Pontelungo la storia infinita che penalizza fortemente l’economia di Marradi

martedì 8 ottobre
Vincenzo Galassini capogruppo in Consiglio Provinciale di Forza Italia e Mauro Ridolfi coordinatore comunale di Marradi ci hanno inviato il comunicato che pubblichiamo di seguito:
La provincia di Ravenna ed il comune di Brisighella amministrato dal centro sinistra come pure il Comune di Marradi che subisce i danni senza fiatare per non disturbare i compagni romagnoli dimostrano tutta la loro comprovata incapacità, nella gestione della scandalosa ed intollerabile gestione della vicenda Pontelungo sulla brisighellese ravennate. L’ultima geniale trovata è quella di riaprire al doppio senso di marcia la via Sarna nel doppio senso di marcia. La scelta denota lo stato confusionale degli amministratori che se avessero optato per il doppio senso di marcia ammesso e non concesso che sia utile ed opportuna non si capisce perché non è accaduto a maggio in concomitanza con la chiusura del Ponte. Forse perché si sarebbero risparmiati 70:000 euro. Risibili e imbarazzanti le giustificazioni: il fallimento della impresa originariamente aggiudicatrice le difficoltà create all’impresa subentrante . Le responsabilità risiedono invece nella progettazione e nella gestione approssimativa della sciagurata vicenda da parte della sinistra che ha creato danni e disagi ai cittadini ed alla economia di tutta la Valle del Lamone in particolare gli abitanti e all’economia di Marradi e di Brisighella oltre al danno erariale provocato ai bilanci della Provincia e del Comune di Brisighella. L’assurda e prolungata interruzione della viabilità che poteva essere evitata se fossero state considerate le indicazioni ed i suggerimenti delle opposizioni si configura come una vera e propria vergogna sulla pelle dei cittadini.
Vincenzo Galassini- Mauro Ridolfi

La decadenza dello stato di diritto, la verità e la giustizia che convengono al Partito

sabato 5 ottobre
Quello che sta succedendo in Italia mi riporta indietro e mi ricorda come fu, per molti, inquietante che una infima parte dei socialisti, negli anni ’90, si alleassero con quei comunisti italiani ed i loro eredi che hanno lasciato morire Craxi in esilio per cancellare la storia del socialismo democratico e far dimenticare gli errori e gli orrori dei comunisti. Chi si è potuto battere allora e può continuare oggi a battersi per la giustizia e la libertà, grazie a Silvio Berlusconi, non può permettere che quella storia si ripeta, non si può continuare ad essere alleati con chi, dopo vent’anni di persecuzione, vuole eliminare l’ultimo baluardo di libertà. La storia di Forza Italia e di Berlusconi deve essere difesa da chi la vuole infangare. Le larghe intese potevano essere una occasione di pacificazione e di riconoscimento delle ragioni dei moderati italiani e l’apertura di una nuova stagione ma il Pd oggi, come il PCI PDS DS, ieri ha dimostrato anche in questi mesi di conoscere una sola politica: quella dell’odio e della verità che conviene al Partito. Si possono promuovere, esaltare e riciclare, a tutti i livelli, personaggi che hanno espresso solidarietà agli stalinisti che schiacciavano nel sangue chi reclamava libertà nei paesi dell’Est, ma si devono perseguitare in tutti i modi i grandi democratici che si sono battuti per un Italia migliore ed hanno realizzato cose importanti per il bene comune, come Craxi e Berlusconi, soprattutto se hanno impedito che la sinistra illiberale conquistasse il potere.
Per questo le misere divisioni di oggi fra coloro che hanno lavorato per l’affermazione di Forza Italia vanno, se è possibile, superate per riconsegnare a Berlusconi la effettiva guida dei moderati da parlamentare o da perseguitato che sia. Facciano tutti un passo indietro e chiedano a Berlusconi di fare un passo avanti proprio in questo momento. Chi lavorasse per operazioni di basso profilo e di mero opportunismo convenienti solo al PD che è minoranza nel Paese, farebbe un pessimo servizio all’Italia e si renderebbe responsabile di consegnare ai conservatori della sinistra, ormai succube di egoistici poteri antipopolari e di interessi antinazionali, il futuro del nostro Paese facendolo precipitare verso un regime assolutamente illiberale fatto di vessazioni fiscali e di assoluto impoverimento economico.

Rodolfo Ridolfi direttore responsabile