Riceviamo dalla Fidapa di Marradi e pubblichiamo:
Marinella Tondini “Donna F.I.D.A.P.A” 2019
Sabato 11 maggio, presso il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”, l’Associazione F.I.D.A.P.A- Federazione Italiana Donne, Arti, Professione ,Affari – Sezione di Marradi, che quest’anno ricorda il ventesimo anno di attività, ha organizzato il 5° Premio “Donna F.I.D.A.P.A” dedicato ad una donna marradese che si è distinta per meriti professionali e che ha contribuito a rendere migliore la società.
Ha ottenuto questo riconoscimento Marinella Tondini ( Milo ), premiata con un piatto di ceramica e una pergamena con la seguente motivazione “ Per aver dedicato la sua vita alla Comunità di Sasso, con umanità, amore e religioso spirito di abnegazione”.
Ricordare Marinella significa anche ricordare la Comunità di Sasso, fondata da Don Nilo. Lei vi entra nel lontano 1982 quando ancora era un’esperienza di vita comune e di preghiera, condivisa con alcuni giovani marradesi, ed il cammino percorso era impensabile. Gli anni ’80 erano anni di profondi cambiamenti della società, cominciavano ad emergere solitudini, emarginazioni e il dramma della droga e alle porte di Sasso cominciavano a bussare giovani che non trovavano risposta altrove: le porte venivano aperte e entravano i primi due ragazzi che poi diventeranno dieci…venti….ecc. Da allora in modo spontaneo o attraverso i servizi sociali oltre mille giovani sono venuti a contatto con Sasso, dove hanno incontrato e incontrano “una famiglia” per ritrovare la forza di riprogettare il loro futuro e soprattutto una nuova speranza di vita.
Per Marinella quell’ adesione giovanile, spontanea e gratuita è stata la scelta della sua vita, tanto che ogni ora di questi trentasette anni è stata vissuta in comunità; lei ricorda tutti i ragazzi venuti in contatto con la realtà di Sasso e questi incontri rimandano a relazioni che parlano di affetti e gioie, ma anche di delusioni, dolore e fallimenti. Marinella non si è mai scoraggiata e ha visto crescere la Comunità con altre case nate nel territorio marradese e nella vicina Romagna, con lei sempre a fianco di coloro che hanno bisogno. Ha saputo unire il suo amore per il prossimo con quello di Dio, tanto che a ottobre del 1988, per la prima volta fa professione di povertà, castità, obbedienza per un anno nelle mani del vescovo Bertozzi, scelta che continua ininterrottamente con i vescovi che si sono succeduti fino ad oggi con Mons. Toso.
Nel suo cammino incontra nuovi compagni che come lei aderiscono a questa scelta totalizzante: Lucia Samorì e Amedeo Orioli e insieme formano la Piccola Fraternità di Sasso che, naturalmente insieme a Don Nilo, sono la mente e il cuore della Comunità stessa.
I ruoli di Marinella sono tantissimi: è un’ottima cuoca e, primo fra tutti, segue l’ organizzazione della mensa quotidiana; è un po’ come una mamma che accoglie a tavola i molti figli, dove per tutti c’è un sorriso, un incoraggiamento, ma anche una bella sgridata quando serve.
Di carattere schivo, modesta, di poche parole, ma quando si esprime vale la pena di ascoltarla per l’arguzia e la saggezza. Don Nilo, durante la premiazione, ha detto che Dio bussa alla porta del cuore dell’uomo e alla sua capacità di carità che si realizza nella fantasia dell’amore. Marinella ha saputo dare una risposta al dolore delle persone stando accanto, ascoltando, condividendo con la forza dirompente del perdono.
Il valore che l’ha accompagnata è la Fedeltà: a se stessa, a una scelta, a un progetto, alla sua fede personale. Al termine dell’incontro, nella sala gremitissima dove è stata applaudita e festeggiata, tanti le hanno dedicato bellissime parole e testimonianze; lei, con la semplicità che le è solita, ha detto che nella sua vita è stata molto fortunata perché, nonostante le preoccupazioni e le difficoltà, ha sempre mantenuto una profonda “pace del cuore” che ogni giorno le conferma che la scelta di tanti anni fa è stata proprio quella giusta e tutti noi abbiamo potuto sperimentare quanto ciò sia vero