“La Poesia ci salverà”, al via la seconda edizione 2015

10702201_1491594607780373_5389351969731368314_ndomenica 15 febbraio

Il Quotidiano On-line Marradi Free News, l’ “Accademia degli Incamminati” di Modigliana-“, il Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” di Marradi, l’Accademia Il Fauno Associazione Culturale “Giovanni Arcidiacono” di Firenze, in occasione del 130° anniversario della nascita di Dino Campana, considerato lo straordinario favore che ha ricevuto l’edizione del 2014, hanno deciso di indire la seconda edizione del  Premio “La poesia ci salverà” riservato a liriche edite e inedite. Il premio che si svolgerà prevalentemente attraverso le modalità della rete si pone anche l’obbiettivo di contribuire alla ricerca ed alla diffusione di nuovi talenti poetici con un’iniziativa che vedrà la pubblicazione in rete sul quotidiano on line Marradi Free News, sulla rivista Caffè Michelangelo, ed anche sui siti: del Centro Studi Campaniani, su quello dell’Accademia degli Incamminati e dell’Accademia Il Fauno le poesie vincitrici. Al concorso possono partecipare con una sola opera tutti gli autori con testi editi o inediti in lingua italiana. Le poesie dovranno pervenire online sul sito www. marradifreenews.com info utilizzando l’apposito formulario entro e non oltre il 16 giugno 2015.  Ogni autore può partecipare con una sola lirica che non potrà superare i quaranta versi. La premiazione si svolgerà sabato 16 settembre a Firenze allo storico Caffè Letterario “Giubbe Rosse”  Della Giuria del Premio che formulerà la graduatoria dei finalisti e dei tre vincitori fanno parte: Rodolfo Ridolfi (Direttore Responsabile Marradi Free News); Mirna Gentilini (Presidente Centro Studi Campaniani), Giancallisto Mazzolini (Accademia degli Incamminati), Lamberto Lilli (Presidente Accademia Il Fauno), Federica Balucani (Soprano), Barbara Betti (Musicista), Gianna Botti (Scrittrice), Rodolfo Cernilogar (Poeta), Maurizio Ferrini (Attore), Pape Gurioli (Musicista), Massimo Scalini (Psichiatra), Davide Servadei (Maestro d’arte direttore Bottega d’arte Ceramica Gatti).), “La Poesia ci salverà” non vuole essere un semplice concorso fine a se stesso ma un’iniziativa, nel nome di Dino Campana, tesa alla scoperta ed alla valorizzazione di nuovi autori da portare all’attenzione di quel pubblico che ancora ama la poesia.

Tutti uniti a Marradi i seguaci di Diana

caccia-2014giovedì 12 febbraio

Nasce l’Unione Cacciatori Marradesi. A Marradi i cacciatori delle varie associazioni (che fino ad ora erano state divise, unite in un unico gruppo. La piccola ‘rivoluzione’ accade a Marradi, dove i membri di Federcaccia, ANUU Migratoristi e Arcicaccia hanno deciso di unire le proprie forze (e le proprie strutture) per formare un gruppo unico.

Si tratta, in realtà, anche se potrebbe sembrare poca cosa, di un processo che va avanti anche a livello nazionale (verso una sempre maggior integrazione) ma che a Marradi sembra essere ad un punto particolarmente avanzato.

In Toscana, qualche tempo fa, è nata  la Confederazione Cacciatori Toscani ma a Marradi, come detto, si è fatto di più. Ai vertici della nuova associazione troviamo Presidente Marco Catani, Vice Presidenti Erik Bellini e Luciano Samorì.
da Ok Mugello

Gli amici di Francesco Galeotti lo ricordano in occasione del quarto anniversario della morte

Quarto anniversario della morte di Francesco Galeotti uno dei grandi pittori primitivi del XX secolo.

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Lunedì 9 febbraio

Il grande pittore della Romagna-Toscana Francesco Galeotti era nato il 25 maggio 1920 a S.Adriano di Marradi (Firenze) dove è morto il 22 febbraio 2011. Nel quarto anniversario della sua scomparsa lo Lo ricordiamo commossi, insieme a tutti gli amici dell’Associazione “Il Maestro di Marradi”, che ha istituito, fin dal 2008, una personale sezione amici di Francesco Galeotti che realizzò in occasione del suo novantesimo compleanno il libro “Francesco Galeotti: novant’anni di vita a colori”, monografia che ho curato personalmente e che fu presentata sabato 19 giugno 2010 nel Teatro degli Animosi di Marradi, dove, alla presenza del Maestro Francesco Galeotti e della premurosa moglie Maria intervennero il Sindaco di Marradi, Cecilia Filippini e Mirna Gentilini.

In occasione del quarto anniversario della scomparsa del “Pittore Contadino”, sottolineiamo, positivamente come Marradi la moglie Maria, l’ assessore alla cultura insieme all’Amministrazione Comunale abbiano realizzato, nell’autunno del 2012, con assoluta tempestività, uno straordinario spazio espositivo permanente ed un premio dedicato ai giovanissimi delle scuole medie. Marradi Free News e l’Associazione Culturale il “Maestro di Marradi” su Galeotti hanno scritto: “Se il Maestro di Marradi, ha colorato di porpore e di ori il nostro artistico passato, Francesco Galeotti occupa con grandi meriti un posto di rilievo per le sue meravigliose tele ricche di inconfondibili colori. Contadino, iniziò a dipingere fra le soste delle sue fatiche nel 1952. La sua predisposizione naturale lo avvicinarono al grande pittore macchiaiolo Eduardo Gordigiani durante i soggiorni a Popolano del maestro toscano. Ma la vera esplosione fantastica di Galeotti lo portò ad allontanarsi ben presto come sostenne, Anatole Jakovsky, dal lato aneddotico delle cose rappresentate, a tal punto che la forma e gli elementi che popolano le sue tavole acquistano una vita pressoché indipendente. Tali sono ad esempio i girasoli, le faraone e gli uccelli che finiscono per vivere un mondo fantastico abitato dalla poesia. Quando Firenze, a Palazzo Vecchio, allestì la grande rassegna europea sui primitivi del XX secolo, da Rousseau il Doganiere a Ligabue, Galeotti venne scelto per rappresentare la Toscana e l’Italia. Cataloghi, giornali riviste d’interesse nazionale ed internazionale hanno parlato di lui e pubblicato riproduzioni delle sue opere con le caratteristiche faraone ed i girasoli. Le opere di Galeotti si trovano in raccolte pubbliche e private europee e americane tra le quali: Museo Nazionale dei naif italiani di Luzzara (Reggio Emilia) Collezione della Baronessa Rockfeller (trenta dipinti distribuiti oggi nei Musei degli Stati Uniti)- Coll. Zavattini-Raggianti-Bargellini-Mazzacurati-Ferrante-Viotti-Nevio Iori-Galleria d’Arte Moderna di Firenze, Museum of Modern Art di New York- Colchester Gallery di Greenwich.

Siamo convinti che Faenza e Brisighella insieme a Marradi, continueranno con ulteriori e specifici eventi, a far conoscere sempre di più lo straordinario patrimonio artistico e culturale che Francesco Galeotti ci ha lasciato.

L’antica Pieve di San Lorenzo a Marradi

img745lunedì 2 febbraio

Nella storia di Marradi e nella vicenda umana e personale di moltissimi marradesi la Chiesa Arcipretale di San Lorenzo rappresenta il centro della esistenza… scriveva Rodolfo Ridolfi, allora sindaco e assessore alla cultura, all’Arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli che il 3 ottobre 1992 aveva presenziato alla riapertura della Chiesa dopo i lavori di ristrutturazione ricordando i tratti fondamentali della storia della Chiesa arcipretale che oggi in gran parte riproponiamo per i nostri lettori:

….la Chiesa è di antica origine, risale al periodo romanico e fu governata dagli Abati di Santa Reparata in rio Salto. Già nel 1291 Giovanni, rappresentante del rettore della Pieve di San Lorenzo paga trenta soldi bolognesi come decima alla Santa Sede. L’abate Giovanni Mini in un suo studio di fine ottocento ci ricorda: “…il quadro, su cui il Santo Patrono è raffigurato in piena figura, è rettangolare, appeso nell’alto del muro del coro, in Corno Epistolae (destra) e dipinto su legno a tempera, siccome è l’altro che è in Corno Evangelii (sinistra) raffigurante San Giovanni Evangelista, e che in seguito ambedue nel XVI secolo e dello stesso autore. E’ pure di buon pennello quello che sta in mezzo di essi che rappresenta nostro signore sotto il titolo”Il 22 marzo del 1661 il terremoto nella Romagna Toscana  provocò seri danni alla cattedrale di questo borgo come scrive G.Battista Pieratti, tanto da essere puntellata e da richiedere importanti opere per continuare ad utilizzarla. Nel 1777 Pietro Leopoldo visitò Marradi  e fu ospite della canonica. Il 16 settembre 1779 venne decisa la ricostruzione della Chiesa di San Lorenzo. Il 6 ottobre 1779 il governo granducale concesse un aiuto gratuito per rifare la Chiesa. Nel 1780 il Governo Granducale chiese le ragioni del ritardo della costruzione della Chiesa. Nel 1781 venne determinata la spesa di scudi 4.000 e il Granduca respinse le modifiche al progetto che i marradesi chiedevano volendo la Chiesa sul modello di una Chiesa di Reggio Emilia e non su quello di Giuseppe Pistocchi, l’architetto faentino, progettista del Teatro Comunale di Faenza. La decisione del Granduca venne confermata nel giugno del 1782. Nel 1785 la Chiesa, ampia e di stile dorico toscano fu ricostruita dall’impresa Mughini (maestri comacini). L’interno maestoso e solenne è ad una navata  con due grandi altari laterali ornati di colonne da grandi capitelli ionici. Accanto alla Chiesa è un’elegante loggetta a doppio ordine di archi ribassati di aspetto settecentesco. Nella ricostruzione di questa Chiesa, come in tutte le vicende di Marradi, gran parte ebbero i Fabroni ed in particolare Angelo Maria Priore di Santo Stefano a Pisa. Il Trattato di Versailles che poneva fine alla prima guerra mondiale era stato stipulato il 28 giugno 1919 e Marradi era in festa. Raccontano le cronache del tempo che “..una forte scossa  si è avuta alle ore 17 circa del 29 giugno. E’ crollata la cupola della Chiesa di S.Lorenzo  durante la funzione domenicale. Vi sono due vittime e diversi feriti le vittime il piccolo chierico Aristide Vespignani intento ad accendere le candele e nel coro fra Giuseppe da Faenza un Cappuccino in preghiera”-

…nella Chiesa di San Lorenzo dove furono arcipreti i nobili Gondi e mons. Luigi Montuschi morto in seguito alle ferite riportate nei bombardamenti dell’ultimo conflitto fu la prima Chiesa della Beata Celestina Donati fondatrice della “Congregazione delle figlie povere di San Giuseppe Calasanzio” furono battezzati Celestino Bianchi e Dino Campana e c’è la tomba dell’insigne giurista cardinal Federico Cattani Amadori.