi”. L’elezione di Raffaella testimonia la proficua collaborazione ed intesa fra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega ma anche la convergenza di tutte le forze di opposizione in Consiglio Comunale. Il coordinamento Provinciale mentre augura buon lavoro a Raffaella esprime anche gratitudine a Mauro Ridolfi coordinatore comunale di Forza Italia per il lavoro svolto in Consiglio Comunale e nell’Unione dei Comuni del Mugello.

Paolo Giovannini Coordinatore Provinciale di Firenze

L’instancabile e concreta iniziativa di Erica Mazzetti e di Forza Italia per l’Alto Mugello colpito


Oggi, lunedì 29 maggio Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia, componente VIII Commissione ambiente, è stata in visita urgente nei territori dell’Alto Mugello, colpiti dai gravi danni del maltempo.

Prima tappa a Firenzuola, dove Mazzetti si è confrontata con il sindaco Giampaolo Buti, la Giunta, le imprese e le categorie economiche. Punto prioritario è “ripristinare la viabilità – spiega Mazzetti – per l’Emilia-Romagna, che è di riferimento per la popolazione e soprattutto per le imprese. Il comparto della pietra, storica eccellenza di Firenzuola, ha estremo bisogno di poter tornare a trasportare, a pieno carico, verso Ravenna”. I partecipanti hanno posto anche il problema dell’isolamento della frazione di Piancaldoli. È emersa, inoltre, la necessità di “favorire il turismo in questi luoghi, dopo le molte disdette di questi giorni, anche con una specifica campagna promozionale della Regione e del Ministero”.

Sulla strada per Palazzuolo, la parlamentare eletta nel territorio mugellano si è fermata, insieme all’assessore Angelo Di Meo, nella zona Camaggiore, dove ha incontrato i funzionari della Città Metropolitana impegnati nel monitoraggio delle frane.

Arrivata a Palazzuolo sul Senio, accompagnata dal Sindaco Moschetti, dai consiglieri Rodolfo Ridolfi e Raffaella Ridolfi, ha visitato la frana di Baffadi dove sono operativi il Genio Militare e i Vigili del Fuoco. Mazzetti ha ringraziato “i militari, eccellenza e vanto del nostro Paese, per ciò che stanno facendo e il Ministero della Difesa, che è subito intervenuto”. “Visto che ho richiesto formalmente l’intervento dell’Esercito e del Genio Militare in particolare – ricorda – apprezzo l’impegno profuso per sistemare uno dei punti peggiori e più importanti per la viabilità. Bisogna intervenire con urgenza anche su Firenzuola e su tutto il versante toscano colpito. Per questo, mi stupisco che la Prefettura di Firenze, a differenza di quella di Ravenna, non abbia ancora fatto intervenire il Genio: appurerò questa situazione”.

Mazzetti si è confrontata con i referenti di Coldiretti Firenze e Coldiretti Ravenna che hanno esposto il “problema dei castagneti, dei frutteti, dei foraggi e della zootecnia: tutti hanno bisogno al momento di indennizzi”. A seguire, incontro con gli sfollati accolti all’agriturismo Ca’ nova.

Hanno partecipato Matteo Borselli, segretario di zona Mugello Coldiretti, Nicola Zacccaroni, vicepresidente Anacli, Nicola Grementieri, presidente di zona Collina Faentina Coldiretti Ravenna, Maurizio Nati, vicesindaco Casola Valsenio, Alessandro Pifferi, rappresentante dei castanicolturi.

Sempre a Palazzuolo sul Senio, Mazzetti ha incontrato le imprese del distretto della meccanica, che con l’indotto dà lavoro a circa 300 persone: “Serve almeno una linea libera per trasporti pesanti, in tempi sufficienti brevi, anche 10 giorni massimo”. Gli imprenditori hanno chiesto, infatti, il ripristino della strada in località Casole immediatamente “anche con soluzioni provvisorie, purché si possa transitare con mezzi pesanti. Le aziende hanno necessità di tornare a essere collegate con l’ Emilia-Romagna per non perdere consegne e nuovi ordini rischiando di perdere competitività”.

“Non possiamo permetterci pastoie o lungaggini – prosegue Mazzetti già relatrice del nuovo codice – altrimenti: gli affidamenti devono essere diretti e veloci con affidamenti d’urgenza. Per questo, dobbiamo usare le nuove norme del codice appalti che è stato concepito per fare le opere”. “Questo – rimarca Mazzetti – dev’essere anche un momento di rinnovamento culturale. Servono provvedimenti immediati per la manutenzione del territorio: curare i fiumi, le montagne e i boschi. Bisogna proprio cambiare approccio. Bisogna tagliare dove necessario, regimentare le acque, fare opere idrauliche, semplificando le procedure burocratiche, senza ideologia, soprattutto riducendo le troppe competenze e norme, spesso contrastanti”. “Nell’immediato, occorre subito ripristinare la viabilità per la Romagna, anche in via provvisoria e contestualmente trovare forme per incentivare le aree interne e chi le costudisce con il suo lavoro e il suo impegno”, conclude Mazzetti.

Ogni giorno è prezioso: occorre il ripristino, anche in modo temporaneo, della viabilità nell’Alto Mugello colpito dall’emergenza maltempo sia verso la Toscana sia verso la Romagna, altrimenti il rischio è la desertificazione del territorio. Dopo la visita urgente di ieri a Firenzuola e Palazzuolo sul Senio, ho sollecitato quest’oggi l’intervento del Genio Militare nei territori dell’Alto Mugello, scrivendo nuovamente al Prefetto di Firenze e a tutti gli organi competenti in materia”. Lo afferma Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e componente VIII commissione ambiente, che riferisce: “Durante il sopralluogo alla frana di Baffadi, ho potuto apprezzare il lavoro dei Militari inviati dalla Prefettura di Ravenna insieme ai Vigili del Fuoco e li ho ringraziati. Al momento, però, risulta che la Prefettura di Firenze non abbia fatto richiesta di intervento del Genio”. “Questa emergenza – rimarca Mazzetti – richiede il massimo impegno e la massima tempestività da parte di tutti i corpi dello Stato: per questo occorre il Genio Militare a Firenzuola, dove ancora oggi non sono presenti i Militari e dove ci sono delle frazioni ancora isolate, come Piancaldoli, negli altri Comuni colpiti ovvero Marradi e San Godenzo, che ci impegneremo a inserire nel decreto, e nella parte di Palazzuolo sul Senio verso la Toscana”. “Dobbiamo agire con coordinazione e tempestività: salvaguardate le persone occorre ripristinare anche temporaneamente i collegamenti per persone e soprattutto imprese e per questo il supporto del Genio Militare è fondamentale”, conclude Mazzetti.

“Iniziare fin da subito a programmare il post-emergenza, sviluppando una campagna turistica promozionale incentrata sull’Alto Mugello così da salvaguardare la stagione estiva, visto che le disdette sono in costante aumento, anche per colpa di informazioni non corrette che hanno dato l’immagine di un territorio insicuro e irraggiungibile per molto tempo: dobbiamo sostenere le attività del territorio mugellano, altrimenti c’è il serio rischio desertificazione”. Questa la proposta della deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti e del capogruppo di FI al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.

La proposta è stata sottoposta ieri dall’on. Mazzetti al Ministero del Turismo e alla Regione Toscana, a seguito del confronto con imprenditori, commercianti e albergatori lunedì a Firenzuola, uno dei Comuni colpiti dal maltempo.

“Il territorio del Mugello si presta – spiega Mazzetti – alla promozione di un turismo diffuso e sostenibile, in linea con gli indirizzi strategici espressi dal Governo, così da rendere anche meno affollate città sature come la stessa Firenze. Messe in salvo le persone, per adesso la priorità rimane il ripristino dei collegamenti, donde la mia richiesta e il mio sollecito all’invio del Genio Militare, che in alcune porzioni del territorio sta già intervenendo come ho verificato nel sopralluogo di lunedì”.

Per la deputata di Forza Italia e componente VIII commissione ambiente “ogni giorno è prezioso: occorre il ripristino, anche in modo temporaneo, della viabilità nell’Alto Mugello colpito dall’emergenza maltempo sia verso la Toscana sia verso la Romagna, altrimenti il rischio è la desertificazione del territorio”. Ecco le sue dichiarazioni:

Atto Dirigenziale
N. 1568 del 31/05/2023

Oggetto
EVENTI METEOROLOGICI DEL 16 E 17 MAGGIO 2023 – ALTO MUGELLO. ISTITUZIONE DI DIVIETI DI TRANSITO E PARZIALIZZAZIONI DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE SULLE SSPP 20, 29, 32, 58, 306, 477, 610 E SR302. COMUNI DI BORGO SAN LORENZO, FIRENZUOLA, MARRADI E PALAZZUOLO SUL SENIO. Modifica delle ordinanze n. 1453 del 19/05/2023 e n. 1454 del 21/05/2023.

– Premesso che:
a seguito delle abbondanti precipitazioni avvenute nei giorni 16 e 17 maggio 2023 …….

le strade di competenza interessate sono le SSPP 20, 29, 32, 58, 306, 477, 610 e la SR302 nei territori dei comuni di Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio;

sono stati eseguiti i primi interventi in somma urgenza per rimuovere detriti dalle strade;

sono stati avviati e sono in corso gli interventi di consolidamento dei versanti;

sono in corso continui monitoraggi delle frane e degli smottamenti che si sono verificati;

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE
Atto Dirigenziale n. 1568 del 31/05/2023

ORDINA
Di consentire il transito sulle seguenti strade o tratti di strade a tutti i veicoli di massa complessiva non superiore a 35 q.li e velocità di 30 km/h nella fascia oraria dalle ore 5:30 alle ore 21:00, ai mezzi di soccorso e ai mezzi impegnati nelle attività di ripristino della viabilità anche di massa superiore:
SP477

SP32

SP306

SP610

SP58 tra l’intersezione con la SP117 e il confine di Regione

Di confermare la chiusura sulla SP20 nel tratto compreso tra l’intersezione con la SP29 e la loc. Abeto.
Di consentire sulle seguenti strade il transito ai residenti e a coloro che si recano sui luoghi di lavoro o nei plessi scolastici, con veicoli di peso non superiore a 35 q.li e velocità di 30 km/h nella fascia oraria dalle ore 5:30 alle ore 21:00;
SP 20, dal Km. 0+900 all’intersezione con la SP29;

SP29, tra il Km. 0+000 e il Km. 3+500.

…………
Carosella Maria Teresa – Direzione Viabilita’ Area 1

Autolinee Mugello Valdisieve Autolinee Toscane S.p.A. Centro Operativo di Borgo San Lorenzo Centro Operativo di Firenzuola Centro Operativo di Marradi Città Metropolitana di Firenze – Coord. Reperib. Viabilità Città Metropolitana di Firenze – Corpo Polizia Provinciale Città Metropolitana di Firenze – Direzione Mobilità TPL Città Metropolitana di Firenze – PROTEZIONE CIVILE Città Metropolitana di Firenze – Uff. Trasp. Eccezionali Città Metropolitana di Firenze – UFFICIO STAMPA COA – COPS Firenze Comando Carabinieri di Borgo San Lorenzo Comando Carabinieri di Firenzuola Comando Carabinieri di Marradi Comando Carabinieri di Palazzuolo sul Senio Comando Prov.le PT Rep.to Amm.ne Postale Comando Provinciale Carabinieri di FIRENZE Comando Provinciale VV.FF.di FIRENZE comune di borgo san lorenzo Comune di Firenzuola – ufficio tecnico Direzione Generale S.A.M. Florence Multimedia MAIOR srl Polizia Municipale di Borgo San Lorenzo Polizia Municipale di Firenzuola Polizia Municipale di Marradi Polizia Municipale di Palazzuolo sul Senio PREFETTURA DI FIRENZE Questura di Firenze RATPdev RATPdev Servizio Pronto Intervento 118 – FIRENZE Sezione Polizia Stradale Firenze Sindaco Comune di Borgo San Lorenzo Sindaco Comune di Firenzuola Sindaco Comune di Marradi Sindaco Comune di Palazzuolo sul Senio Sottosezione Polizia Stradale Firenze Nord TPER Ufficio Provinciale M.C.T.C. – FIRENZE CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE
Atto Dirigenziale n. 1568 del 31/05/2023
3/3

Impegno e proposte concrete

martedì 23 maggio E’ necessario estendere la proposta di Silvio Berlusconi per l’Emilia Romagna di sospendere pagamenti mutui bollete e tasse di ogni genere ai Comuni dell’Alto Mugello colpiti ed anche i ristori alle imprese. Vediamo cosa decide il Governo! Regione e Comuni coinvolti dovrebbero fare lo stesso!
Oggi a Palazzuolo sul Senio arriva l’esercito a dare una mano l’ho appena annunciato il sindaco Moschetti.
Non sappiamo se è una coincidenza o frutto dell’appello accorato del consigliere Rodolfo Ridolfi ma è una notizia che conforta perché nell’immenso dramma che ha travolto la Romagna la sensazione è che la Romagna Toscano o Alto Mugello devastata da frane e smottamenti con la viabilità distrutta ci si è un po’ dimenticati.

Nell’occasione lo stesso Ridolfi sottolinea che “è necessario estendere le provvidenze previste per l’Emilia Romagna ai comuni dell’Alto Mugello sospendere le tasse comunali e le tasse di soggiorno in questi comuni nella speranza che vengano ripristinate tempestivamente le vie di comunicazione e siano nuovamente e agevolmente raggiungibili!”.

Forza Faenza! Forza Romagna

venerdì 19 maggio Queste sono immagini ma tra le immagini e la realtà c’è una grande differenza. Queste non sono cose ma i resti di una vita spesa a costruire e a proteggere. Qui c’è fango che fa scivolare e ti sporca ovunque, c’è la schiena a pezzi, mobili che rompi a calci per portarli fuori e ammassarli accanto a quelli degli altri, ci sono scope che senza sosta spazzano acqua e fango, pompe che tirano fuori acqua sporca e pompe di acqua pulita per lavare via il fango. Ci sono disperazione e speranza mescolate insieme, ci sono abbracci, baci e sorrisi tra amici e parenti infangati fino all’ultimo capello. Nessuno si lamenta, tutti lavorano, alluvionati e non alluvionati accorsi per dare una mano, non un accenno di polemica. E’ una grande lezione di umanità, di solidarietà, di carattere e di speranza.

Raffaella Ridolfi direttore responsabile

Questi sono i Bilanci in profondo rosso del Comune di Marradi: dati utili per i marradesi che domenica 14 e lunedì 15 maggio votano

domenica 7 maggio

Questi sono i Bilanci in profondo rosso del Comune di Marradi:
dati utili per i marradesi che domenica 14 e lunedì 15 maggio votano

31/12/2015 Sindaco Tommaso Triberti V.Sindaco Assessore al Bilancio Rudi Frassinetti -127.670,87 (negativo)
31/12/2016 Sindaco Tommaso Triberti V.Sindaco Assessore al Bilancio Rudi Frassinetti -85.419,69(negativo)
31/12/2017 Sindaco Tommaso Triberti V.Sindaco Assessore al Bilancio Rudi Frassinetti -194.868,53(negativo)

31/12/2018 Sindaco Triberti V.Sindaco Assessore al Bilancio Vittoria Mercatali -314.583,99(negativo)
31/12/2019 Sindaco Triberti V.Sindaco Assessore al Bilancio Vittoria Mercatali -363.997,04(negativo)

Il 23/07/2019 ai sensi del Decreto del Ministero dell’Interno 11/10/2016 avente ad oggetto la determinazione della sanzione ai comuni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno, relativo all’anno 2015 (GU n.246 del 20-10-2016), la sanzione comporta per i
comuni la riduzione delle risorse spettanti, per l’anno 2016 (nel caso specifico per l’anno 2019), a titolo di fondo di solidarietà comunale ai sensi dell’articolo 1, comma380 e seguenti della legge 24 dicembre 2012, n. 228.

Il Consiglio Comunale di Marradi il 23-07-2019 con delibera n.38 a seguito della violazione del patto di stabilità e delle gravi irregolarità di bilancio rilevate dalla Corte dei Conti per gli esercizi 2015 e 2016 fu costretto a subire le sanzioni previste dalla legge (Decreto del Ministero dell’Interno 11/10/2016 avente ad oggetto la determinazione della sanzione ai comuni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno, relativo all’anno 2015 (GU n.246 del 20-10-2016), la sanzione comportava per i comuni la riduzione delle risorse spettanti, per l’anno 2016 (nel caso specifico per l’anno 2019), a titolo di fondo di solidarietà comunale ai sensi dell’articolo 1, comma380 e seguenti della legge 24 dicembre 2012, n. 228.) impegnandosi con variazione di bilancio a rideterminare lo stanziamento di competenza delle spese correnti dell’esercizio finanziario 2020 in misura non superiore all’importo calcolato ai sensi del comma 26 lettera b) dell’art. 31 della Legge 183/2011; dovendo inoltre attenersi
Divieto di ricorrere all’indebitamento per finanziare gli investimenti

Divieto di procedere ad assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia contratto, inclusi contratti di sevizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della citata sanzione

Riduzione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza indicati nell’art. 82 del D.Lgs. n. 267/2000 impegnandosi pertanto con variazione di bilancio di rideterminare lo stanziamento di competenza della spesa per le indennità e i gettoni di presenza in capo agli amministratori e consiglieri allora in carica e altresì a vigilare sull’effettivo rimborso della quota pari al 30% del percepito in capo agli amministratori e consiglieri non più in carica

Marradi piange Elisabetta Fabbrini

domenica 30 aprile 2023
Nata nel 1963 a Firenze , da Eliana Visani e Giuseppe Fabbrini, aveva iniziato la carriera nell’Azienda unità sanitaria locale 10 di Firenze, nel 1991. Poi era passata all’ospedale Meyer di Firenze. Risale al 1999 il trasferimento a Milano, all’ospedale San Paolo. Nel 2008 era diventata direttore amministrativo all’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate, tre anni dopo dell’ospedale di Circolo di Busto Arsizio. Nel 2016 era passata alla guida dell’Asst Bergamo Ovest, tre anni più tardi dell’Asst Nord Milano, che comprende il Bassini di Cinisello Balsamo e la struttura di Sesto San Giovanni. Insieme ad altri, nel 2019 aveva progettato la nascita di strutture molto simili alle odierne Case di Comunità. A quell’epoca tutto il sistema dei poliambulatori milanesi era coordinato dall’Asst Nord. Quel progetto sta maturando ora con le risorse del Pnrr. l’annuncio della scomparsa è arrivato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso: “Oggi è una triste giornata per il sistema sanitario lombardo. Dopo una lunga battaglia contro un male incurabile ci ha lasciati Elisabetta Fabbrini, direttore generale dell’Asst Nord Milano”.
“La dottoressa Fabbrini – ha sottolineato il governatore – era un’ottima professionista che, pur avendo appreso nel pieno della pandemia, del male che l’aveva colpita, non ha mai anteposto il suo bene a quello della collettività. Come una guerriera, piena di passione e amore per il suo lavoro, ha lavorato notte e giorno, nonostante il fisico indebolito, per fare in modo che la sua Azienda offrisse ai cittadini le cure e l’assistenza di cui avevano bisogno. Non dimenticheremo mai il suo impegno e la sua dedizione, messi in pratica fino all’ultimo giorno”.
“La dottoressa Fabbrini – ricorda l’assessore Bertolaso – si è distinta in modo particolare anche nella campagna vaccinale. Sua l’iniziativa di aprire il primo drive trough per i tamponi e le vaccinazioni notturne, nonostante l’organico ridotto di un’Asst certo non tra le più grandi della città Metropolitana. Nessuno, tra il suo personale, osava dirle di no, perché era un capitano capace di fare squadra, dando sempre per prima l’esempio di come deve comportarsi chi si dedica alla vita delle persone”.
“Ai suoi familiari, amici e a tutto il personale dell’Asst Nord Miliano che le sono stati accanto fino alla fine – hanno concluso Fontana e Bertolaso – giunga il più sincero abbraccio da tutta la Giunta di Regione Lombardia”.
Sono giornate molto tristi per il sistema sanitario lombardo ma anche per Firenze, Sesto Fiorentino e per Marradi dove Elisabetta tornava, di tanto in tanto, nell’ abitazione di Casa Gondi, non disdegnando di presenziare insieme alla mamma Eliana le iniziative del Centro Studi “Enrico Consolini” di cui era socia.
Alla Mamma Eliana, al fratello Michelangelo architetto che vive in Mugello ed ai parenti tutti giungano le più sentite condoglianze mie personali, della redazione e dei nostri lettori.
Il direttore Raffaella Ridolfi

25 Aprile: affinità in radice fra fascismo e comunismo.

martedì 25 aprile

UOMO NUOVO, FACILE EROE
Per evitare un’apologia fuori luogo, ripristinare, dove possibile, la verità storica e rendere onore alle vittime innocenti, è necessario
ricordare il fenomeno di ex fascisti diventati eroi e medaglie dell’antifascismo, in terre come la Romagna e la Toscana, che prima di essere comuniste, furono in tanta parte così fasciste. Questo trasformismo ipocrita, fu ben stigmatizzato da Gaetano Salvemini che, rimarcando la fragilità, lo spirito di accomodamento, anche la pavidità, di cui diede prova larghissima parte degli italiani, intellettuali in testa, lamentò come avessero “baldanzosamente esibito le loro idee socialiste, comuniste e cattoliche solo in tempi di bonaccia per poi ritornare facili eroi del 25 aprile”. Domenico Settembrini nel suo libro Fascismo controrivoluzione imperfetta scrive: “Mussolini disse nel 1921 conosco i comunisti. Li conosco bene perché parte di loro sono miei figli spirituali”. Ed era vero. Tanto che Gramsci, almeno fino alla svolta di Mussolini dal neutralismo all’interventismo, lo chiamava nostro capo. C’è quindi un’affinità in radice fra fascismo e comunismo. Mussolini affermava “Il corporativismo, se è serio, è socialismo” ed era impegnato a costruire, nella gioventù, l’uomo nuovo. “E difatti molti dei giovani fascisti, passarono al Pci, spesso venendo dal combattentismo repubblichino”. L’esempio del premio Nobel Dario Fo è emblematico del fenomeno. Scriveva Roberto Denti, scrittore e giornalista de Il Sole 24 ORE, fondatore nel ‘72, a Milano, della Libreria dei Ragazzi: “Prima del 25 luglio tutti dovevamo essere fascisti ma tutti eravamo stanchi della guerra”. Denti aveva diciannove anni quando cadde il fascismo e nel suo libro La mia Resistenza racconta come avvenne, in una villa di Trespiano nei pressi di Firenze, il suo passaggio da sbandato a partigiano grazie ad Antonio, nome di battaglia Cavaradossi, per la passione della lirica, che lo accompagnò e lo introdusse tra i partigiani della Brigata Roselli, nei monti di Marradi. “Nella villa avevo fatto amicizia col figlio del giardiniere, già militante tra i partigiani, riuscii ad essere convincente ed Antonio mi portò con lui nella brigata partigiana di cui faceva parte, a sud di Marradi e con lui raggiunsi la zona di Marradi. Al comandante dovetti dire come mi chiamavo, avevo scelto il nome Mandelli che era il cognome della nonna, la mamma del mio papà”. Marino Pascoli giovane partigiano romagnolo di fede mazziniana scriveva: “Prima di tutto dobbiamo distinguere i partigiani veri dai partigiani falsi. I partigiani veri sono coloro che hanno corso sul serio dei rischi, che hanno combattuto con fede per la liberazione d’Italia e questi, a dir il vero, sono pochi. I partigiani falsi che purtroppo sono la maggioranza, sono coloro che hanno fatto i teppisti mascherati, i collezionisti di omicidi, e che andarono in giro col mitra, quando nonmvi era più pericolo, a fare gli eroi. Questa gente anche se è riuscita a munirsi di un brevetto o di un certificato, anche se oggi milita indebitamente nelle fila dei partigiani, non bisogna avere nessuna esitazione a chiamarla teppa. Attenzione, partigiani veri, partigiani onesti, partigiani italiani e rimasti italiani, a non seguire coloro che vogliono vendere l’Italia allo straniero, altrimenti il vostro sacrificio sarebbe stato vano. L’organizzazione militare venne creata più tardi a rivoluzione d’Aprile conclusa. Quando contati i partigiani, rimpolpate le formazioni, aumentati gli effettivi, organizzate le forze comuniste e muniti i comandi di timbri e carta intestata, si procedette alla farsa della smobilitazione delle forze comuniste, si svolgeva, invece un’opera diametralmente opposta quella cioè di inquadrare ed organizzare per l’avvenire queste forze per un eventuale colpo di Stato. Alla fine della guerra secondo rapidi calcoli le forze partigiane furono fatte ascendere a quasi trecentomila unità. Praticamente di combattenti veri e propri ve ne furono circa un sesto della cifra predetta”. Episodi drammatici, frutto di prepotenza e di assurde ritorsioni, si verificarono anche a Marradi. Era il 14 giugno del ‘44, Pietro Carloni, capostazione titolare della Stazione di Marradi, come d’abitudine, era rientrato alla stazione ferroviaria di Fantino, in Comune di Palazzuolo di Romagna, oggi sul Senio, dove era assuntore suo figlio Armando. In casa c’erano soltanto Pietro e sua moglie Caterina, sorella di mia nonna paterna Agnese Palli, quando si presentarono alcuni individui armati di mitra i quali domandarono del capostazione, intendendo evidentemente riferirsi al capostazione di Fantino. Carloni non fece in tempo a rispondere “sono io”che ricevette una mitragliata al ventre. Caterina riuscì a chiedere aiuto ed a trasportarlo all’ospedale di Brisighella dove morì il giorno stesso. Nessuna giustificazione alla barbara e assurda esecuzione, molto probabilmente una vendetta nei confronti del figlio Armando che non aveva consentito che i sedicenti partigiani si impadronissero di un vagone di farina. Angiolina Ciani il 21 gennaio del ‘45 scrisse alla sorella Annarosa suora a Roma: “Gino Miniati, figlio di Florinda, tua comare (madrina) e marito di Lina Gigli, l’hanno ammazzato e tanti altri hanno fatto la fine del nostro Pietrino, non si sa dove sono!”. L’unica definizione, che mi convince per definire gli autori di quei crimini e di quelle assurde ed insensate vendette è questa “Teppa da reato comune, macchiata di sangue, di prepotenza e di ricatti”.
Il 1945, il 25 aprile in Italia e l’8 maggio in Europa, giorno della resa del nazismo, segnò una vittoria della libertà anche se in quei giorni fu liberata dalla tirannide solo la parte occidentale del continente. Bisognerà attendere fino, alla notte del 9 novembre 1989, caduta del Muro di Berlino, per assistere alla stagione della liberazione dal regime comunista, che, imposto in tanti Paesi di antica civiltà e cultura, li aveva precipitati nel sottosviluppo ed allontanati dalla comune matrice europea. La caduta del Muro di Berlino ha avuto ed ha lo stesso valore simbolico ed integra, nel nostro Paese, la liberazione dalla guerra, dal nazismo e dal fascismo. Per la prima volta, dal Nord al Sud e dall’Atlantico agli Urali, l’Europa si è riconosciuta tutta nel valore della libertà, che si è affermato come valore primario e condizione per l’esistenza di ogni altro.

Rodolfo Ridolfi

Presentazione del Candidato Sindaco e della lista del centro-destra unito

domenica 23 aprile
“perchè Marradi può essere l’ottava meraviglia del mondo”

In un clima di grande partecipazione ed entusiasmo, davanti ad oltre cento cinquanta persone nella Piazzetta antistante il centro culturale Dino Campana, si è svolta, palpabilmente viva e vibrante, la presentazione del candidato Sindaco del Centro destra unito, Stefano Benedettini sabato 22 aprile a Marradi.


Benedettini, al debutto sulla scena politica marradese, e molti dei candidati erano visibilmente emozionati.
L’intervento del candidato Sindaco, di una straordinaria concretezza e responsabilità, si è concentrato su due atti molto semplici, che molti marradesi si aspettano, e che saranno il segno immediato e riscontrabile di un immediato cambio di passo: apertura di Piazza Le Scalelle tutto l’anno e riparazione dell’orologio della Piazza che è diventato anche il suo slogan: “Marradi si è fermata alle 20,45 … e ora ripartiamo”. Si è poi detto convinto del fatto che essere Comune di confine sia un’opportunità e non un disagio ricordato il lavoro fatto personalmente con determinazione ed impegno per addivenire a protocolli d’intesa firmati al Viminale tra le due Regioni Emilia-Romagna e Toscana e tutti i Comuni dell’Appennino tosco emiliano coinvolti per l’intervento dei Vigili del Fuoco nei territori limitrofi fuori regione scavalcando i rigidi limiti imposti dai confini regionali, scelta fortemente voluta con lucida valutazione: perchè prima di ogni cosa siamo tutti cittadini italiani ed abbiamo diritto ad una risposta il più celere possibile soprattutto quando trattasi di emergenze. La convinzione di Stefano Benedettini è che Marradi deve sapersi indirizzare per avere massima collaborazione, disponibilità ed impegno sia sul fronte toscano sia su quello toscano emiliano-romagnolo

Dopo l’intervento del candidato Sindaco hanno preso la parola alcuni candidati consiglieri anche questi concentrandosi sulla necessità di dare risposta a problemi concreti come quelli che attengono alla scuola o alle case popolari e mettendo in campo alcune delle proposte contenute nel programma elettorale visionabile sulla pagina Facebook del candidato, tra le proposte il sogno e la volontà di dar nuovamente vita alla produzione del prodotto simbolo internazionale di questo territorio il Marron Glacès.
Non sono mancati alla presentazione i vertici locali e provinciali di Fratelli d’Italia, della Lega Nord di Forza Italia e dell’Unione di centro, che hanno portato il loro saluto ed hanno garantito il loro fattivo sostegno ed aiuto a Bendettini e al suo gruppo di lavoro, presente inoltre la consigliera regionale Tozzi a conferma di una attenzione anche regionale alle istanze marradesi. Lunedì 24 nella mattinata invece Forza Italia a sostegno di Bendettini schiererà la Deputata di Forza Italia Erika Mazzetti, unico rappresentante alla Camera dei Deputati del Mugello, che sarà a Marradi per una visita ad alcune significative realtà economiche assieme al candidato a Sindaco.
A chiusura degli interventi Stefano Benedettini ha voluto rimarcare come una persona che diventa Sindaco all’improvviso non può diventare onnisciente ma ha la necessità di poter contare sull’esperienza e sulla conoscenza di un gruppo di lavoro affidabile come quello che lo sostiene e a tal riguardo ha voluto preannunciare per la serata del 4 maggio un incontro in tema di sanità con il Dott. Francesco De Pasquale. Ricordando il padre da poco scomparso romano di nascita e stabilitosi a Marradi a seguito dell’alluvione di Firenze ha ricordato quando alla domanda perchè si fosse stabilito a Marradi questo gli rispondeva: perchè Marradi può essere l’ottava meraviglia del mondo.

Amministrative: Erica Mazzetti a Marradi lunedì 24 aprile

sabato 22 aprile
“Nessuna parte del nostro territorio deve essere mai abbandonata: penso soprattutto alle aree interne, a quelle di confine così ricche dal punto di vista ambientale e sede di moltissime imprese ma con servizi e collegamenti insufficienti. Con i fondi nazionali ed europei possiamo dare delle risposte concrete a seconda delle esigenze per creare le opportunità. La politica è questo: stare sul territorio, ascoltare, portare a Roma istanze e proposte. Perciò torno con estremo piacere nell’Alto Mugello e ringrazio il gruppo di Forza Italia.

A Marradi si vota e sicuramente cambiare amministrazione è fondamentale: anche per questo ci sarò, per sostenere il candidato sindaco e tutti i candidati al consiglio”. Lo scrive in una nota Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia eletta nel territorio e componente VIII Commissione Ambiente, che lunedì 24 aprile sarà a Marradi per una serie di incontri: in programma la visita a tre aziende (Comes, Fabbrica Marroni, Acqua Brick), dunque pranzo nella cornice di Palazzo Torriani, quindi visita al Centro Studi Campaniani. Nel pomeriggio, l’On. Mazzetti sarà a Palazzuolo.

“LIBERI E FORTI”, RITORNO AL 18 APRILE ‘48 di Rodolfo Ridolfi

martedì 18 aprile

Siamo tutti figli del 18 aprile 1948, perché quel giorno fu il popolo vero, fu l’Italia profonda, dal nord al sud, che seppe difendere, unita, un patrimonio comune di valori ereditato nei secoli; perché quel giorno il nostro popolo seppe dire «no» ad una ideologia che, se avesse vinto, avrebbe portato in Italia il terrore rosso che già aleggiava sui Paesi dell’Est europeo, consegnati a Stalin dagli accordi di Yalta; perché, infine, il 18 aprile non vinse, come invece troppo comunemente si crede, il partito che ci avrebbe portati verso il cattocomunismo e la partitocrazia. Il 18 aprile fu giustamente definito una seconda Lepanto, in quanto se Lepanto ha impedito ai musulmani di invadere l’Europa, il 18 aprile ha impedito ai comunisti di conquistare l’Italia. Se il 25 aprile del ’45 segnò la fine del nazifascismo per l’opera determinante delle truppe anglo-americane e dei resistenti, il 18 aprile del ’48 fu la data in cui, con il voto, l’Italia decise per la democrazia e la libertà, sconfiggendo il pericolo frontista.

Come non sottolineare l’intelligenza politica, la lungimiranza ed il coraggio di Saragat, il quale si staccò da un partito socialista, ormai succube del Pci, per dar vita ad un socialismo liberale e democratico? Settantacinque anni sono passati da quel 18 aprile 1948, quando, alle prime elezioni dell’Italia repubblicana, i partiti del centro-destra ottenevano il 48,5% dei suffragi, battendo di oltre diciassette punti la lista di Unità Popolare, formata da Pci e Psi. Il significato della vittoria del 18 aprile va sicuramente al di là del pur considerevole risultato ottenuto dalla Dc, e supera di gran lunga la sigla stessa, sotto la quale tutti quei consensi vennero raccolti. Il 18 aprile vinsero i Comitati Civici, creati pochi mesi prima, che, forti di trecentomila volontari e di ventimila comitati elettorali, intrapresero una politica anticomunista e organizzarono una campagna elettorale nella quale risultò evidente, attraverso slogan e manifesti, che la posta in gioco era la salvezza del Paese dal comunismo. Vinse uno spirito di «crociata» in difesa della civiltà, un anno prima della scomunica lanciata da Pio XII, il 28 giugno del 1949, nei riguardi dei cristiani che aderivano alle dottrine del comunismo e che collaboravano con movimenti comunisti, e undici anni dopo l’enciclica Divini Redemptoris di Pio XI che aveva definito il comunismo «intrinsecamente perverso».

Certamente, una delle cause della sconfitta del Fronte popolare è da ravvisare nella levatura politica e morale di uomini come De Gasperi, Saragat, Einaudi. Fu così che i moderati contribuirono a salvare la democrazia e la civiltà del nostro Paese; mentre presuntuosi intellettuali di sinistra, ciechi di fronte ai crimini di stampo leninista-stalinista, iniziavano la loro triste marcia dentro il comunismo. Un’analisi di oltre mezzo secolo di storia italiana potrà contribuire a far luce sul significato politico e culturale di una data troppo importante per essere dimenticata, forse, un po’ troppo scomoda, dopo che gli sconfitti di ieri vorrebbero diventare i vincitori di oggi. Le istituzioni dovrebbero ricordare con gratitudine i protagonisti di quell’evento: Alcide De Gasperi, Giuseppe Saragat, Luigi Einaudi, Randolfo Pacciardi, che affermarono i valori della democrazia, della libertà, dell’atlantismo, dell’europeismo e dell’Occidente, valori che sono ancora attuali ed irrinunciabili.

Quella del 18 aprile 1948 non fu una delle consuete competizioni elettorali tra differenti forze politiche, ma una scelta di civiltà fra due opposte concezioni del mondo: fra un’Italia profondamente legata alle proprie radici nazionali, religiose e civili, ed una parte del Paese plagiata dall’utopia marxista-leninista; un’utopia che proprio nella primavera dello stesso anno portava con un golpe i comunisti al potere a Praga e forniva l’ennesimo saggio di brutalità nell’Europa dell’Est con la defenestrazione del socialista Masarik. Il clima da guerra civile di quegli anni, le aspettative dei comunisti italiani nei confronti dei partigiani comunisti jugoslavi di Tito, che avanzavano nell’Italia orientale, e l’eliminazione sommaria da parte comunista dei partigiani non comunisti e di tanti innocenti subirono il 18 aprile del 1948 un duro colpo.

Stefano Benedettini Candidato sindaco di Marradi del centrodestra lancia la sfida alla sinistra divisa.

sabato 15 aprile Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo

SI VINCE O SI PERDE TUTTI INSIEME

Stefano Benedettini
Stefano Benedettini candidato Sindaco del Centrodestra unito ha deciso di presentare una lista di sette
candidati invece che di dieci sposando l’idea che si vince o si perde tutti insieme. In caso di vittoria infatti nessuno di coloro che si presenta rimarrà escluso dal Consiglio comunale di Marradi, così ha voluto fermamente il candidato Sindaco, non tradendo neanche in questo caso la sua visione solidale dell’impegno civico, e come segno di riconoscenza e stima nei confronti di coloro che hanno garantito il loro imprescindibile contributo di idee e di esperienze e che si sono votati a garantire un impegno fattivo sia per la partecipazione alle elezioni sia per il futuro amministrativo di Marradi. Questa scelta non è del tutto nuova ma è già stata collaudata nelle elezioni amministrative di Palazzuolo sul Senio nel 2019 dalla lista che vinse la scorsa tornata elettorale. Una lista quella di Benedettini che esprime, sempre per sua ferma volontà, una perfetta parità di genere come previsto dalla legge. Altro punto che ha con determinazione voluto il candidato a Sindaco Benedettini è stato quello di presentarsi con tutti i simboli di partito che lo sostengono, spinto dalla volontà di non nascondersi dietro simboli di presunte e fantasiose liste civiche, che civiche nella realtà non sono affatto ma sono pura
espressione di partiti nazionali o di alleanze di questi senza se e senza ma tanto che nei fatti ne seguono pedissequamente le orme pur di vedersi garantito qualche strapuntino di poltrona. Nell’iniziare questa nuova avventura personale e politica, nel ringraziare tutti coloro che hanno dato la loro disponibilità a candidarsi presenti in lista e non e anche tutti coloro che hanno sottoscritto la presentazione
della sua candidatura, Stefano Benedettini ha dichiarato: “mi auguro che tutti i contendenti alla carica di Sindaco abbiano in animo di confrontarsi dialetticamente e costruttivamente sui temi che interessano il paese e si attengano al rigoroso rispetto delle Istituzioni in base alla legge, senza creare voluti e poco edificanti fraintendimenti di ruoli e situazioni, ed ad un fair play degno di questo nome”.
Ufficio Stampa
Stefano Benedettini
Candidato a Sindaco Centro destra unito Marradi

Auguri Primo! Cent’anni da italiano esemplare

giovedì 23 marzo
Primo Romeri,
nato ad Ardenno in provincia di Sondrio, l’alpino l’ha fatto nel periodo della seconda guerra mondiale, e dopo l’8 settembre a Merano fu catturato e imprigionato. E’ stato nei campi di concentramento di Birkenau, Mathausen, e al confine con la Russia, ma ce l’ha fatta a sopravvivere. ha lavorato nel Corpo Forestale dello Stato, a Gaiole in Chianti, dove si è sposato. Ha avuto tre figli: Mario, Andrea ed Elena e nel 1962 viene trasferito nella Caserma di Marradi. Sempre sorridente e disponibile esempio di marito e padre di famiglia è diventato un marradese stimato e amato da tutti. Ora ha cento anni, ma è autonomo: fa la spesa, e vive da solo. Lo puoi incontrare nelle giornate di bel tempo seduto al Bar Sport e conversare con Lui ti mette di buon umore. Noi gli vogliamo bene e gli facciamo tanti Auguri!

Banalizzazione e Banalità Lettera del Direttore Raffaella Ridolfi

Dott. Raffaella Ridolfi
Direttore
di Marradi Free News
giovedì 16 marzo
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
Versi 118-120, Canto XXVI dell’Inferno, Divina Commedia

Banalizzazione e Banalità
Lettera del Direttore Raffaella Ridolfi

La banalizzazione e la banalità insistono nel goffo tentativo di riversare le responsabilità di un
indiscutibile fallimento politico su un carattere di una comunità, sia questo vero, utile, presunto o
per squallido mero tornaconto politico.
Raccontare che una popolazione è tendenzialmente fatta di individui perdenti, privi di carattere e
passione, di pantofolai felici e contenti, è un’operazione sporca, è un tentativo subdolo di coloro che
non vogliono prendersi delle responsabilità, un modo per fiaccare o fare sembrare inutile ogni
scintilla di entusiasmo, passione, impegno o aspirazione che ogni essere umano ha per sua essenza;
se il mondo fosse stato fatto da pantofolai l’umanità sarebbe ancora all’età della pietra, se ci pensate
bene! È proprio quello spirito di superamento dei propri limiti, di risoluzione dei problemi che fa di
un uomo un adulto forte della sua autonomia ed indipendenza e che lo rende libero.
L’assunto del “pantofolaio” si addice solo a chi intende una comunità come un branco di pecore, chi
crede nel livellamento del pensiero e delle coscienze, e di chi non conosce speranza e tende ad
affievolire le speranze degli altri in un futuro più roseo per se stesso, le proprie famiglie e i propri
cari.
Un modo di pensare che contrasta con tutte quelle teorie che sostengono che un uomo, e per
estensione del concetto una comunità, seppur invecchia può rimanere attivo e condurre una vita di
soddisfazione se mantiene attive le sue facoltà cognitive, le sue aspirazioni, fino a quando gli è
possibile, un esempio per tutti Umberto Veronesi.
La banalizzazione dei problemi parte dalla non volontà di vederli, dall’incapacità di superarli, dalla
mancanza di visone, dalla ricerca seppur faticosa di una via di uscita, dalla mancanza di spinta
propositiva, in definitiva dalla rassegnazione e dal maldestro tentativo di buttar fumo sugli occhi
delle persone.
La banalità sta nel fatto di non riconoscere la realtà: storicamente i cittadini di Marradi non sono
mai stati dei pantofolai, e questo è vero anche oggi. Basti considerare quanto successo con la crisi
della fabbrica dei Marroni e del coraggio, della tenacia di quelle operaie e operai che hanno dato
vita a quel presidio portandone il peso fisico, emotivo ed economico e di come la comunità si è
stretta intorno a loro fino a quando i soliti pifferai magici hanno visto un’ennesima opportunità ed
hanno ben pensato all’utilità che ne potevano trarre in un equilibrio di giochi di potere e consenso
che niente ha a che fare con la dignità delle persone e dei lavoratori, io sono solita chiamarla,
mutuando Milan Kundera “la Grande marcia” o il “kitsch della politica”.
Una banalità può essere scritta da una bella penna, che magari pochi posseggono, ma una banalità è
sempre comprensibile proprio nella sua valenza di banalità da tutti coloro che la vogliono vedere.
La vita è di per sé movimento e questo si può sostenere senza scomodare filosofi o psicologi, la vita
è una rivoluzione di atomi, neuroni e anime, si è fermi, statici, a riposo, solo quando si è morti e
sembra dalle scoperte scientifiche recenti che neppure allora il movimento si ferma per un
determinato periodo.
Prima di mettere definitivamente le pantofole e decidere di morire crogiolandosi nella
rassegnazione ed incapacità di reazione, invito tutti gli aspiranti pantofolai a chiedersi se è motivo
di orgoglio avere i dati peggiori sul divario scolastico, sulla sanità, sui trasporti, sul reddito pro
capite, mi chiedo se non sia deprimente e al contempo di stimolo, ad esempio, il comprovato
depauperamento del vostro patrimonio immobiliare, che con fatica avete acquisito nell’aspettativa
di lasciare una base di vita per le vostre famiglie. Questi sono i dati che emergono dalla scheda delle
aree interne dedicata al Comune di Marradi e non solo, non sono opinioni e nella loro essenza non
sono banali.
A chi vi vuol mettere il prosciutto sugli occhi è bene rispondere che il prosciutto è fatto per essere
mangiato.

Aumento dell’imposta di soggiorno e Bilancio di Previsione 2023/2025 depressivo nell’Unione dei Comuni

mercoledì 8 marzo Pubblichiamo la sintesi del comunicato inviatoci dal gruppo consigliare Mugello Alto Mugello dell’Unione dei Comuni sul voto contrario all’aumento dell’imposta di soggiorno ed al Bilancio di Previsione 2023/2025

Bilancio di Previsione Depressivo
Il bilancio di previsione dell’Unione dei Comuni proposto per approvazione è asfittico e depressivo. Depressivo perché aumenta le tariffe di sua competenza contribuendo a scoraggiare consumi e iniziative imprenditoriali. (Come dimostra l’aumento, ingiustificato, delle tariffe imposta di soggiorno che avuto testè il nostro voto contrario). Asfittico perché le entrate sono utilizzate quasi esclusivamente per le spese correnti e non per investimenti di sviluppo.
Il bilancio di un ente è lo specchio delle sue virtù e dei suoi vizi.
La seconda valutazione riguarda gli scostamenti tra le risorse previste per i programmi e le spese effettivamente utilizzate, cioè la capacità di tradurre gli obiettivi di programma in fatti: il livello di attuazione è stato ampiamente eluso.
Le debolezze del bilancio si riflettono inevitabilmente negli indicatori che misurano l’efficacia e l’efficienza di gestione.
Gli elementi di positività che pur sono presenti non sono sufficienti per giudicare favorevolmente questo bilancio. Servono un cambiamento e una svolta che ancora non si sono visti: le risorse dedicate alla promozione economica delle attività produttive, commerciali e dei servizi che in momenti di grave crisi richiederebbero il massimo supporto rappresentano una parte insufficiente della spesa. La sinergia tra pubblico e privato, tra Unione, Comuni e operatori economici, oggi più che mai, deve essere massimo e invece è poca cosa. Trasporti infrastrutture sanità hanno un peso irrilevante. Perciò il nostro voto sarà contrario al Bilancio di Previsione 2023/2025.
I titoli di coda della maggioranza di centro sinistra sono rappresentati dalla vicenda della società “Pianvallico” e dal tentativo, fallito, di vendere quote della società che nessuno ha voluto e che alla fine della vicenda porterà nelle casse dell’Unione, per la cessione di quote ormai senza apprezzabile valore, pochi spiccioli.

___________________________________________

Un dolore immenso: la scomparsa di Piera Ballabio

martedì 7 marzo

Piera Ballabio, “La Piera” per antonomasia: donna straordinaria, intelligenza indomabile, sorriso dolce che ti resta dentro, ci lascia un vuoto incolmabile. Lavoratrice instancabile, figura insostituibile per il Turismo della Comunità Montana e dell’Unione dei Comuni ambientalista a tutto tondo moglie e madre esemplare, con Amos ha rappresentato i migliori anni della nostra vita a Marradi fin da quando la incontrammo per la prima volta ad una festa a Gamberaldi arrivata da Milano. Nel ricordarla esprimiamo l’affetto e la riconoscenza di tutti i nostri lettori per questa Marradese di adozione che non dimenticheremo.
Rodolfo Ridolfi

Il messaggio de Il Tazebao in occasione dei 23 anni dalla scomparsa dello statista socialista Bettino Craxi.

Hammamet – Tunisia – Africa – The tomb of Bettino Craxi former president of the Italian Government.

martedì 17 gennaio 2023 riceviamo e molto volentieri pubblichiamo
«I popoli esistono anche quando sono poveri»
Il messaggio de Il Tazebao in occasione dei 23 anni dalla scomparsa dello statista socialista Bettino Craxi.

Tra i firmatari esponenti delle Istituzioni, personalità della cultura e dell’informazione, italiana e internazionale.

Firenze, 17 gennaio 2023 – «Sono ormai 23 anni che Bettino Craxi ci ha lasciato, eppure la sua presenza è più viva che mai tra noi. E se la Fondazione a lui intitolata quando ancora si era tutt’altro che spento il clima infame di Mani Pulite, con uno sforzo tenace e lungimirante ne ha valorizzato l’opera di politico e di statista, il suo popolo ne vuole oggi ricordare la generosità al servizio della pace. Quella racchiusa nell’aforisma “i popoli esistono anche quando sono poveri”, la visione della nostra Europa del Lavoro e dello stato sociale con i piedi ben piantati nel Mediterraneo, culla della civiltà. Quel mare che scrutava dall’esilio di Hammamet cercandovi l’Italia all’orizzonte. Grazie Bettino».

I promotori
Gianni Bonini
Pieraldo Ciucchi
Lorenzo Somigli

I firmatari
Renzo Alessandri
Catia Almenara
Alessandro Battilocchio
Marco Becattini
Antonio Bellizzi di San Lorenzo
Alida Bensi
Fabio Boni
Flavia Bonini
Francesco Borgognoni
Stefano Borselli
Fiorenzo Bucci
Cesare Calamai
Giancarlo Cappelletti
Luciano Casarredi
Simone Cavaciocchi
Giancarlo Ciarpi
Debora Degl’Innocenti
Maurizio Falcinelli
Fabio Fallai
Fabrizio Felici
Stefano Ferroni
Carmine Festa
Matteo Gerlini
Luigi Giacumbo
Riccardo Ginanneschi
Franco Gori
Irene Ivanaj
Talal Khrais
Laura Lodigiani
Salvatore Lombardo
Francesca Longhitano
Massimo Mallegni
Andrea Marcigliano
Jean-Claude Martini
Massimo T. Mazza
Bernardo Mennini
Gianni Mercatali
Renzo Nardi
Stefano Neri
Duccio Niccolai
Fabrizio Pacini
Andrea Pastorelli
Elismo Pesucci
Marco Pieri
Rita Pieri
Mario Poneti
Paolo Ricci
Rodolfo Ridolfi
Elisabetta Romoli
Paola Sacchi
Massimiliano Scapecchi
Lino Signori
Fausto Stefanelli
Maria Cecilia Stefanelli
Edoardo Tabasso
Massimo Taiti
Daniele Taiuti
Leonardo Tirabassi
Marco Tofani
Leonardo Tozzi
Luciano Zeroni

il 19 gennaio del 2000 moriva ad Hammamet Bettino Craxi

Hammamet la tomba di Bettino Craxi
lunedì 16 gennaio
Giovedì 19 gennaio ricorre il ventitreesimo anniversario della morte di Bettino Craxi uno degli statisti italiani più illuminati e lungimiranti del nostro secolo uno degli interpreti più autentici e coerenti dell’impegno per l’affermazione della modernizzazione del nostro paese, l’interprete più originale ed autorevole, negli ultimi cinquant’anni di vita politica italiana. Il ricordo di Craxi accade, quest’anno, nella attualità politica di un governo di centro-destra che muove i suoi primi passi dopo le disastrose eperienze dei governi che hanno avuto come protagonisti tutta una serie di pigmei della politica e di incalliti trasformisti come Renzi, Letta, Conte, e compagnia cantante.La classe politica, tranne lodevoli eccezioni, non brilla certo per capacità e vedute di largo respiro ed è per questo che le idee, il coraggio ed i propositi di Craxi statista e politico ci mancano perché sono oggi di grande attualità e animano un po’ tutte le forze politiche compresa una parte consistente di quelle che lo derisero, lo insultarono e si resero protagoniste, attraverso i metodi che oggi cominciano ad emergere in tutta la loro odiosa evidenza, del suo esilio dopo averlo ingiustamente indicato come l’unico “capro espiatorio” della corruzione politica in Italia.
Venti tre anni fa il 19 gennaio il leader del socialismo tricolore moriva ad Hammamet in Tunisia lasciando un vuoto incolmabile fra i riformisti italiani e chiudendo una importante pagina nella storia del riformismo autonomista, dopo Filippo Turati e Giuseppe Saragat. Tutti gli anni ripetiamo, inascoltati che lo Stato, le Regioni, i Comuni e soprattutto la Scuola dovrebbero rendere adeguato omaggio, ad un grande italiano quale Bettino Craxi è stato contribuendo a ripristinare la verità storica sulla sua vicenda politica ed umana. Dovrebbe essere naturale e doveroso anche per chi dopo la caduta del muro di Berlino, diceva di essersi ravveduto e si richiamava più volte ai principi del socialismo democratico europeo, del quale Craxi è stato indubbiamente uno dei più coerenti e moderni interpreti. Ma ancor oggi tutte le volte che viene proposto di intitolare una via od una piazza a Craxi la risposta della sinistra è sempre la stessa, fu così anche nella Firenze di Matteo Renzi allora leader del Partito Democratico e Presidente del Consiglio. A venti tre anni di distanza dalla scomparsa di Craxi, nonostante qualche volta i commenti della stampa accreditino l’accanimento e la persecuzione che ci fu nei suoi confronti come una anomalia della vita politica italiana, la sinistra catto-comunista e opportunista preferisce rimuovere con il silenzio la verità storica che si ripropone in maniera sistematica come abitudine della cultura giacobina dei comunisti e dei loro eredi e dei poteri forti e dei suoi nuovi camerieri: “rappresentare l’avversario come un essere malvagio, corrotto ed ingiusto”. Fu così per De Gasperi, Scelba, Saragat e Fanfani. E’stato così, per Silvio Berlusconi. La speranza è che prima o poi l’Italia ufficiale dovrà e vorrà ricordare il grande statista padre del “socialismo tricolore” che ci ha lasciato pagine importanti della storia italiana ed europea, come merita.

E’ morto Don Carlo Matulli.

martedì 10 gennaio. E’ morto don Carlo Matulli, già parroco di Cardeto-Biforco nato il 30 luglio 1926 ordinato sacerdote il 12 marzo 1949 dopo aver retto la parrochia di Cardeto Biforco si era trasferito in Svizzera e negli ultimi 20 anni celebrava la messa dalle suore romite di Santa Maria delle Grazie, in lungarno Diaz. Incardinato nella diocesi di Faenza-Modigliana (in cui rientra Marradi), da diversi anni si era stabilito a Firenze. Morto la vigilia dell’Epifania le esequie sono state celebrate al Convitto ecclesiastico, in Viale Michelangelo a Firenze alla presenza dei famigliari tra i quali il fratello Beppe ex Sindaco di Marradi e Vice Sindaco di Firenze. Da lunedì Don Carlo riposa nel cimitero di Cardeto.
Ai famigliari le sentite condoglianze dei lettori e della redazione di Marradi Free News.

RR

Dolore per la morte di Franco Frattini un grande servitore della Repubblica Italiana e sopratutto un amico

con Franco
domenica 25 dicembre un grande dolore abbiamo provato nell’apprendere la notizia della scomparsa di Franco Frattini. L’Italia, l’Europa, l’Occidente perdono uno dei grandi protagonisti, io e la mia famiglia perdiamo un amico di vecchia data con il quale abbiamo condiviso fin dal 1994 l’esperienza dei socialisti nel Movimento Forza Italia, nel PDL ed anche quella della Fondazione Free Foundation che Franco creò insieme a Renato Brunetta nel 2000. E’stato un privilegio enorme avere avuto tante occasioni per frequentarlo e di avere avuto l’onore della sua amicizia e di una sua magistrale prefazione al mio libro “Magistratura e politica tra conflitto e complicità” scritto insieme al compianto giudice Paolo Scalini nel 1998. Per questo sentiamo il dovere di aggiungerci al dolore dei famigliari e di tutti coloro che lo hanno amato e stimato come noi.

Rodolfo Ridolfi

Il Consiglio Regionale autorizza la Giunta a concedere un finanziamento importante per ripristinare “IL Lago”

giovedì 22 dicembre
Il Consigliuere di Forza Italia Marco Stella interessato dal Gruppo Si AMO Marradi sulla vicenda delle condizioni di degrado dell’invaso di Marradi ha contribuito al provvedimento che sarà molto importante petr risolvere una situazione divenuta ormai intollerabile. Ora il Comune dovrà tempestivamente alla stipula della Convenzione con La Regione per le modalità di erogazione e la rendicontazione delle risorse previste per l’intervento fino ad un massimo di 850.000 euro.

APERTO A ROMA IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI DON MILANI con Alessandro Mazzerelli

ll Riscatto di A.Mazzerelli
mercoledì 14 dicembre Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo
Con un grande evento, il 9 dicembre, è stato aperto a ROMA , in occasione della FIERA DEL LIBRO : “Più libri, più libertà” , il centenario della nascita del Profeta di Barbiana. La Sala “ANTARES”, dove si è svolto l’iniziativa con la presentazione del libro: “Il riscatto: le esperienze di un giovane che incontrò e non tradì le Profezie di don Lorenzo Milani ” (Ed. IF – PRESS, Roma), era colma di pubblico. La presidenza dell’evento era attorniata da due Fratelli Templari Cattolici in abito. Ha introdotto con la consueta brillantezza Manrico Casini Velcha, esponente del mondo milaniano, che mi ha posto una serie di pertinenti domande alle quali mi sembra di aver risposto con chiarezza. Ho evidenziato, in particolare, l’importanza della nuova pubblicazione, perché da essa si comprendono le ragioni politiche e morali per le quali don Milani volle invitarmi ad andare “urgentemente a trovarlo”. Ha concluso – il bellissimo evento – l’intervento del prof. Giannini Giordano, il quale, con profonde riflessioni culturali, ha evidenziato l’importanza storica del nuovo libro e i suoi rapporti con gli studiosi – milaniani e non – del nostro tempo e non solo… Colgo l’occasione per rivolgere ad ognuno, ognuna di voi, fraterni auguri milaniani di buon Natale e buon Anno. Alessandro Mazzerelli

Il Natale della PropaganZa a Marradi

sabato 10 dicembre

Si narra che tre Magi venuti dalle recondite fila di una lista elettorale seppur civica, abbiano portato caramelle per ripagare il dono fatto dai pargoli del paese campaniano per abbellire il grande albero della Piazza. I Magi che non Portavano oro incenso e mirra ma erano invece spinti dalla poderosa macchina della PropaganZa iniziarono a smanettar incautamente di foto e di social dimentichi di norme e consensi tanto è avida la panza della propaganza. Dopo l’abbuffata di propaganZa gli si infilò però un ossicino di rispetto tra i denti che li costrinse a sputar fuori dal web un bel “ruttino” di gas di propaganZa. Se la propaganZa può sembrar Babbo Natale ricorda che il prezzo dei doni però a te lo fa pagare. Buon Natale!

Raffaella Ridolfi direttore responsabile

Diffida delle Ferrovie al Comune di Marradi a pagare i debiti pregressi, stato della Convenzione e progetti

stazione Marradi-Palazzuolo Sul Senio
mercoledì 7 dicembre, Dopo aver denunciato l’opaca storia dei debiti del Comune di Marradi con l’Unione dei Comuni, ora i consiglieri di Si Amo Marradi, a seguito della messa in mora e la diffida delle Ferrovie al Comune affinchè il Comune di Marradi paghi i debiti pregressi, chiedono lumi e trasparenza sui termini delle locazioni dell’utilizzo delle aree (Parcheggio-locali e capannone) come previsto dalla Convenzione con Ferrovie ed anche sui progetti per aree e locali:

I sottoscritti consiglieri: Raffaella Ridolfi, Giulio Bassetti, Mauro Ridolfi e Cristiano Talenti
Premesso che
Apprendiamo dal sito facebook di Tommaso Triberti che sarebbe al lavoro per definire gli ultimi dettagli sul nuovo volto che avrà l’area della stazione ferroviaria di Marradi con il primo di diversi interventi che partirà già nelle prossime settimane;

In data 26/10/2022 Ferrovie Italiane si è costituita in mora e ha diffidato il Comune di Marradi a saldare i debiti pregressi dovuti per: attraversamento fogna per 979,80 euro; Interferenza Ferroviaria per 164,41 euro; attraversamento Idrico per 1.145,68 euro; attraversamento fogna per 8.400,41 euro; attraversamento fogna per 2.122,36 euro; attraversamento Idrico per 2.382,76 euro; per complessivi 15.192,42 euro;

con determina del 17 novembre pubblicata solo il 6 dicembre il Comune ottemperava poiché in assenza di regolarizzazione di debiti pregressi, la convenzione con Ferrovie Italiane e le obbligazioni conseguenti non si sarebbero perfezionate;

La Giunta del Comune di Marradi, infatti, con Deliberazione del marzo 2020, decideva di sottoscrivere uno schema di Convenzione con Rete Ferroviaria Italiana per, la riqualificazione, di aree ferroviarie dismesse che comportava, tra le altre cose, la locazione, per anni nove più nove, 5.500,00 euro oltre Iva di legge annuali, dei seguenti immobili: area, ad uso parcheggio, di mq 2900, porzione ex Rimessa Locomotive per uso magazzino;

Il Comune di Marradi con la Determinazione n.554 del 30/12/2020 si impegnava a pagare alla Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., per il triennio 2020-2022, 17.892 euro: €4.473,50 per l’affitto di edifici e spazi dell’area stazione nel 2020, €6.710,00 per il 2021; €6.710,00 per il 2022;
Interrogano il sindaco
Per sapere se corrisponda a verità quanto riferito in premessa e se non ritenga doveroso fare chiarezza tempestivamente in Consiglio, od in subordine con la conferenza dei copogruppi, sullo stato della Convenzione con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A con particolare riferimento alla situazione delle locazioni e dei conti, e sui progetti che investirebbero l’area della Stazione

Yuri Scalini, lottatore marradese del Team CISA FAENZA medaglia di bronzo alla Coppa Italia

domenica 4 dicembre

Il giovane Yuri Scalini, promettente atleta di lotta greco romana che gareggia per i colori di Faenza, ha conquistato un brillantissimo podio nella categoria 63 Kg. di lotta greco romana nella Coppa Italia Senior del PalaPellicone al Lido di Ostia dietro i più esperti Alex KettMaier e Riccardo Badano. Al giovane campione le più vive e meritate felicitazioni della redazione, dei lettori e di tutti gli appassionati di questa storica disciplina olimpica.

“I pazzi sono sacri ad Allah”. Viva Dino Campana!

Lorenzo Somigli
mercoledì 9 novembre Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo l’interessante articolo del giornalista Lorenzo Somigli

“I pazzi sono sacri ad Allah”, me lo diceva un caro amico libanese, geniaccio di Byblos. Ho apprezzato molto il testo di Rodolfo Ridolfi che spiega con dovizia il caso del manoscritto del “poeta pazzo” o meglio del poeta “che palpava il mondo al di là del convenzionale”, per dirla con il Papini [1].

La prima volta che lo lessi – quinto anno di Liceo e professoressa che pronunziava il suo nome con spiccato accento pugliese – ebbi la sensazione di uno scritto iniziatico, eleusino. Mi colpiva il suo far esplodere il dettaglio, il cogliere silenzi e misteri di luoghi conosciuti del quotidiano come nel suo “Giardino invernale”.

È una personalità quella del Campana che aveva certamente affiancato al continuo, irrinunciabile confronto con la classicità e la tradizione, anche pittorica, il confronto/scontro con la modernità, le Avanguardie che allora popolavano il capoluogo fiorentino, con gli influssi esteri, come quello francese, quello tedesco, quello statunitense ovvero gli amati Whitman e Poe (con le sue poesie come “Il Corvo” e non solo). Assorbito tutto, ci tenne a coltivare una sua alterità.

Campana non si sentiva futurista – pare da alcune lettere che li disprezzasse come disprezzava più o meno tutti (in questo più tosco che emiliano). Era tutto futurista nella simultaneità delle sue visioni che si affastellano come nel “Viaggio a Montevideo”. Quella simultaneità che rende bene il senso di un’epoca di cambiamento, che rivediamo nella frenetica elencazione del Fortunello di Petrolini con il suo “Sono: Omerico Isterico Generico Chimerico Clisterico”.

Del resto, la simultaneità, più che un esercizio di stile, è un moto dell’animo umano, con i suoi torbidi, le sovrapposizioni mnemoniche, le sue note stonate; è l’identità umana che è necessariamente complessa e plurale, più d’una naturalmente.

In più, la sua polemica, che si legge in svariate lettere, contro una cultura italiana incapace di aprirsi, oggi si direbbe “museificata”, è più che mai valida; la si ritrova, sempre in scritti di poeti coevi, seppur con toni più arrembanti, come Majakovskij, il poeta russo (tutto futurista lui) chiede di “…è tempo che le pallottole risuonino sulle pareti dei musei. Fuciliamo l’anticaglia…” [2]

E ancora i suoi sentimenti notturni e dolenti mi sembrano echeggiare – è lo spirito del tempo – quelli del Prufrock di T.S. Eliot [3] e di tutta la sua produzione.

Penso che tutt’oggi possa parlarci molto il Campana uomo del suo tempo, figlio dell’esordio inquieto del Novecento e delle contraddizioni di allora, con la sua ineguagliata ipersensibilità. Oggi che tutti vorrebbero essere ribelli e autentici e sentimentali e veri e poi finiscono per arenarsi nel fotocopiare il pensiero altrui, senza alcuna individualità. Oggi che siamo meno umani e molto più soli, ecco che la sensibilità del genio, di Campana e dei coevi, di coloro che altri lutti hanno vissuto ci può aiutare.

Potrei parlarne per ore, il Campana ogni volta mi appassiona e spero che altri si appassionino, come me. Per adesso ringrazio Rodolfo e il Vostro giornale per l’ospitalità. E stasera mi darò alla rilettura…

Lorenzo Somigli
Giornalista

1. Fonte: riportato nella introduzione dei “Canti Orfici” (ET Poesia) e tratto da “Il poeta pazzo” di G. Papini (1948).

2. “Troppo presto per cantar vittoria” (1918), contenuto in Ode alla Rivoluzione (Passigli Editore).

3. “The Love Song of J. Alfred Prufrock” (1910-1911).

Valorizzare e tutelare l’importante stele di Calisterna uno dei più importanti reperti storici marradesi

martedì 8 novembre riceviamo e pubblichiamo l’interrogazione di Si AMO Marradi sull’antica stele di Calisterna

I sottoscritti consiglieri: Raffaella Ridolfi, Giulio Bassetti, Mauro Ridolfi e Cristiano Talenti
Premesso che:
nel centro di Marradi in Via Fabbrini al n.6, in prossimità del Ponte degli Archiroli, all’interno di una privata abitazione, disabitata murata nella parete di un vano scale ed imbiancata, si trova la stele detta di C.Calesterna, importante reperto archeologico di epoca romana;
della stele, come riferisce il Gori nel 1743, se ne erano perdute le tracce, ma nel 1892 la ritrovò l’avv. Fabbrini fra le pietre da lavatoio;
la stele reca la seguente iscrizione: “VIV C.CALESTERNAE.C.F. PATRI TRABENNAE.L.F. TANNIAE MATRI SEX CALESTERNIAE. C.F. FRATRI C.CALESTERNA.C.F. FECIT.” (Ai vivi:a Caio Calesterna figlio di Caio padre a Trabennia Tannia figlia di Lucio madre, a Sesto Calesterna figlio di Caio fratello, Caia Calesterna figlia di Caio fece);
nel 1960 il soprintendente dott. Nicosia visionò la stele ma solo nel 1989 il sindaco Ridolfi avviò formalmente l’iter con le competenti autorità per restituire agli studiosi ed ai cittadini interessati l’importante reperto ed ottenne nel 1991 il Decreto del Ministero per i Beni culturali che dichiarava la stele di interesse particolare ed importante e come tale sottoposta a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge 1/06/1939 n.1089 e successive modificazioni sulla tutela delle cose di interesse artistico e storico in quanto unica attestazione conosciuta della famiglia Calesterna, gens di origini umbro-etrusche e perché si configura, grazie alle sue peculiarità toponomastiche e per i suoi riferimenti topografici, come documento di grande importanza nell’individuazione del tracciato della via antica ricalcante l’odierna via Faentina e nella definizione della omogeneità sociale ed economica dei due versanti appenninici già in età preromana;
da allora se si fa astrazione per una interrogazione del 2003 e del Convegno dell’aprile 2012, l’importante stele e finita fuori dalle doverose attenzioni dell’Amministrazione Comunale;
Interrogano il Sindaco
per conoscere se non ritenga importante, come gli interroganti ritengono, che il Comune riprenda subito ad esercitare l’azione di controllo, tutela e promozione del bene e soprattutto garantisca agli studiosi ai cittadini interessati ed ai turisti, con un programma concordato con la proprietà dell’immobile, anche con appositi opportuni indicatori segnaletici, la possibilità di visite, anche guidate, alla antica stele valutando nel contempo, con la proprietà, il suo trasferimento in uno spazio culturale ed espositivo pubblico.

La verità sul ritrovamento de “Il più lungo giorno” il manoscritto di Dino Campana smarrito da Soffici

lunedì 7 novembre
LA VERITÀ SUL RITROVAMENTO DEL MANOSCRITTO DE IL PIÙ LUNGO GIORNO

La vicenda del manoscritto è nota. Nel Novembre del 1913 Dino consegna a Papini a suo dire la sola e unica copia delle sue poesie; per disattenzione o altro, Ardengo Soffici (codirettore della rivista Lacerba) smarrì il manoscritto del poeta di Marra-di, e a nulla valsero le minacce e le preghiere che a più riprese Campana rivolse sia a Papini (al quale era stato consegnato il manoscritto) che a Soffici. Questa sparizione, casuale o voluta, provocò nel poeta delusione, disperazione, rabbia; ma anche un frenetico desiderio di vedersi stampato, di realizzare il suo sogno di poeta. Soffici in un trasloco lo perse, costringendo il poeta (che ha sempre dichiarato che quello scritto era l’unica copia di cui disponeva) a un lavoro di rielaborazione che in pochissimi mesi portarono ai Canti Orfici come sono stati pubblicati. Rinvenuto fra le carte di Soffici (probabilmente dallo stesso Soffici), il manoscritto campaniano è stato studiato a fondo, con la conclusione che la perdita da parte di Soffici costrinse e impose a Campana una rielaborazione, in pochi mesi, su testi che conservava (alcuni, per esempio, nel Quaderno), che lo porterà alla sintesi ultima e più matura dei Canti Orfici. Il più lungo giorno vergato con particolare cura, quasi sicuramente nella soffitta della sua casa a Marradi, dove il poeta si ritirava per studiare e per scrivere, come testimonia nel 1957 il fratello Manlio, fu consegnato da Dino Campana a Papini e Soffici per un’eventuale pubblicazione. Siamo nel 1914, la guerra è già scoppiata e Dino a settembre arriva a piedi a Firenze per vendere il suo libro alla gente seduta ai tavolini delle Giubbe Rosse e a quelli del Paszkowski. Dino vede il suo libro accettato, forse più per gioco che per un reale interesse, e si permette anche di strapparne qualche pagina, prima di consegnarlo all’acquirente che non l’aveva completamente convinto di poter capire tutta la sua poesia. Il capolavoro dei Canti Orfici fu stampato soltanto grazie alla sottoscrizione avvenuta nel 1914 fra i quarantaquattro concittadini del poeta. Alla comunità marradese va dunque il merito di avere reso possibile la pubblicazione del grande capolavoro letterario del ‘900.

Luigi Cavallo-Vittorio Sgarbi Poggio a Caiano Fondazione A.Soffici
Nel 1964 muore Ardengo Soffici e, fin dal 1965, Luigi Cavallo nota tra le carte di Soffici a Poggio a Caiano, il manoscritto smarrito. Per vari motivi i familiari di Ardengo Soffici non ritennero opportuno dare subito notizia del ritrovamento, che fu data soltanto nel 1971 con un articolo di Mario Luzi sul Corriere della Sera del 17 giugno intitolato “Un eccezionale ritrovamento fra le carte di Soffici. Il quaderno di Dino Campana”. L’autografo, risultato di grande utilità per gli studi campaniani, venne consegnato agli eredi del poeta. Nel 1973, a cura di Archivi-Roma, d’intesa con la Casa Editrice Vallecchi di Firenze, fu pubblicata la riproduzione anastatica de Il più lungo giorno con prefazione di Enrico Falqui e testo critico di Domenico De Robertis.
Nel 2001, essendo da parecchio tempo esaurita la edizione Archivi – Vallecchi, il Centro Studi Campaniani Enrico Consolini, di Marradi curò una nuova edizione dell’importante manoscritto. Luigi Cavallo, critico d’arte e profondo conoscitore di Soffici e di Rosai (possiede la copia autografa dei Canti del 1914 donata da Dino Campana ad Ottone Rosai completa di dedica al Kaiser) curatore fra l’altro dell’esposizione su Soffici che si svolse a Firenze alla Galleria Pananti dal 4 ottobre al 15 novembre 2001, cui fu affidato l’archivio Soffici dall’anno della scomparsa del maestro, ha fatto luce sulla verità del ritrovamento de Il più lungo giorno una versione più rusticana come la definisce, dei Canti Orfici. Cavallo ha più volte affermato e scritto di avere visto il manoscritto a Poggio a Caiano fra le carte di Soffici già nel 1965, conservato in posizione privilegiata insieme alle lettere di Mussolini. Quindi, non un ritrovamento, quello del 1971, ma una scelta di opportunità. In questa operazione di restituzione ritardata del manoscritto, fu coinvolto Mario Luzi. Luzi scelto come persona degna e Vale-ria Soffici chiese a Cavallo cosa ne pensasse. Io premetti perché fosse lui, afferma Cavallo ed aggiunge: Molto probabilmente Soffici aveva individuato il manoscritto da tempo, forse nel 1947 quando riordinò le sue carte nel secondo dopoguerra ma non aveva ancora deciso cosa farne. Sì io lo vidi agli inizi del 1965, Valeria (Soffici Gattai figlia di Ardengo) e Maria (la moglie) volevano riconsegnarlo agli eredi che purtroppo ne hanno fatto mercato, mi ha detto Cavallo. Non c’è necessità di nessuna polemica; d’altro canto Soffici aveva offerto a Sigfrido Bartolini tanti documenti del suo immenso archivio e fra questi poteva finirci anche il manoscritto de Il più lungo giorno. La critica e tutti noi avevamo accettato la versione, del miracolo che ha permesso di chiarire tutto o quasi. Dopo la scomparsa di Soffici, nel 1971 la vedova, signora Maria Soffici, riordinando le carte del marito (materiale di notevole interesse, è da supporre, per le fitte relazioni che intrattenne con artisti e scrittori di mezza Europa), ritrova il famoso fascicolo; Mario Luzi ne dà notizia al mondo, su cinque colonne nelle pagine del Corriere della Sera, il 17 giugno dello stesso anno, immaginando meraviglie da una improbabile riapparizione del testo perduto, mentre invece abbiamo dovuto prendere atto che le cose, per la verità, non sono andate proprio così. Ma qual è il rapporto fra il manoscritto del Il più lungo giorno e i Canti Orfici? Come dicono Enrico Falqui (nella introduzione) e Domenico De Robertis (nel commento critico al testo), in effetti il manoscritto appare come una bella copia, uno status non definitivo del testo, una redazione ordinata del materiale proveniente da altre carte, alle quali sicuramente Dino attinse anche per la redazione finale del suo libro. In pratica i Canti Orfici riprendono per circa due terzi con poche varianti la struttura e il testo del manoscritto, perdendo per strada solo alcune poesie che sono state recuperate e pubblica-te in altre carte venute alla luce prima del ritrovamento. La storia della ricostruzione a memoria dell’intero libro è da considerarsi pura leggenda. Luzi sostiene: Molto emozionata, la figlia Valeria mi comunicò la notizia ma alla mia impazienza di vedere il reperto oppose la necessità del consenso materno. In realtà madre e figlia erano molto comprese della responsabilità del ritrovamento, ma infine maturò tra loro la convinzione che il primo dovere fosse di rendere pubblica la cosa, ed è proprio ciò che vado facendo. Intanto si sono l’una e l’altra, d’accordo con gli altri due figli, orientate e confermate nel proponimento di donare il quaderno a una importante Biblioteca e sperano che non sorgano ostacoli a questo loro disegno. Le notizie che ci dà Luigi Cavallo nell’articolo pubblicato nel 2002 su Il Giornale sono davvero sorprendenti. Quando Valeria Soffici mi cercò per comunicarmi il ritrovamento del manoscritto campaniano tra le carte del padre, non mi disse che il fortunato evento si era verificato sei anni prima secondo la data memorizzata da Cavallo. Ma Luigi Cavallo insiste di aver visto tra le carte di Ardengo Soffici, vicino alle lettere a Mussolini, a Poggio a Caiano il manoscritto de Il più lungo giorno.
Il 3 marzo 2005 Luigi Cavallo mi scrisse una lettera e mi inviò l’articolo pubblicato dal Giornale che qui di seguito riporto: Il manoscritto dei Canti Orfici fu ritrovato nell’archivio di Soffici nel 1965. Molto dopo infatti affiorò il manoscritto di un’altra poesia di Campana, Domodossola 1915, tuttora nell’archivio di Poggio (riprodotta nel volume di Campana curato da Gabriel Cacho Millet – Le mie lettere sono fatte per essere bruciate, 1978). Di quel ritrovamento furono comunque informati i figli di Soffici, Valeria e Sergio, e il genero di Papini, intimo di famiglia, Barna Occhini.
Si tenga presente in ogni caso che Maria Soffici, anche con qualche sottolineatura vivace di carattere, si dichiarava unica proprietaria e custode delle carte del marito, finché ebbe forze. Era tale il suo attaccamento a ogni foglio che Ardengo aveva toccato, da far scattare una sorta di gelosa ritrosia per ogni richiesta di pubblicazione. Il rispetto per l’autografo di Campana consigliava di non affrettare la diffusione della notizia, di sondare a fondo nelle carte, di non divulgare quel ritrovamento in tempi del tutto inadatti, senza per questo che venisse in mente che si stava commettendo un arbitrio grave nei confronti della storia di Campana, come scrive Luzi. L’intenzione era di non dare appigli per mescolare fatti di carattere squisitamente letterario con argomentali politici, vista la damnatio memoriae da cui era stata afflitta la figura di Soffici. Le infauste vicende politiche del Sessantotto giustificarono ulteriore prudenza. Vedendo nell’insieme quanto accadde, mi sembra che per la famiglia Soffici fosse più che lecito attendere anni meno sinistri, e una voce adeguata come quella di Mario Luzi per rendere pubblico il ritrovamento del manoscritto. L’autografo venne consegnato agli eredi del poeta. Nel 2004 è andato all’asta ed è divenuto proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che a sua volta lo ha consegnato alla Biblioteca Marucelliana di Firenze.

Rodolfo Ridolfi Autore del Libro “Per l’amor dei poeti o principessa dai sogni segreti” Appunti su Dino Campana
Edizioni Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” 2005 pag 65-68

L’on. Erica Mazzetti alla cena di Forza Italia a Firenzuola.

lunedì 24 ottobre Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo
Si è svolta al Ristorante Jolanda a Traversa di Firenzuola la cena di Forza Italia e del gruppo centro-destra Mugello-Alto Mugello nell’Unione dei Comuni, ben organizzata dal consigliere firenzuolino dell’Unione Angelo Di Meo, per incontrare l’onorevole Erica Mazzetti Deputata di Forza Italia, eletta nel collegio uninominale che comprende il Mugello che per la prima volta sarà rappresentato da un esponente della maggioranza del nuovo Governo di Centrodestra.
Presenti numerosissimi dirigenti ed eletti di Forza Italia e del centro destra insieme a militanti e simpatizzanti, hanno fatto gli onori di casa il Sindaco Giampaolo Buti e la Giunta di Firenzuola ed il v.coordinatore vicario della Provincia di Firenze del partito di Silvio Berlusconi: Raffaella Ridolfi.

Introdotta dal Sindaco Giampaolo Buti che ha ricordato come l’eletta al Parlamento si sia messa da subito al servizio del territorio e dei Sindaci, l’on Erica Mazzetti ha esordito: “Sono tornata a Firenzuola per la cena del gruppo Mugello di Forza Italia. Un momento di confronto con i cittadini, con i nostri sostenitori, che hanno dato un contributo determinante alla vittoria, e anche con gli amministratori del territorio.”

Intrattenendosi poi sui problemi reali come l’energia, le infrastrutture, il PNRR “aggiungendo: “In queste prime settimane, della mia seconda legislatura da deputata, mi sono messa al lavoro per capire come poterli risolvere, con particolare attenzione alle questioni mugellane aperte più rilevanti come quelle della sanità, delle infrastrutture e dei trasporti, quelli su gomma e la Faentina. Io ci sono”. Ha concluso Erica Mazzetti.

SiAmoMARRADI interroga sulla gestione delle case popolari.

martedì 18 ottobre riceviamo e pubblichiamo l‘Interrogazione Edilizia Residenziale pubblica Bandi manutenzione degli immobili controlli e vigilanza sugli 80 alloggi del Comune di Marradi
I sottoscritti consiglieri: Raffaella Ridolfi, Giulio Bassetti, Mauro Ridolfi e Cristiano Talenti
Premesso che
Nel territorio del Comune di Marradi gli alloggi di edilizia economica e popolare sono 80 sui quali il Comune ha, insieme a Casa SPA responsabilità di controllo e maggiore autonomia che gli deriva dalla legge regionale 2/1 2019 n.2 giusto art. 38 ed altri;
in data 1 marzo 2022 è entrato in vigore il nuovo regolamento di utenza di Casa S.P.A;
In data 13 agosto 2022 sono state approvate con il nostro voto contrario le modifiche alla Convenzione tra i Comuni associati per l’edilizia residenziale pubblica dell’area fiorentina;
la legge regionale prevede all’art7 comma 2 (bandi di Concorso) che i comuni, singolarmente o in forma associata, procedono all’emanazione, almeno ogni quattro anni, di
un bando di concorso pubblico per l’assegnazione degli alloggi di ERP, in un periodo dell’anno che consenta di acquisire la documentazione aggiornata, relativa all’ultimo anno utile, della situazione economica dei richiedenti. Il bando deve in ogni caso interessare un territorio con popolazione residente non inferiore a diecimila abitanti;
in data 29 novembre 2019 in un incontro informale a Marradi i rappresentanti del Comune di Firenzuola proponevano al Sindaco ed all’assessore Marzia Gentilini l’Associazione fra i Comuni di Firenzuola Marradi e Palazzuolo per poter emanare il Bando per l’assegnazione come previsto dalla legge;
non risulta che tale accordo abbia avuto seguito né che siano intercorsi e conclusi altri accordi con Comuni che interessino un territorio con popolazione di almeno diecimila abitanti;
alcuni assegnatari con particolare riferimento agli immobili di Via XXV settembre ci hanno più volte segnalato inadempienze e latitanza dell’Amministrazione Comunale nelle sue funzioni di vigilanza e controllo anche sullo stato in cui si trovano le aree pertinenziali e condominiali comuni e su alcuni impianti non funzionanti
Interrogano il Sindaco per conoscere:
nel dettaglio lo stato dei bandi dei controlli e della vigilanza in essere e se non intenda intervenire per riportare una corretta gestione delle aree condominiali e pertinenziali provvedendo alla riparazione e manutenzione di eventuali impianti comuni guasti.

Raffaella Ridolfi
Giulio Bassetti
Mauro Ridolfi
Cristiano Talenti

Torna a Marradi, da venerdì 14 ottobre a lunedì 17, dopo due anni di interruzione per la pandemia Covid, la Delegazione francese di Castelnaudary in occasione della Sagra delle Castagne.

Torna a Marradi da venerdì 14 ottobre a lunedì 17 dopo due anni di interruzione per la pandemia Covid, la Delegazione francese di Castelnaudary in occasione della Sagra delle Castagne.

“Dopo 32 anni quello con la cittadina francese di Castelnaudary è un gemellaggio, un rapporto di amicizia ben saldo e riuscito. Un legame forte e concreto che si è rinnovato di anno in anno con visite reciproche, scambi culturali tra le due comunità e le rispettive associazioni. Il gemellaggio fu ideato, voluto, realizzato e firmato a Marradi dai sindaci Rodolfo Ridolfi e Bernard Embry il 30 settembre 1990 e a Castelnaudary il 14 luglio 1991 e lo hanno continuato confermandolo in occasione del ventennale i sindaci Paolo Bassetti e Patrick Mougard, e successivamente anche il sindaco Tommaso Triberti.

Il Sindaco Triberti visita lo stabilimento del Cassoulet

“Le comuni radici medicee – è scritto nella pergamena firmata dai sindaci 32 anni orsono- servono a mantenere legami permanenti tra le municipalità delle nostre città ed a favorire in ogni campo gli scambi fra i cittadini per sviluppare insieme ad una migliore comprensione reciproca il vivo sentimento della fraternità europea”. Alla luce di quanto è accaduto e sta accadendo in Europa sembrano concetti inconsueti ma che fra i Marradesi e les Chauriens resistono al tempo.

Marradi Free News saluta gli ospiti francesi e augura loro una buona permanenza a Marradi.

Il dolore per la scomparsa di Salvatore Benedettini

Salvatore Benedettini all’inaugurazione della Piscina nel 1971
sabato 8 ottobre
Fra i tanti messaggi di cordoglio abbiamo scelto di pubblicare, in memoria di Salvatore Benedettini, cui eravamo legati da autentica amicizia quello di Giambattista Zambelli:

Devo dire onestamente che la notizia della scomparsa di Salvatore, mi ha addolorato profondamente, mi ha proprio cambiato la giornata…Stimavo molto quest’uomo sotto tutti i punti di vista: nel lavoro e’ stato il “maestro” di tante persone che si sono avvicinate a questa professione proprio perché attratte dal suo esempio, la professionalita’, la sua affidabilità..
Nella vita e’ stato un genitore straordinario con dei grandi valori etici e morali che ha trasmesso ai suoi figli, una famiglia modello unita, collaborativa, sempre disposta ad aiutare chi né aveva bisogno.
Poi il nonno, meraviglioso, sempre con i suoi nipoti ai quali voleva un bene immenso, bastava guardare il suo volto quando era assieme ai suoi cuccioli..Quante chiacchierate di calcio abbiamo fatto Salvatore, tu tifoso romanista ma sempre onesto nel giudicare la tua squadra nel bene e nel male..Sei stato un esempio per il tuoi figli, un uomo mai sopra le righe, una persona che tutti ammiravano e a cui volevano bene..Mi sanguina il cuore oggi, veramente, e stringo con un caro abbraccio la moglie e i figli Stefano, Barbara e Simone..Fai buon viaggio Salvatore il Paradiso ti attende…

La redazione ed i lettori di Marradi Free News partecipano al dolore della Famiglia.

Raddoppiati i debiti del Comune di Marradi nei confronti dell’Unione dei Comuni del Mugello dal 2018 al 2021

sabato 8 ottobre
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo di opposizione di centro-destra al Comune di Marradi

Raddoppiati i debiti del Comune di Marradi nei Confronti dell’Unione che passano da 145.000 euro del 2018 a 319.000 del 2021

Il gruppo consiliare SiAMO MARRADI preso atto del raddoppio del debito verso l’Unione dei Comuni in quattro anni chiederà nel prossimo consiglio comunale al Sindaco, nonché per lungo tempo responsabile dei servizi finanziari, in quali poste di bilancio siano inseriti questi debiti, la rendicontazione puntuale degli stessi negli anni e l’indicazione delle delibere di giunta e/o consiglio che li approvano e certificano. La situazione dei bilanci del comune di MARRADI, come indicato neanche un mese fa, è piuttosto critica, visti i precedenti che vedono il sindaco Triberti, la sua vecchia Giunta e maggioranza sanzionati dalla Corte dei Conti ci riserviamo di tenere gli occhi molto aperti su questa vicenda. Al permanente, sostanziale risultato negativo dei Bilanci si aggiunge una negativa conferma che per noi non è nuova, il debito esponenziale del Comune nei confronti dell’Unione dei Comuni ammonta a 319.000 euro di debito netto per il 2021. Era il 21 luglio del 2018, quando denunciammo il debito del Comune di Marradi verso l’Unione per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018 ammontante ad oltre 145.000 euro. A tre anni di distanza il debito nei confronti dell’Unione è più che raddoppiato dai 145.000 euro del 2018 ai 319.000 del 2021.

I testi che hanno vinto il Premio Letterario Nazionale Dino Campana nella 9^ Edizione 2022

sabato 24 settembre Premiati a Marradi i vincitori ecco i testi:

1° Classificato Luciano Giovannini con Espresso 1486 Italicus

Espresso 1486 Italicus

A Silver Sirotti, il ferroviere che il 4 agosto 1974 ha sacrificato la propria vita nel tentativo di salvare i passeggeri dell’espresso 1486, meglio noto come Italicus.

Io son ferroviere e vedo le case passare
come gli alberi, le macchine e il mare.

Non sapevo che sarei morto
in questo giorno d’agosto
tra i campi di grano
e i mille ordinati filari.
No. Non lo sapevo.
Non lo sapevo quando il treno
fu rapito da fiamme e da pianto.
La notte calò improvvisa nel cielo
che pian piano stava volgendo al tramonto.

Io son ferroviere e vedo le case passare
come gli alberi, le macchine e il mare.

Quanto coraggio ci vuole a non avere coraggio
ad essere fermi quando l’odio t’inchioda le ali
sulle pareti di un grigio destino
ma io non ci misi neppure un secondo
ed entrai nel vagone vicino.

Io ero ferroviere e amavo tanto viaggiare
quanto mi mancano le case, le macchine e il mare.

2^ classificata Monia Casadei con Vieni a cercarmi dentro una fessura

Vieni a cercarmi dentro una fessura
Io esisto sempre in una fenditura,
nella fessura aperta lungo il muro
– crepa da cui si scorgono orizzonti.
Respiro nello iato, dentro la spaccatura,
in uno strappo, nello spioncino aperto
– ancora incuriosito di confini.
Vivo nel taglio obliquo d’uno sguardo,
nell’apertura avida di varchi,
nel foro, nel pertugio, nell’occhiello.
Mi trovi dentro l’incavo del collo
– in cerca di profumi o di promesse –
nell’interstizio arioso tra incisivi,
nello spiraglio celibe di mura.
Sono nell’intervallo muto tra due verbi,
ascosa tra i segreti delle toppe,
sospesa a serrature d’altri vani
– forse a spiarvi il gesto dell’attesa
o a rovistarvi le opportunità.
Invece tu mi cerchi lungo i muri,
nelle certezze solide di rocce,
tra calcestruzzi e intonaci sicuri
– come s’io avessi un’anima di calce.
Frughi nell’emisfero levo del cervello,
nell’evidenza stabile del mondo,
nei giorni fenomenici di sole
– di pioggia o neve o fulmini precisi.
Mi pensi nei poliedri con la base
– supini monoliti sul ripiano –
dentro equazioni certe di sé stesse,
nei quanti che s’allineano costanti
– io che ricordo un atomo impazzito.
Esplori nella fame e nell’arsura,
dentro la biologia di cellule e neuroni,
nelle cloache chiuse sull’asfalto
o dietro l’equilatero imparziale.
Io, viceversa, oscillo nella brezza,
con l’occhio infatuato dei prodigi
e il cuore incapricciato d’infinito.

3^ classificata Grazia Ciampaglione con Chiedimi

Chiedimi come sto,
come sto dentro,
non quanti anni ho,
quante ferite ancora
bruciano nel profondo,
quante notti spalanco
occhi troppo angosciati
e mi chiedo insistente
come sarà domani.

Chiedimi come sto,
come sto con me stesso,
quale disagio oscuro
mi tormenta nel cuore,
mi fa sentir sbagliato
o piccolo a dismisura,
denudato, indifeso,
spaventato da mostri
che io solo conosco
e troppo spesso incontro.

Chiedimi come sto,
come mi vedo,
non davanti a uno specchio,
ma di fronte a ogni scelta,
quanto stride il mio giorno,
malinconico e stanco,
coi desideri ardenti
che mi scuotono dentro,
che tempestano e agitano
il mio mare interiore.

Chiedimi come sto,
non sprecare parole,
non parlare del meteo,
della moda o del calcio,
dammi la possibilità
di gridare la rabbia,
di urlare il mio dolore,
di dirti che ho bisogno
di tirar fuori lacrime
seppellite da tempo.

Luciano Giovannini con l’opera: Espresso 1486 Italicus vince il Premio Campana 2022 ed anche il Premio Speciale per la musicalità “Emilio Betti”

Lunedì 19 settembre 2022

Premiazione della 9^ Edizione del Concorso Nazionale Letterario Dino Campana e del 4° Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” Sabato 24 settembre a Marradi
Con l’opera Espresso 1486 Italicus, Luciano Giovannini di Roma vince il Premio Letterario Dino Campana, davanti a Monia Casadei di Cesena con l’opera Vieni a cercarmi dentro una fessura. Terza classificata Grazia Ciampaglione di Modigliana (FC) con l’opera Chiedimi.
Diplomi e menzioni anche per: Franco Casadei, Giambattista Zambelli, Lucio Gibin, Eleonora Ronconi, Marcello Remia, Patrizia Socci, Ubaldo Bitossi, Claudio Mecenero, Nicoletta Manetti, Lucia Lo Bianco, Franca Donà, M Francesca Giavelli, Tabolli Vanessa, Diella Monti, Gabriella Bertizzolo, Eugenio Cavacciuti, Gian Carlo Guani, Fabiano Gianni, Simone Raveggi, Marcello Di Gianni, Velia Aiello, Biagio Tondo, Paola Tassinari, Franco Donati, Elli Signani, Ida Cecchi.

Alla Premiazione della nona edizione del Premio è abbinato il 4° Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” voluto da Opera In-Stabile. La Giuria tutta al femminile: dott. Raffaella Ridolfi (Presidente); dott. Marzia Leoni; Soprano dott. Federica Balucani; M’ Contrabbassista dott. Barbara Betti; M’Pianista dott. Monica Pacchioni, M’ dott. Concita Anastasi Compositrice e direttore d’orchestra ha scelto unanimemente di assegnare il premio per il 2022 all’opera “Espresso 1486 Italicus” di Luciano Giovannini.
La cerimonia di Premiazione dell’edizione 2022 del Premio Nazionale ispirato a Dino Campana e del Premio speciale per la musicalità Emilio Betti si svolgerà a Marradi, sabato 24 settembre con inizio alle ore 11,00 nella Corte delle Domenicane in Via Castelnaudary 5.
La nona edizione del prestigioso premio nazionale torna a Marradi città natale di Dino Campana in occasione del 90° anniversario della morte del Poeta, dopo gli eventi di Palazzuolo Sul Senio Piazza Alpi 2021, Faenza Palazzo Manfredi 2020, Modigliana 2019, Marradi “Centro Enrico Consolini” 2018, Borgo San Lorenzo “Villa Pecori Giraldi” 2017, Brisighella “L’Infinito” 2016, Firenze Palazzo Panciatichi 2015 e Caffè letterario “Le Giubbe Rosse” nel 2014.
Gli autori che hanno risposto a questo Concorso nazionale per il 2022, riservato a liriche edite e inedite, sono stati 55 provenienti dalla Emilia Romagna 12, Toscana 10, Veneto 8, Lombardia 6 Piemonte, Sicilia, Lazio e Marche 3, Campania, Calabria e Liguria 2, Friuli Venezia Giulia 1.

Presentato a Vicchio il libro di Mazzerelli “Il sogno di Don Milani”

martedì 6 settembre Dal Dott. Alessandro Mazzerelli riceviamo e pubblichiamo:
I GRAVI FATTI DI VICCHIO DI MUGELLO, CONTRO UN LIBRO CHE CAMBIA LA STORIA
Sia chiaro, ce lo aspettavamo. La conferenza del 1° settembre u.s. a Vicchio di Mugello non l’avevamo sponsorizzata, né agognata, sapevamo che sarebbe finita in uno scontro e lo scontro c’è stato. Nella piccola piazzetta Dante vi erano 19 persone, al giorno d’oggi non poche per la presentazione di un libro: “IL SOGNO DI DON MILANI” – Edizioni LEF : LIBRERIA EDITRICE FIORENTINA 2022. Dopo la sempre bella e documentata introduzione di Manrico Casini Velcha, che alla fine del suo dire si è preso di “razzista” perché ha osato dire che il Profeta era della sua “razza”, cioè era nato ebreo. ( Apriti cielo, gli ipocriti gli hanno gridato : Razzista! razzista! Le “razze” non esistono…” Parole che pronunciate da chi ha forse sulla coscienza l’aver coperto un criminale, mi hanno subito fortemente indignato). Nicola Di Renzone, giornalista de “La Nazione”, che aveva attentamente letto “Il Sogno di Don Milani”, ha diretto la conferenza ponendomi una serie di pertinenti domande, alle quali mi sembra di aver risposto con chiarezza milaniana. Al termine, intervengono immediatamente i cattocomunisti che hanno strumentalizzato il Profeta, ma che, soprattutto, hanno, quasi certamente, trascinato Don Milani a copertura del criminale Fiesoli, (finalmente in galera) il “profeta” , così si faceva chiamare, per richiamarsi – da infame – al vero e grandissimo Profeta, il quale è risultato il massimo responsabile dello terribile scandalo del “Forteto”, ove era uso costante far violenza sessuale su i bambini e sulle bambine !!!!!!!!! La mascalzonata cattocomunista, è partita con l’esibizione di una clamorosa menzogna. La lettera di Don Milani , nella quale si descrive l’accordo fra chi scrive e il Profeta, sarebbe un falso. Ebbene, io qui sfido – ora e per sempre – a dimostrarlo!!!!!! Quindi, si tenta di accreditare grottescamente l’appartenenza di Don Milani all’ambiente comunista, perché Ingrao andò a Barbiana, dimenticandosi di dire che a Barbiana ci andarono anche i fascisti del Bagaglino, anche se per provocare… Ovviamente ho replicato fermamente e duramente. Ma questo evento ci deve servire da lezione. Non si può andare disorganizzati in casa dei nostri avversari. Tutti i veri milaniani, gli amici del MAT, ma soprattutto i Fratelli dell’Ordine Templare Cattolico, si devono sentire in dovere di partecipare alle nostre manifestazioni. L’ottimo Sindaco di Vicchio, che al termine dell’evento ha invitato a cena me e il carissimo Manrico, è intenzionato a promuovere un nuovo evento. Dico, sin da ora, che chiunque può ha il dovere di parteciparvi, senza se e senza ma. Vi abbraccio. Alessandro Mazzerelli – Firenze, 5 settembre 2022.

Terza interrogazione del centrodestra nel Mugello per conoscere lo stato dei trasferimenti delle risorse dai Comuni all’Unione.

domenica 4 settembre Riceviamo dal Gruppo Consiliare Centro Destra Mugello l’interrogazione che pubblichiamo integralmente:
I sottoscritti Angelo Di Meo, Rodolfo e Mauro Ridolfi
Premesso che: l’Unione dei Comuni, svolge le sue funzioni statutarie e le gestioni associate che i Comuni si sono impegnati a sostenere con i trasferimenti di risorse nelle quantità, nei tempi e nei modi prestabiliti e codificati; negli anni è accaduto che alcuni Comuni non ottemperassero agli impegni previsti dall’apposito Piano gestionale dell’Unione dei Comuni del Mugello; l’Unione dei Comuni vantava rilevanti crediti nei confronti dei Comuni; la pubblicità dello stato dei crediti vantati dall’Unione nei confronti dei Comuni appare un atto dovuto; ogni qualvolta si predispongono gli atti per il Bilancio dell’Unione una dettagliata e comprensibile tabella che renda note le eventuali totali e/o parziali inadempienze dei Comuni è oltremodo necessaria; in base all’ art 37 dello Statuto “Finanze dell’Unione” comma 2 lettere a,b,c, g e comma 3 “L’Unione per le proprie spese di funzionamento provvede con deliberazione a quantificare le risorse finanziarie che ogni Comune partecipante dovrà iscrivere nel proprio Bilancio di Previsione per l’anno successivo a titolo di funzionamento ordinario” che l’art.20 del regolamento del Consiglio dell’Unione, comma 4 prevede che la risposta scritta alle interrogazioni è fornita dal Presidente o dal Sindaco delegato per materia e comunicata agli interroganti entro il termine ordinatorio di 20 giorni dalla data di presentazione; l’Unione dei Comuni, dovrebbe svolgere le sue funzioni statutarie e le gestioni associate che i Comuni si sono impegnati a sostenere con i trasferimenti di risorse nelle quantità, nei tempi e nei modi prestabiliti e codificati; nella fattispecie dobbiamo quindi registrare una intollerabile violazione dello Statuto e del Regolamento nonostante la nostra assoluta disponibilità ad accettare il prolungamento dei tempi di attesa della risposta per manifestate difficoltà attribuite agli uffici di provvedere in merito; il tempo di oltre diciotto mesi ci parrebbero oltremodo sufficienti a raccogliere e comunicare i numeri di una comoda risposta: una comprensibile tabella che renda note le corrette adempienze dei Comuni od eventuali totali e/o parziali inadempienze; conoscere lo stato dei crediti vantati dall’Unione nei confronti dei Comuni è la pubblicità di eventuali inadempienze dei Comuni associati è un atto di trasparenza amministrativa dovuto.

Interrogano il Presidente per conoscere se non ritenga giunto il momento di porre fine a questa reiterata violazione statutaria e regolamentare provvedendo secondo Statuto e Regolamento a fornire nel dettaglio: Comune per Comune le eventuali inadempienze nel corrispondere i trasferimenti a partire dal 2019.

Una ricca testimonianza di reperti bellici per ricordare il passaggio del fronte a Marradi nel 1944

martedì 23 agosto
Grande successo della Mostra di reperti bellici e foto che documentano il passaggio degli eventi della seconda guerra mondiale a Marradi e nella linea Gotica, allestita presso l’Urban Center in concomitanza con la Sagra del Cinghiale che si è svolta sotto il Mercato Coperto il 14, 15 e 18 agosto.
Un omaggio che gli organizzatori, primo fra tutti il consigliere comunale Cristiano Talenti, hanno fortemente voluto per ricordare il 78° anniversario della Liberazione di Biforco e Marradi. La pregevole mostra ci ha riportato alla mente una pagina triste della Storia locale di quel 1944 che sinteticamente riproponiamo:

Dopo i terribili bombardamenti del 5, del 30 giugno e gli altri del ‘44, il Paese appariva uno spettrale e desolante cumulo di macerie e la popolazione era quasi tutta sfollata obbligatoriamente per ordine del maresciallo Kesselring. Il 10 settembre, l’offensiva del generale Clark, che comandava la 5a armata, prese corpo. Gli americani avevano il compito di sferrare l’attacco principale lungo la strada FirenzeFirenzuola-Imola, i britannici si dovevano muovere sulla cosidetta Strada Freccia la faentina Borgo San Lorenzo-Marradi-Faenza. Il 18 settembre del 1944 quando mio nonno era a Mauthausen, Kommando di Peggau, le truppe alleate liberavano la sua Biforco. L’8a divisione di fanteria indiana agli ordini del generale maggiore D. Russel conosciuto come Russel Pasha dopo aspri e sanguinosi combattimenti, spesso all’arma bianca, si impadronì del caposaldo tedesco sul monte Femmina Morta aprendo così la strada per Crespino e la Valle del Lamone. Per primi arrivarono, direttamente a Biforco, i GurKa dell’8a divisione cui si aggiunse in seguito una parte della prima divisione britannica di fanteria ed insieme procedettero alla completa liberazione del capoluogo di Marradi. Il 24 settembre il 2nd North Staffordshire occupò Marradi e si spinse sia a nord che ad est ma la compagnia B, che si muoveva verso Monte Gianni, trovò la posizione occupata in forze ed imprendibile con un assalto diretto.

I problemi maggiori erano sul fianco destro della strada per la difficoltà del terreno nonostante gli uomini della 8a divisione indiana avessero fatto progressi sia pure lentamente, non riuscivano a cacciare i tedeschi dal monte di Castelnuovo senza il cui possesso Marradi non sarebbe stata per niente sicura. Durissima ed impegnativa fu la battaglia per conquistare Gamberaldi. Gli alleati optarono allora per proseguire l’avanzata a nord est verso la via principale per Faenza. C’erano tuttavia da risolvere alcuni problemi: aprire le strade, i genieri tedeschi avevano sabotato e distrutto il ponte ferroviario a Crespino fatto cadere sulla strada; la strada a Camurano era stata fatta saltare; il grande ponte di Biforco era stato distrutto come quello di Marradi.

C’era poi il problema di allestire un centro chirurgico a ridosso del fronte, questo problema fu risolto costituendo un centro chirurgico avanzato che aveva come nucleo l’infermeria da campo della 2nd Field Ambulance a Fantino collocata nella Villa di Scalini Scala, unico edificio adatto, che garantì abbondanti letti per tutti i reparti. Per questa complessità, aggravata dalle condizioni metereologiche che impedirono agli alleati di ricorrere alla supremazia aerea, furono necessari ancora alcuni mesi per la liberazione dell’intero territorio comunale e per la fine delle ostilità in quanto la linea di avanzamento delle truppe alleate subì una forte battuta d’arresto così che, Abeto, Gamberaldi, Lutirano e Sant’Adriano come pure le aree di Monte Romano e Fontana Moneta, dove erano sfollati moltissimi marradesi, rimasero sotto il controllo dei nazifascisti. Quei mesi furono interminabili e terribili perché i civili si trovarono intrappolati in una guerra di retrovia di due eserciti agguerriti con l’aggiunta di operazioni belliche e di guerriglia della Brigata partigiana comandata da Bob Luigi Tinti con Guido Gualandi, Moro, commissario politico che tentò inutilmente di sfondare il fronte tedesco a Purocielo e a Cà Malanca come accadde il 9-13 ottobre ’44. A Fontana Moneta, il giorno della liberazione del capoluogo di Marradi, 25 settembre 1944, veniva colpito a morte Teodoro Anforti, trentaduenne marito di Rosa, padre di due figlie Agnese e Nella che, come mi racconta Fedora, la nipote: “Si trovava, insieme ad altri, al pascolo con le mucche quando una pattuglia di tedeschi, impegnata in combattimento contro i partigiani del Ravenna, lo falciò con una sventagliata di mitra. Il suo corpo fu poi traslato, tre anni più tardi, nella cripta del sacrario dei martiri di Crespino”. Domenico Albonetti e nello stesso luogo tre giorni dopo, Isidoro Cappelli fu ucciso dai tedeschi il 4 ottobre ai Capitelli di S. Adriano. Il 15 ottobre, a Grisigliano, Jacopo Gentilini cadde per mano tedesca e Agostino Frassinetti fu fucilato a Cesata di Lutirano il 29.

Il tenente colonnello della Wermacht, Helmut Schroeder, nella rivista Alte Kameraden del ‘57 scrisse: “Coi partigiani avemmo rilevanti noie nei dintorni di Marradi. Più di una volta le salmerie furono assalite e saccheggiate. Essi erano ben armati ed equipaggiati grazie ai rifornimenti di armi paracadutate dagli aeroplani. Li lasciavamo fare quando infine un giorno presero un intero ospedale da campo, con medici, feriti ed attrezzature. Iniziò da quel momento un nostro energico contrattacco condotto su larga scala e setacciammo l’intera zona. Era assai difficile distinguere i partigiani dagli abitanti del luogo”. Le formazioni partigiane operanti nel Territorio di Marradi furono: un gruppo partigiano di Giustizia e Libertà, diretto da Riccardo Gizdulich capitano Bianchi, che organizzò quella banda partigiana che doveva diventare in seguito la Seconda Brigata Rosselli; la Brigata Lavacchini della Divisione Potente, comandata da Donatello Donatini; la Prima compagnia Sergio e la Seconda compagnia Villi, della 8a Brigata Romagna, che operò dal gennaio all’aprile ‘44, di questa Brigata facevano parte i marradesi Martino Alpi e Sirio Di Paolo Ancillotti; la Banda Corbari, una ventina di uomini impegnati dall’aprile all’agosto ’44 mese della cattura di Corbari e di Ines Versari; le compagnie Amato, Marco, Pino, Tito, Ettore e Paolo della 36a Brigata Alessandro Bianconcini Garibaldi attiva dall’aprile all’ottobre 1944. Il comandante Paolo, Francesco Gentilini, muratore, classe 1924 di Riolo Terme, tenente partigiano, il 10 giugno 1944 entrò di notte a Marradi fece prigionieri i carabinieri e distribuì un carico di grano destinato alla Germania e prima di andarsene provvide a bruciare gli incartamenti dell’ufficio di leva. Paolo l’11 agosto del ‘44 partecipò alla battaglia di Capanna Marcone e dal 1966 al 1980 fu sindaco comunista di Massa Lombarda. Nel territorio del comune di Marradi operò anche il battaglione Ravenna, forte di una quarantina di uomini. Il Ravenna era comandato da Vittorio Bellenghi e dal suo vice, Bruno Neri, entrambi uccisi a Gamogna nel luglio ’44.

Quest’anno fa tappa a Marradi la 9^Edizione del Premio Nazionale Dino Campana.

foto delle edizioni precedenti
domenica 21 agosto

La Poesia ci salverà, al via la valutazione delle 54 opere partecipanti alla IX^ edizione del Premio Letterario Nazionale Dino Campana.

La Giuria della IX^ Edizione del Premio letterario Nazionale Dino Campana, La Poesia ci salverà, indetto e organizzato dal Quotidiano Marradi Free News con il Patrocinio del Comune di Marradi in collaborazione con l’Accademia degli Incamminati di Modigliana, il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” di Marradi e l’Associazione Culturale Opera In-Stabile, ha iniziato il lavoro di valutazione delle 54 opere in concorso, per il 2022 riservato a opere edite e inedite.
Al premio, che si svolge prevalentemente attraverso le modalità della rete per contribuire alla ricerca ed alla promozione dei talenti poetici, partecipano autori provenienti dalla Emilia Romagna (12), Toscana (10), Veneto (8), Lombardia (6) Piemonte, Sicilia, Lazio e Marche (3), Campania, Calabria e Liguria (2), Friuli Venezia Giulia (1).
Della Giuria del Premio, che formulerà la graduatoria dei vincitori, fanno parte: Rodolfo Ridolfi, presidente, Pedro Luis Ladron De Guevara Mellado (Docente Universitario), Mirna Gentilini (Presidente Centro Studi Campaniani), Giancallisto Mazzolini (Avvocato) e Patrizia Ravagli (Professoressa Presidente Biblioteca Classense) (Accademia degli Incamminati), Pape Gurioli (Musicista e compositore) Barbara Betti(Maestro Contrabbassista) e Sandro Cosmai (Avvocato) (di Opera-In-Stabile) Federica Balucani (Soprano), Gianna Botti (Scrittrice), Emanuela Dalla Libera (Scrittrice e poetessa), Stefano Mercatali (Pittore), Riccardo Monopoli (Attore e Regista), Massimo Scalini (Psichiatra).
Al Premio letterario è abbinato il 4° Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” voluto da Opera In-Stabile che ha scelto una Giuria tutta al femminile: Dott. Raffaella Ridolfi (Presidente); Dott. Marzia Leoni; Dott. Federica Balucani Soprano; M’ Contrabbassista Barbara Betti; M’Pianista Monica Pacchioni, M’Concita Anastasi Compositrice e direttore d’orchestra.
La Premiazione si terrà a Marradi presso il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” sabato 24 settembre alle ore 11.

“Lo scempio dell’ex Lago di Marradi” commento di Paolo Piani sui social

mercoledì 17 agosto Ci pare doveroso pubblicare l’intervento ricavato dai social del dott. Paolo Piani sul vergognoso ed imbarazzante stato di quel che resta del “Lago dell’Annunziata” un tempo attrattiva turistica e importante riserva d’acqua per i mezzi dell’antincendio, elicotteri ed autobotti, ridotto dall’incuria degli amministratori ad un melmoso, maleodorante acquitrino infestato di topi e zanzare, nonostante le ricorrenti proteste dei residenti e le insistenti richieste di interventi da parte dei consiglieri comunali di opposizione.

In questi giorni sono a Marradi, da classico marradese lontano che ama e torna sempre volentieri nel proprio paese, specialmente nella settimana di ferragosto. Abitando in via Francini giocoforza passo spesso sul ponte del lago…….ex lago perché chiamarlo ancora lago è veramente fuori luogo. Parliamo di un acquitrino dove l’acqua è talmente bassa che anche la bella popolazione di paperelle, che lo abita, non nuota più ma cammina sulle acque come fece Gesù nei passi dei tre vangeli. Verrebbe da gridare al miracolo, ma io grido alla scempio di chi in questi anni ha avuto la responsabilità di amministrare e ha fatto ridurre in questo stato quello che fu un meraviglioso invaso artificiale. Un tempo non lontano ricordo che si poteva navigare in canoa e con i gommoni e quando si andava a pescare per “trovare il fondo” dovevi darne di lenza tra l’amo ed il galleggiante….
Abbiamo il dovere di preservare al meglio luoghi come questo che sono le attrazioni turistiche per eccellenza, in paese che si sta “desertificando” di persone. L’amministrazione dovrebbe averlo in cima alle priorità!! Meno panchine, meno vasi di fiori, meno arredi urbani per favore! Non si capisce che turisti dovrebbero accogliere visto che al momento sono quasi inesistenti come in un romanzo di Italo Calvino e più fatti veri e concreti altrimenti la morte di questo splendido paese è già scritta!

a Marradi. “Ci voleva il mare” di Gabriella Costa

La Presidente Fidapa A.Farolfi
venerdì 12 agosto
Organizzata dalla Fidapa di Marradi, nella sala del Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”, si è svolta, giovedì 11 agosto di fronte ad un pubblico prevalentemente femminile la presentazione del Romanzo di Gabriella Costa: “Ci voleva il mare” edito da Equinozi. Per Gabriella un ritorno a Marradi un anno dopo la presentazione del suo romanzo “Intrecci di donne e un gatto”.
Dopo l’introduzione della neo presidente, Antonella Visani che ha ricordato storia, finalità e programmi della Fidapa di Marradi ed i saluti dell’assessore alla Cultura Francesca Farolfi e della presidente del Centro Mirna Gentilini, Silva Gurioli, chiamata a dialogare con l’autrice, ha tracciato le caratteristiche del libro: “ Clara Morandi, trentenne di origine elbana, allontanandosi dall’isola e da un’infanzia deprivata degli affetti più cari, ha trovato rifugio a Bologna e nell’arte, in una vita tranquilla del cui passato nessuno sa nulla, nemmeno l’amica più intima. Finché un giorno, a causa di una scomoda eredità, è costretta a fare ritorno sull’isola e ad affrontare il passato. Scopre così che certi legami non si possono sciogliere, che certe parti di sé vanno comprese e accettate, che la riconciliazione è sempre possibile. “Il romanzo di Gabriella Costa, si dipana in molte situazioni altalenanti di sentimenti che coinvolgono da subito il lettore”

Nel dialogo fra Silva e Gabriella, è emersa la qualità della piacevole scrittura dell’autrice palazzuolese di nascita e fiorentina d’adozione che ha concluso “Esistono ricordi così dolorosi da volerli a tutti i costi cancellare”
La serata si è conclusa con dediche ed autografi sulle copie del romanzo da parte dell’autrice che sui social ha subito dopo chiosato: “Eccoci alla presentazione a Marradi accolta dalle signore amiche socie della Fidapa. C’erano tante persone, soprattutto donne, ma si sa le donne sono curiose leggono, ridono…”

La solenne celebrazione della Festa di San Domenico nella Chiesa delle Domenicane di Marradi.

La solenne concelebrazione eucaristica
venerdì 12 agosto

Lunedì 8 agosto scorso, festa di San Domenico, è stata una bellissima e toccante giornata per le Monache di clausura del Monastero della SS. Annunziata e per i numerosissimi marradesi intervenuti alla Santa Messa, concelebrata da Padre Cornelius, dall’arciprete di San Lorenzo Don Pino Montuschi e dai marradesi, Don Domenico Naldoni della Curia fiorentina, don Massimo Monti parroco di San Michele Arcangelo in Tredozio e Don Bruno Malavolti parroco Di Santa Maria nascente in Crespino sul Lamone. Nella Chiesa, addobbata a festa e rallegrata dall’organo e dal pregevole coro femminile che ha accompagnato il solenne rito con canti liturgici, l’imponente statua di San Domenico collocata in cornu Epistolae. Per la solenne occasione, si è rinnovato come dal 1575, il carisma del bianco filo domenicano che lega San Domenico a Marradi presente per mezzo della vita delle monache della SS. Annunziata che, in continuità con le consorelle di Prouille, sono: “consacrate a Dio solo, associate mediante la preghiera e la pertinenza alla santa predicazione”


Nella sua dotta omelia padre Cornelius si è intrattenuto sulla figura di san Domenico da Guzman, uomo di preghiera, grande predicatore che non ebbe altra aspirazione che la salvezza delle anime, in particolare di quelle cadute nelle reti delle eresie albigesi del suo tempo che volevano abolire i simboli e la pratica dei sacramenti nella Chiesa.

1° CONTEST NAZIONALE PER ARTISTI, BAND ED ENSEMBLE “CANTI ORFICI IN MUSICA” BANDITO A 90 ANNI DELLA MORTE DI DINO CAMPANA

mercoledì 10 agosto Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo il Comunicato Stampa del Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”:

La cantautrice bolognese Roberta Giallo vince il contest musicale dedicato a Dino Campana, indetto dal Centro Studi Campaniani di Marradi in collaborazione con il MEI di Faenza. Al secondo posto il genovese Marco Buccellato alias Boccanegra e al terzo il romano Stefano Cinti .
Menzionati il bolognese Paolo Schena, il marradese Francesco Chiari e premio speciale teatro e musica all’ amiatino Stefano Bechini.
Si è chiuso con grande successo a fine luglio il Concorso “Canti Orfici in Musica” dedicato a giovani artisti provenienti da tutta Italia. Il Bando aveva la finalità di fare conoscere la vita e l’opera di Dino Campana che il poeta di Marradi definisce “europea, musicale e colorita”.
Tanti i brani e di alta qualità, pervenuti agli organizzatori del concorso, ispirati o tratti dai versi di Campana, capaci di segnalare il notevole interesse che la sua poesia continua a suscitare anche tra i giovani cantautori per le tematiche decisamente attuali e moderne.
Tra i tantissimi partecipanti che si sono cimentati, la giuria, coordinata dal Meeting delle Etichette Indipendenti e dal Centro Studi Campaniani, ha proclamato vincitrice la cantautrice bolognese Roberta Giallo con il brano “Io canto l’estate”. La canzone è originale, incalzante, caratterizzata da un bel ritmo e da una voce di grande gradevolezza e piacevolmente modulata. Nel testo inoltre sono rintracciabili echi dei temi campaniani.
Roberta Giallo, che vince il premio di 500 euro e una medaglia con l’effige di Dino Campana si esibirà a Marradi il prossimo 20 agosto in occasione del genetliaco campaniano, manifestazione ormai istituzionalizzata e arricchita quest’anno da una serie di eventi che si protrarranno anche nel giorno successivo.
Al secondo posto troviamo il cantautore genovese Boccanegra con il brano “La luce è spenta” che l’autore ha inviato proprio perché ispirato ad atmosfere campaniane.
Infine al terzo posto si pone il cantautore romano, ma residente a Bruxelles, Stefano Cinti che ha musicato “La Petite Promenade du Poete”. Cinti scrive di essere rimasto folgorato dalla bellezza e cantabilità dei versi di Campana.
Vi sono anche alcune menzioni speciali per il particolare merito e valore che vanno a Paolo Schena, cantautore e chitarrista bolognese con “Poesia Facile”, e a Francesco Chiari, cantautore e chitarrista di Marradi per il particolare arrangiamento musicale de “La Petite Promenade du Poete”; infine un premio speciale per il legame tra testo teatrale e musica viene assegnato al toscano Stefano Bechini per “Barche amorrate,” tratto da un progetto più ampio che ha come genesi musicale e narrativa una selezione dei testi tratti dai Canti Orfici.
I brani vincitori saranno pubblicati online sul sito del MEI di diffusione nazionale e sul suo canale di distribuzione digitale e in tutti i canali promozionali social del MEI inoltre saranno pubblicizzati nel sito e nella pagina Facebook del Centro Studi Campaniani.
Saranno ospiti del Centro Studi Campaniani e saranno invitati ad esibirsi sempre a Marradi sabato 20 agosto anche il secondo e il terzo classificato; l’invito sarà esteso inoltre ai menzionati.
ll Contest sarà preceduto da uno spettacolo teatrale “Il Cappello alla Rembrandt” di Dino Campana adattamento teatrale di Silvano Salvadori. Interpreti: Andrea e Benedetta Giuntini. Filmmaker Luca Paolieri. Realizzazione grafica Andrea Pecchioli. Musica ed effetti sonori Gabriele Bochicchio.

Ancora conti in rosso per il Comune di Marradi


giovedì 4 agosto Riceviamo e pubblichiamo:
Le gestioni amministrative, competenti e corrette non lasciano debiti alle future generazioni.

Solo oggi, 2 agosto, il Comune pubblica, nell’Albo Pretorio, la delibera del Consiglio Comunale del 15 giugno 2022 sul Rendiconto del 2021. A quel Consiglio Comunale, per sottolineare con forza la nostra contrarietà ed il nostro dissenso, su come il Sindaco e la sua maggioranza hanno gestito e gestiscono il Bilancio del Comune, già oggetto di censure e provvedimenti da parte della Corte dei Conti, non abbiamo partecipato come pure ha fatto il consigliere Marco Milani. I rendiconti del Comune di Marradi, come denunciamo da molto tempo, sono negativi e critici e presentano un dissesto per il 2021 di oltre 90.000 euro 77.000 derivanti da riaccertamenti e 15.000 circa ex art. 39 Dl 165/2019. Il nostro gruppo di opposizione Si Amo Marradi, ritiene che le evidenti difficoltà a gestire il Bilancio non siano solo il frutto di scelte politiche sbagliate ma anche della prolungata mancanza di personale con particolare riferimento nel servizio finanziario-ufficio ragioneria, retto, in deroga al principio della separazione fra politica e gestione, consentita da una disposizione per i piccoli Comuni peraltro di dubbia legittimità, dallo stesso Sindaco che firma i pareri di regolarità tecnica della delibera in questione dallo stesso proposta.
In definitiva sul Bilancio la maggioranza “se la canta e se la suona” ma con risultati negativi che incideranno sul futuro di Marradi.

A Marradi si è fermato il tempo! La Naja non suona più e i cittadini protestano

martedì 2 agosto
La cupola rossa con il suo leone non canta più. L’orologio si è fermato da mesi ed i cittadini, sopratutto quelli del centro, protestano. Abbiamo doverosamente raccolto alcuni dei numerosissimi post di facebook sull’argomento:
Scrive la scrittrice Gianna Botti:

Marradi, paese senza tempo. Sbiaditi i quadranti, immobili le lancette: da mesi è fermo l’orologio sulla torre comunale. Ultimo atto di una morte iniziata anni fa col “silenziamento” dei rintocchi delle ore e l’abolizione della “Naia”. Personalmente la cosa mi rattrista, ma non ho visto post né commenti in merito come se quell’orologio a cui istintivamente volgiamo lo sguardo non interessasse più. Certo i cellulari lo rendono obsoleto, ma è obsoleta la memoria delle nostre radici?.
Le fa eco Giovanna Bandini già assessore alla cultura del Comune di Marradi:
Gianna, dopo aver letto il tuo scritto sull’orologio, ho cercato queste righe che scrisse un caro compaesano al momento del silenziatore per la naia e vari rintocchi perché disturbavano chi era venuto ad abitare nei paraggi. Ora siamo al limite. Un paese senza un orologio funzionante è un paese “morto” a prescindere dai pochi abitanti rimasti. Senza considerare che questo orologio è ricordato anche negli scritti di Campana.
Brava, condivido in pieno tutto ciò che hai dichiarato!

e Maria Anna Innocenti
Chi a suo tempo era venuto ad abitare nei paraggi doveva aver visto che c’era l’orologio !!!! Forse siamo l’unico paese che ha un orologio non funzionante, speriamo che fra le imprese faraoniche che saranno illustrate il 9 agosto ci sia anche qualche spicciolo per restaurare l’orologio.

Quanti residenti attività e iniziative sta perdendo Marradi da dieci anni a questa parte! Speriamo che almeno l’orologio con i suoi rintocchi della Naja venga salvato.

“La Donna nell’arte fra sacro e profano”

mercoledì 27 luglio

Con un intervento dell’arch. Bianca Maria Canepa, la F.I.D.A.P.A di Marradi, in collaborazione con l’Associazione Acquarellisti Faentini ed il Centro Studi “Enrico Consolini”, giovedì 28 luglio alle ore 20,30 inaugura nella Corte delle Domenicane la mostra: “La Donna nell’arte fra sacro e profano”. La mostra sarà aperta anche il 4, 8,11 agosto dalle 20,30 alle 23,00.

“Non funziona niente finché non funziona tutto”
In questa citazione di Louis Kahn ritrovo molto la mia visione razionale sul progetto senza distogliermi dagli aspetti legati alla ricerca di bellezza ed equilibrio, fra tutti gli elementi che lo compongono e nel quale l’espressione artistica ha sempre avuto il suo ruolo centrale.
Dopo il diploma di Liceo Artistico, nel 1992 conseguo la laurea in Architettura a Roma presso l’Università degli Studi “La Sapienza” con il prof. Sergio Lenci.
Mi trasferisco nel 1993 da Roma a Faenza (RA) per intraprendere le prime esperienze professionali e qui ho iniziato collaborando a vari progetti di recupero e restauro, in ambito di beni vincolati e centro storico. Parallelamente curavo gli allestimenti di numerose mostre d’arte contemporanea presso il Circolo degli Artisti, confermando così quell’interesse e quel percorso complementare che ha sempre tenuto vivo l’interesse per l’Arte contemporanea in tutte le sue forme di espressione.Oggi continuo a svolgere la libera professione in ambito privato occupandomi della realizzazione di progetti prevantemente di recupero e rigenerazione senza mai tralasciare l’importante ruolo dell’Arte sia nell’ambito del progetto che come valore nella quotidianità delle persone e nella collettività.
Nel 2010 ho co-fondato l’associazione culturale “Distretto A” attraverso la quale, a Faenza, curo e coordino diversi progetti di riqualificazione urbana fra i quali un contest internazionale di street art, il week-end con la Cena Itinerante giunta alla XV edizione, e quattro edizioni di Studi Aperti di Architettura.
Sono stata membro della Commissione Qualità Architettonica e Paesaggistica del Comune di Faenza dal 2010 al 2018 e del Consiglio Direttivo di Ente Ceramica Faenza dal 2012 al 2022.
Da giugno 2021 faccio parte del Consiglio Provinciale dell’Ordine degli Architetti di Ravenna
Considero la conoscenza dell’Arte così come la Bellezza non solo insegnamenti ma valori imprescindibili, concreti e socialmente indispensabili per un ideale livello della qualità di vita in una città.
Bianca Maria Canepa

La cerimonia a Crespino sul Lamone con la Santa Messa, il corteo e la presenza delle autorità si terrà domenica 17 luglio, preceduta da alcuni incontri storici e religiosi, mercoledi 13 e giovedi 14.

La Cerimonia del 1964
mercoledì 13 luglio

Anche quest’anno Marradi Free ricorda quelle tragiche giornate di settant’otto anni orsono così:

Il 17 luglio ‘44 a Monte Lavane (Marradi) gli alleati effettuarono un lancio di armi, munizioni e vestiario destinati ai partigiani che, attaccati da ingenti forze nazifasciste, ingaggiarono un duro combattimento di otto ore cui partecipò insieme alla banda Corbella, come (lui) la chiamava, l’ufficiale Usa, Chester Kingsman, salvato a Pian delle Fagge. Quello stesso giorno ed il giorno successivo, a Crespino, antico Borgo di incontaminato verde, di acque limpide e di quiete, sorto intorno all’antica abbazia vallombrosana di Santa Maria a Crespino sul Lamone, si consumò un’assurda tragedia. I nazisti si macchiarono dell’orrendo crimine di strage che non risparmiò neppure Don Fortunato Trioschi, arrestato insieme ai suoi parrocchiani e costretto a scavarsi la fossa prima di essere trucidato. I fatti sono da inquadrare nella recrudescenza nazista che in seguito alla caduta di Mussolini e all’8 settembre ’43 avevano fatto scattare “l’operazione Alarico” l’invasione e l’occupazione militare dell’Italia. Insieme a Don Trioschi, il 17 luglio, furono uccisi sul greto del Lamone, dove oggi sorge il sacrario, Luigi e Vittorio Bellini, Giuseppe e Lorenzo Ferrini, Giovanni Malavolti, Giuseppe e Guglielmo Nati, Angelo, Attilio Lorenzo fu Luigi e Lorenzo fu Pietro Pieri, Giuseppe Barlotti, Dante Chiarini, Pietro Tagliaferri, Ottavio Scarpelli, Luigi Vinci, Gherardo Visani, Adolfo Rosselli, Sante Bosi, Giulio Sartoni, Bruno Santoni e due persone non identificate. Abramo Tronconi fu fucilato a Fantino. Alfredo Beltrami, sua moglie Cecilia, e la figlia Lorena, furono fucilati il 17 luglio nel podere Il Prato con Alfredo Righini fucilato nell’aia. I Beltrami erano, padre, madre e sorella di Umberto il partigiano di cui Pietro Monti, detto Marconi, definito da Arturo Frontali, come il testimone che tutto ricordava della strage di Crespino, racconta: “Ha preso una bomba a mano e gliel’ha tirata (alla Croce Rossa) ed ha ucciso il tedesco ed insomma tutti e due, l’autista ed il ferito”. il 18 luglio1944 con una raffica di mitra venne ucciso da un soldato tedesco che l’aveva sorpreso mentre portava cibo ad un partigiano ferito e ricoverato in un capanno da caccia, il proprietario di Campergozzole, Francesco Naldoni, classe 1882, diplomato nel 1904 al Liceo Torricelli di Faenza, che aveva trascorso la sua vita coltivando il podere. sempre il 18 luglio nel podere I Mengacci, di proprietà di Giovanni Buccivini Capecchi, i mezzadri, Francesco Botti, suo figlio Bruno diciassettenne, il quindicenne Pierino Caroli e suo padre Vincenzo, che era iscritto al partito fascista e che mostrò invano ai tedeschi la tessera, furono trucidati nonostante il disperato tentativo della coraggiosa mamma Palmira Gentilini Botti che, con le lettere dei figli militari in mano, cercava di far capire ai tedeschi che i suoi famigliari non c’entravano con i partigiani. Giuseppe Caroli e Adele Donatini furono fucilati al Cerreto di Fantino lo stesso giorno come Dionisio Rossi. Carlo Quadalti, contadino della Casa Nuova, fu fucilato quello stesso giorno nel podere La Castellina dove si trovava per la mietitura a dare una mano ad Arturo Raspanti. La Wehrmacht aveva stabilito il proprio comando a Crespino, nella villa di Carlo Mazza, proprietario terriero della zona. I partigiani che operavano nell’area, ed ai quali erano associati i giovani renitenti alla leva repubblichina sbandati, erano quelli della 36a Brigata Garibaldi Alessandro Bianconcini. Valeria Trupiano nel suo pregevole lavoro A sentirle sembran storielle Luglio 1944 La memoria della strage di civili nell’area di Crespino del Lamone del 2008 riporta quanto contenuto nel bollettino partigiano della Bianconcini datato Imola 21 ottobre 1945. Ventotto pagine consegnate alla Trupiano dall’ex partigiano Bruno.
Il bollettino, con la relazione ufficiale, contiene il diario delle azioni e dei sabotaggi giornalieri operati dalla brigata, gli spostamenti, le imboscate, le catture ed uccisioni di nazisti e spie fasciste, gli attacchi e le uccisioni di partigiani e di civili da parte dei tedeschi. A proposito della giornata del 17 luglio tra le varie azioni partigiane realizzate nel territorio viene descritta la seguente “Elementi misti delle compagnie di Paolo e di Marco attaccano il traffico sulla strada Faentina. Un automezzo tedesco distrutto, 2 soldati uccisi e sei feriti. Da parte nostra un ferito. A seguito di tale azione i tedeschi per rappresaglia massacrarono 35 coloni raccolti nei dintorni. La versione partigiana ha molto in comune con quella raccontata dagli abitanti di Crespino. Nel libro di Don Bruno Malavolti Estate di Fuoco, nella parte di Arturo Frontali che ricostruisce i fatti attraverso le testimonianze, si fa capire che alcuni giovani partigiani e soldati sbandati, dopo l’8 settembre, continuavano ad appoggiarsi al paese e al podere dei Mengacci. Verso la fine di aprile, alcuni di questi partigiani uccisero due tedeschi in località Casaglia. Sembra che una delle vittime fosse il comandante di un gruppo appartenente alla Marina tedesca, che era acquartierato a Villa Ersilia a Marradi. L’episodio, tuttavia, rimase impunito per l’intercessione di una nobildonna tedesca sfollata a Ronta che ebbe il merito di convincere gli occupanti a stipulare con il paese una sorta di patto di tregua. L’accordo venne tuttavia violato dai partigiani del posto che ai primi di luglio, presso il ponte di Spedina, catturarono altri due soldati, scaraventandone uno da un burrone e lasciandosi scappare il secondo che, raggiunti i suoi commilitoni, dette l’allarme. Successivamente, la mattina del 17 luglio, la stessa banda, appostata su una collinetta, attaccò una pattuglia tedesca uccidendo un soldato e scagliando una bomba a mano contro l’autoambulanza sopraggiunta dal vicino ospedale militare di Villa Fantino. Il 17 luglio, dopo appena un’ora dall’agguato, una seconda pattuglia tedesca, rinforzata da squadre provenienti da Marradi, arrivava sul posto, interrogava due contadini intenti alla mietitura, mentre uno affermava di avere visto i partigiani imboscarsi e fuggire dopo l’attentato, l’altro taceva e veniva ucciso perché ritenuto complice. La rappresaglia partì poi dal podere Prato con lo sterminio dell’intera famiglia Beltrami, cui apparteneva uno dei partigiani responsabili dell’attacco. I tedeschi rastrellarono tutti gli uomini che trovarono, li raccolsero presso Villa Mazza, sede del comando, poi li trasferirono sulle rive del Lamone e qui li fucilarono. Soltanto uno dei prigionieri, Giuseppe Mariano Maretti, sopravvisse all’esecuzione, morendo poi nel 1948 in seguito alle ferite riportate quel giorno. Convocato il parroco, Don Fortunato Trioschi, e altri due contadini sul luogo dell’eccidio, i tedeschi li costrinsero a scavare una fossa e li fucilarono sul posto. Il 18 luglio l’operazione proseguì a Fantino con l’invasione di casa Caroli, in località Mengacci: gli uomini, quattro, furono trattenuti nell’edificio, mentre le donne e i bambini furono portati, attraverso il castagneto, in una grotta naturale e lì sorvegliati con una mitragliatrice. Quando le donne ed i bambini, che erano stati rilasciati, tornarono verso il podere in fiamme, trovarono una scena agghiacciante: due uomini assassinati con il colpo di pistola alla nuca e due legati ai materassi e asfissiati. Un altro reparto, nazifascista, frattanto, era impegnato nella ricerca e nell’assassinio di contadini rimasti a Castellara, Castellina, Cerreto, Lozzole e Campergozzole. La mattanza si concluse la sera del 18 luglio, con un bilancio di 44 vittime nell’area Crespino, Fantino e Lozzole. Anche se la documentazione tedesca non fa espressamente riferimento alla strage, sembra di poter ricostruire la presenza sul territorio di unità di polizia tedesca o miste italo-tedesche, come il III Polizei Freiwilligen Bataillon Italien, il cui trasferimento presso l’Appennino è dato certo. Da allora ogni anno si commemora l’eccidio con una testimonianza che si rinnova per sottolineare come la gente di Marradi e della Valle del Lamone non dimentica il sacrificio di quanti, consapevoli ed inconsapevoli, si immolarono con la stessa dignità e fierezza che molto tempo prima i loro padri, il 24 luglio 1358 alle Scalelle, avevano dimostrato fermando la compagnia tedesca di ventura del conte Lando. Nella memoria comune, i partigiani avevano, come ha riportato nel suolibro Valeria Trupiani, “le loro colpe: rubavano in casa dei benestanti, ostentavano simboli comunisti compiendo operazioni contro i soldati tedeschi senza avere il corraggio di affrontarli a viso aperto”. Tuttavia la Trupiani ha anche aggiunto: “Quei giovani, che abbiamo denominato, così detti partigiani, avevano il diritto e il dovere di nascondersi tra le montagne per non farsi catturare e rischiare la morte o la deportazione in Germania”. Forse la strage sarebbe accaduta lo stesso ma in quelle vicende i partigiani non ebbero un comportamento esemplare, nè tanto meno eroico. Eppure certa retorica ideologica nelle ricorrenze degli ultimi anni ha rimosso parte della verità storica, o parte dei pregiudizi. Ricordo quando Domenico Vanni, che come vice sindaco di Marradi e deportato a Mauthausen aveva titolo istituzionale e morale per partecipare alla commemorazione, raccontava che al pranzo con il vescovo gli “girarono il piatto”. I tempi sono cambiati i crespinesi che si opposero duramente, nel 1964, quando l’Amministrazione Comunale inaugurò la parte superiore del sacrario, all’affissione dei manifesti dell’ANPI in cui c’era scritto W i partigiani, W la Resistenza, convivono con labari, medaglieri dell’ANPI e garibaldini ed ai buffet, preparati con cura dalle donne di Crespino, nessuno più si vede girare il piatto. “Sic transit gloria mundi”.

Rodolfo Ridolfi

10 luglio 1944 i partigiani Bruno Neri e Vittorio Bellenghi cadono in combattimento contro i tedeschi a Gamogna.

domenica 10 luglio

Sono passati 78 anni da quando, il 9 luglio 1944 i tedeschi a Marradi fucilano il partigiano Iandelli e il 10 a Gamogna caddero in combattimento il calciatore partigiano Bruno Neri e Vittorio Bellenghi. In questa circostanza ci piace commemorare i giovani che sulle nostre montagne si immolarono per restituitrci la libertà e ricordare il coraggio del prete marradese Don Ferrini.