BOLLETTE POCO CHIARE, MULTA DELL’ANTITRUST DA 190 MILA EURO PER HERA.

mercoledì 29 dicembre

Multa salata per Hera. L’Antitrust ha comminato alla multiutility una sanzione complessiva di 190.000 euro, contestando l’omissione in bolletta di informazioni adeguate riguardo alla tariffazione del servizio idrico e l’adozione nei territori di Rimini, Ravenna e dell’area lughese di una procedura di silenzio-assenso non chiara rispetto all’adesione ad un’assicurazione sulle perdite d’acqua. Lette le motivazioni, Hera “certamente ricorrerà contro il provvedimento”, fa sapere la stessa multiutility che respinge le accuse, assicurando di essersi attenuta alle indicazioni delle autorità d’ambito territoriale (Ato) e ricordando come i rilievi dell’Authority non riguardino in alcun modo la “correttezza e la congruità degli importi fatturati agli utenti”. L’Autorita’ garante della concorrenza si e’ mossa sulla base di alcune segnalazioni pervenute tra il 2008 e il 2009. Nello specifico, due consumatori si sono rivolti all’Antitrust denunciando presunte scorrettezze a carico della multi servizi per non aver comunicato per tempo la modifica della tariffa dell’acqua, che, in ottemperanza ad una legge regionale, dal 2008 comprende la copertura dei costi di gestione delle cosiddette acque meteoriche (le acque piovane), con un adeguamento massimo del 2% applicato con effetto retroattivo anche per gli anni 2005, 2006 e 2007.

In realtà, Hera ribatte sottolineando come le ragioni dei rincari siano state spiegate in una sezione apposita della prima bolletta in cui sono stati applicati. Un comportamento che non soddisfa l’Antitrust, secondo la quale l’informazione agli utenti doveva essere fornita prima che scattassero gli aumenti, subito dopo le delibere ufficiali delle Ato. Tanto più che la carta dei servizi prevede un’informazione “costante” ai cittadini. Insomma, “i messaggi in questione- rileva l’Authority, contestando violazioni al Codice del consumo- devono considerarsi tardivi in quanto intervengono in una fase in cui gli utenti hanno già assunto le loro scelte di consumo di acqua nel 2008”. Lo stesso vale per un altro rilievo mosso ad Hera, che riguarda la mancata rilevazione dei consumi effettivi di acqua per periodi superiori ad un anno denunciata da alcuni consumatori. Nonostante le rimostranze dell’azienda, l’Autorita’ valuta la pratica commerciale “scorretta” in quanto “contraria alla diligenza professionale e idonea a condizionare indebitamente il comportamento del consumatore medio”. E il conto per la multiutility e’ salato: 90.000 euro di multa. La sanzione da 100.000 euro riguarda invece l’adesione all’assicurazione contro le perdite prevista dagli accordi con le Ato di Ravenna, Rimini e dell’area lughese e proposta al momento dell’allacciamento. Secondo l’Antitrust Hera non avrebbe informato adeguatamente gli utenti sul fatto che l’assicurazione (che ha un costo aggiuntivo di 12 euro circa) e’ facoltativa. “La modalità di adesione automatica al Fondo non risulta assistita da un impianto informativo adeguato”, si legge nel dispositivo. L’azienda, però, non ci sta e sottolinea come tutta l’indagine sia nata “dalla segnalazione di tre utenti in relazione a episodi avvenuti negli anni 2008 e 2009”. Inoltre, aggiunge, “al di là delle numerose controdeduzioni presentate all’Autorità’, in entrambi i casi il comportamento di Hera e’ sempre stato conforme a quanto stabilito dalle Ato e dalla Carta del servizio idrico” e “i rilievi non riguardano la congruità e la correttezza degli importi fatturati in bolletta”. Di qui l’ipotesi del ricorso