Il dialogo-intervista di Elisabetta Zambon a Rodolfo Ridolfi: una lezione magistrale su Dino Campana e i Canti Orfici a Brisighella


domenica 24 settembre
Si è trasformata in una piacevole lezione magistrale su Dino Campana ed i Canti Orfici la presentazione, nell’ambito della Rassegna Cotidie Legere incontri con l’autore organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Brisighella, del libro Canti Orfici di Dino Campana curato da Rodolfo Ridolfi per le Edizioni Il Papavero.
Dopo il saluto dell’assessore Gessica Spada che ha ringraziato Ridolfi per aver voluto l’edizione 2023 del Premio Nazionale Dino Campana a Brisighella ha avuto corso l’intervista dialogo con Elisabetta Zambon direttrice artistica della rassegna culturale brisighellese che ha alternato puntuali e originali considerazioni sulla profonda influenza di Dante Alighieri sulla poetica campaniana, non solo Dante della Divina Commedia ma anche quello della Vita Nova, incalzando l’autore, che ha al suo attivo numerosi saggi ed articoli su Dino Campana fra i quali Per l’amor dei poeti o principessa…, Campana e l’aria di Romagna e Bel amì e Gigino gli amici marradesi di Dino Campana.
Prima di rispondere in maniera compiuta alle domande su come la presenza di Dante nei Canti Orfici sia da considerarsi di importanza fondamentale alla comprensione della struttura e del sottofondo mitico-religioso del libro perché illumina continuamente il viaggio di Campana in una continua compenetrazione dei piani narrativi e simbolici secondo gli studi comparativi e gli approfondimenti di Luigi Bonaffini, Ridolfi non ha mancato di ricordare come dalla famiglia di Brisighella che produceva i famosi inchiostri Diletti proveniva Giovanna Diletti detta Gina (1875-1967), la zia di Campana, moglie di Torquato nota agli studiosi campaniani per avere scritto nel 1965 una preziosa testimonianza biografica sul poeta di Marradi.
Brisighella è lo splendido borgo romagnolo dove sono ambientate alcune sequenze del film biografico-drammatico Il più lungo giorno prodotto da Antonio e Pupi Avati per la regia di Roberto Riviello, 1997 ha affermato Ridolfi.