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Sovraffollamenti e disagi sulla ferrovia Faentina.Il sindaco di Marradi scrive all’assessore ai trasporti dell’Emilia-Romagna

Paolo Bassetti Sindaco di Marradi
martedì 13 dicembre 2011

Il sindaco di Marradi, Paolo Bassetti, ha scritto una lettera all’assessore regionale ai Trasporti dell’Emilia Romagna Alfredo Peri, nella quale richiede un incontro per affrontare, insieme anche al sindaco di Brisighella, problematiche e potenzialità della linea ferroviaria Faentina. “Nella tratta ferroviaria che va da Faenza a Marradi – scrive il sindaco – si verificano, in orari di interesse per gli studenti e per i lavoratori, ritardi, affollamenti dovuti alla scarsità di carrozze, alcune anche molto obsolete, nonché guasti alle motrici”.
Situazione ampiamente denunciata dalle istituzioni e dagli stessi pendolari, e già segnalata all’assessore ai trasporti della Regione Toscana Luca Ceccobao, “il quale mi ha ricordato che la Regione Toscana ha già provveduto, anni or sono, a mettere a disposizione dei Minuetto che giungono a Faenza” e che passa la patata bollente alla Regione Emilia-Romagna che dovrebbe intervenire per migliorare l’incresciosa situazione che si verifica a Faenza penalizzando gli studenti e i lavoratori dei Comuni di Brisighella e Marradi.
Ma la Faentina non è “solo” la ferrovia principale, fondamentale, per i pendolari che si spostano per esigenze di lavoro e studio tra Faenza e Firenze, o per promuovere il turismo dalla città gigliata fino al ravennate. Da un po’ di tempo, infatti, i pendolari “locali” condividono i vagoni con altri compagni di viaggio: “Passeggeri italiani e stranieri la utilizzano per raggiungere Firenze o Roma considerato il costo del biglietto molto più contenuto rispetto alle Frecce che partono da Bologna – osserva il sindaco Bassetti -, e ciò va inevitabilmente a incrementare l’utenza della linea, come si evince dai dati in nostro possesso”.
Insomma, Faentina linea alternativa agli Eurostar. Sembra un paradosso, ma è così. E allora, “migliorare la Faentina – afferma il sindaco Bassetti – può significare non solo migliorare il servizio alle popolazioni dei comuni che si trovano lungo la sua asta, ma anche offrire un buon mezzo per promuovere le potenzialità economiche, turistiche, culturali dell’Appennino della Romagna e della Romagna Fiorentina”.

L’Amministrazione Comunale disintossica il bilancio dalla finanza derivata voluta dalle precedenti amministrazioni Matulli-Fabbri.

sabato 26 novembre
Marradi era finita addirittura su report per gli swap e non ci aveva fatto certo una bella figura! Il centro sinistra di Matulli e Fabbri è stato sconfitto alle elezioni del 2008 anche per quelle scelte di politica di bilancio non certo azzeccate. L’amministrazione comunale di Marradi si è svincolata anche dall’ultima operazione contratta dalla precedente Giunta nel 2005 con Bnl. Anche il Comune di Marradi, dopo Firenzuola e Palazzuolo, è riuscito a tirarsi fuori dalla “bomba” swap e ad annullare i derivati, forme di finanza derivata che venivano spacciate come operazioni vantaggiose per gli enti locali. “In realtà – spiegano dal Comune – comportavano anche dei rischi, molto grossi (attivi e perdite sono legati ai flussi dei mercati) che soprattutto i piccoli Comuni in caso di trend negativi non sarebbero riusciti ad affrontare, con un progressivo e inevitabile indebitamento”.
Un altro fondamentale risultato nell’interesse dei cittadini che l’Amministrazione guidata da Paolo Bassetti mette a segno a poco più di un anno dalla tornata elettorale amministrativa che testimonia come l’attuale amministrazione stia ben governando nonostante la pesante eredità ricevuta ed i tempi di crisi che investono anche gli enti locali.

Invaso dell’Annunziata il comunicato dell’Amministrazione Comunale

giovedì 20 ottobre
Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale, a firma dell’assessore all’ambiente Silva Gurioli, che informa la popolazione e risponde alla strumentale campagna di disinformazione organizzata dall’opposizione-
L’apertura delle paratoie del Lago dell’ Annunziata avvenuta il 4/10/2011 ha creato molta disinformazione nella popolazione ed anche interventi di esponenti del PD che da tempo cercano di denigrare l’egregio lavoro dell’Amministrazione, guidata dal Sindaco Bassetti, non ricordando che i medesimi esponenti avevano incarichi di giunta e che nell’ aprile del 2008 sono stati mandati a casa dai cittadini di Marradi per scelte inadeguate, come i famigerati swap. Ora sbraitano, vogliono dimostrare che potrebbero essere buoni amministratori. Vogliono recuperare quella verginità politica che hanno perso. Si occupano del quotidiano, senza avere né tattica né strategia. Comunque, il dovere dell’Amministrazione comunale è quello di fornire informazioni corrette anche se l’evento dello svuotamento del Lago dell’Annunziata non è mai stato un evento cittadino fino a quando il 19 aprile del 2008, un giorno dopo l’esito favorevole delle elezioni per l’attuale maggioranza, una fortissima alluvione ha travolto i tubi dell’impalcatura a sostegno del marciapiedi costruito, poco prima delle elezioni, ed ha portato numerosi tronchi e fango nell’invaso dell’Annunziata. L’apertura delle tre paratoie è stata molto complessa e la griglia di protezione della paratoia in basso è stata rimossa causa abbondanti detriti, tronchi e tubi. Nella primavera del 2009 le paratoie sono state riaperte e richiuse nel 2010 con lo sganciamento della paratoia in alto a destra. Il nuovo intervento avvenuto il 4 ottobre con la collaborazione del Consorzio di Bonifica della Romagna occidentale, ha consentito di sistemare lo sganciamento di una paratoia, ma non l’apertura di quella in basso per i problemi esposti. Il 7 ottobre in collaborazione con i Vigili del Fuoco e di sommozzatori è stata tentata la riapertura della paratoia in alto, ma l’arrivo della pioggia non ha consentito il necessario lavoro che è stato completato con l’utilizzo di un idrovora della protezione civile e il lavoro dei Vigili del fuoco il giorno 11 ottobre. L’enorme massa di detriti accumulati è certamente dovuta alle copiose piogge che hanno contraddistinto i primi sei mesi dell’anno, il mese di luglio e parte del mese di Agosto non consentendo l’intervento di vuotatura. L’Amministrazione comunale ha atteso la fine delle piogge, il ripopolamento dell’ittiofauna, la cessazione dell’allarme incendi diramato dalla Protezione civile. Infatti per il 7 ottobre era prevista la pioggia, e quindi si doveva procedere senza indugiare ulteriormente, essendo già autunno inoltrato. I pesci, elemento scatenante della politica della minoranza, purtroppo come è sempre avvenuto hanno avuto la peggio. L’Amministrazione Comunale è stata accusata di non aver avvertito le associazioni dei pescatori, ma si impegna, da subito, sotto la stretta sorveglianza dell’Ufficio Pesca della Provincia di Firenze, a provvedere a tempo debito ad una immissione di pesce per ripristinare l’ittiofauna. Da lunghe e animate discussioni abbiamo appreso che non sarebbe stato possibile salvare i pesci, perché recuperati con reti avrebbero subito lesioni alle squame non guaribili. Forse i detrattori di questa amministrazione intendono farsi perdonare il grave danno arrecato all’invaso nel 2008? Oppure fra di loro, qualcuno pensa già al 2013 utilizzando non la proposta, quale strumento nobile della politica, ma la sterile polemica?

Quattrocentoquaranta anni dalla battaglia di Lepanto.

giovedì 6 ottobre
All’alba del 7 ottobre 1571, esattamente 440 anni fa, aveva inizio, nelle acque di Lepanto, una delle più grandi battaglie navali della storia, frutto glorioso degli sforzi della Cristianità. Ci sembra importante ricordarne l’anniversario, e ricordarlo nel modo più serio in questi anni in cui si è riaffacciata prepotentemente l’aggressione violenta e terroristica del fondamentalismo islamico. Lepanto fu una grande vittorie dell’Occidente, una vittoria della Cristianità. Una vittoria contro un mondo di volta in volta arabo, musulmano, islamico ferocemente aggressivo. Un mondo però che ogni volta, e proprio nel cuore dell’Europa, si è infranto contro il valore degli europei, decisi a non cedere la propria terra e le proprie radici, a non lasciare annientare la propria cultura e civiltà fino all’estremo sacrificio. Un’epoca nella quale la Cristianità non confondeva ancora la carità, con una solidarietà che ne è oggi la caricatura: spesso alibi per chi è disposto a sacrificare la propria civiltà per un egoistico bisogno di apparir buono a sé stesso.
A Lepanto e poi a Vienna, l’Europa difendeva il suo modello di civiltà. Sì, ma difendeva anche, le sue chiese e le sue istituzioni. Oggi di fronte alla nuova flotta islamica, gran parte dell’occidente sembra aver perso ogni riferimento all’orgoglio di appartenere ad un mondo libero. La guerra era stata dichiarata a Venezia dai Turchi all’inizio dell’anno precedente: ma all’intimazione di abbandonare Cipro, la Serenissima aveva risposto con un netto rifiuto. La resistenza veneziana, sotto il comando di Nicolò Dandolo, fu tenace, ma non fu possibile evitare lo sbarco e, nonostante le fortificazioni di Nicosia, ancora oggi visibili, fossero appena state innalzate, e la lunga ed eroica difesa sostenuta soprattutto da Romagnoli, la città fu presa il 9 settembre 1570. Le navi cristiane si riunirono a Messina. Erano 208 galere, vale a dire vascelli a remi e a vela armati con artiglieria pesante sulla piattaforma anteriore e leggera sui fianchi. Il grosso della flotta era costituito dalla squadra veneziana. Comandante generale era Don Giovanni d’Austria, fratello del Re di Spagna. Anche ai tempi di Lepanto, la pace era un sentimento condiviso da tutti, Però nessuno era pacifista. Dovremmo oggi, rammaricarci che per impedire tutto ciò si sia combattuta una guerra? Ma crediamo che il dialogo, i tavoli, la predicazione della pace, le missioni umanitarie avrebbero fermato la spinta espansionista dell’Islam, la sua guerra non a caso definita «santa»? Dopo la vittoria di Lepanto, avvenuta proprio nella prima domenica di ottobre (7 ottobre 1571), san Pio V decretò che ogni prima domenica di ottobre si sarebbe dovuta commemorare con rito semplice Nostra Signora della Vittoria.
Rodolfo Ridolfi