Aumento dell’imposta di soggiorno e Bilancio di Previsione 2023/2025 depressivo nell’Unione dei Comuni

mercoledì 8 marzo Pubblichiamo la sintesi del comunicato inviatoci dal gruppo consigliare Mugello Alto Mugello dell’Unione dei Comuni sul voto contrario all’aumento dell’imposta di soggiorno ed al Bilancio di Previsione 2023/2025

Bilancio di Previsione Depressivo
Il bilancio di previsione dell’Unione dei Comuni proposto per approvazione è asfittico e depressivo. Depressivo perché aumenta le tariffe di sua competenza contribuendo a scoraggiare consumi e iniziative imprenditoriali. (Come dimostra l’aumento, ingiustificato, delle tariffe imposta di soggiorno che avuto testè il nostro voto contrario). Asfittico perché le entrate sono utilizzate quasi esclusivamente per le spese correnti e non per investimenti di sviluppo.
Il bilancio di un ente è lo specchio delle sue virtù e dei suoi vizi.
La seconda valutazione riguarda gli scostamenti tra le risorse previste per i programmi e le spese effettivamente utilizzate, cioè la capacità di tradurre gli obiettivi di programma in fatti: il livello di attuazione è stato ampiamente eluso.
Le debolezze del bilancio si riflettono inevitabilmente negli indicatori che misurano l’efficacia e l’efficienza di gestione.
Gli elementi di positività che pur sono presenti non sono sufficienti per giudicare favorevolmente questo bilancio. Servono un cambiamento e una svolta che ancora non si sono visti: le risorse dedicate alla promozione economica delle attività produttive, commerciali e dei servizi che in momenti di grave crisi richiederebbero il massimo supporto rappresentano una parte insufficiente della spesa. La sinergia tra pubblico e privato, tra Unione, Comuni e operatori economici, oggi più che mai, deve essere massimo e invece è poca cosa. Trasporti infrastrutture sanità hanno un peso irrilevante. Perciò il nostro voto sarà contrario al Bilancio di Previsione 2023/2025.
I titoli di coda della maggioranza di centro sinistra sono rappresentati dalla vicenda della società “Pianvallico” e dal tentativo, fallito, di vendere quote della società che nessuno ha voluto e che alla fine della vicenda porterà nelle casse dell’Unione, per la cessione di quote ormai senza apprezzabile valore, pochi spiccioli.

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