Faentina: siamo sempre dentro il Tunnel! Lo scaricabarile delle responsabilità continua.

Minuetto alla Stazione di Marradi

giovedì 22 novembre
Il nostro giornale ha seguito sempre con attenzione, come altri media e associazioni del Mugello e della Romagna, le contraddittorie vicende della Faentina, denunciando e riprendendo le denunce di tutti coloro che hanno provato rabbia e delusione di fronte alle promesse, non mantenute, delle Regioni interessate. Abbiamo messo in guardia, raccogliendo le indicazioni degli utenti, dalle rozze strumentalizzazioni di iniziative e proclami, sempre smentite dai fatti, sul potenziamento della Faentina e sul fondamentale apporto che una efficace ed efficiente gestione di questo servizio potrebbe dare allo sviluppo dei territori interessati. La ricerca di goffa pubblicità elettorale di alcuni esponenti di partito ha prodotto nel migliore dei casi ilarità. L’Amministrazione Comunale di Marradi, ha sempre seguito, con realismo e determinazione, la vicenda chiedendo come fece nel dicembre 2011, attraverso il suo sindaco Paolo Bassetti, un confronto decisivo a livello istituzionale (visto che il rapporto fra compagni di partito non ha mai funzionato, aggiungiamo noi, che l’abbiamo segnalato fin da subito) per tentare l’impervia via di un confronto verità con chi aveva ed ha le responsabilità della intricata vicenda al fine di difendere le legittime aspirazioni dei cittadini. Nel versante mugellano e fiorentino gli utenti della Faentina denunciano soppressioni e smantellamenti, mentre non cessa il goffo tentativo di alcuni aspiranti prestigiatori politici di uscire dall’imbarazzo dell’evidenza delle loro inadempienze; nel versante romagnolo i disagi continuano. Ma come stanno realmente le cose? Non è che a fronte di comunicati degli utenti che ripropongono allarme sulla Faentina e messaggi e documenti in politichese che non diradano le nubi, dovremo nuovamente constatare come al netto della demagogica manipolazione che certi politici hanno tentato, la Montagna sta partorendo “il topolino” come giustamente hanno scritto in passato i mugellani.

P.S.