Lectio Magistralis di Cecilia Filippini a Brisighella su Achille Lega

201409-058venerdì 3 ottobre

Cecilia Filippini direttrice scientifica dell’Associazione Culturale “Il Maestro di Marradi” curatrice insieme a Claudia Casali della mostra ” La Fondazione “La Memoria storica di Brisighella” rende omaggio ad Achille Lega ha tenuto una conferenza su Achille Lega e il suo tempo, presso il Teatro Giardino, Via della Fossa a Brisighella.

Achille Lega (1899-1934), artista brisighellese di nascita e prematuramente scomparso all’età di 34 anni. Attraverso una dozzina di opere, accuratamente selezionate, sarà possibile apprezzare la straordinaria ed eccezionale vivacità espressiva di questo giovane autore, protagonista di varie esposizioni nazionali ed internazionali, al fianco di autori indiscussi come Marinetti, Carrà, Soffici, Rosai, in un continuo dialogo.

La mostra nella loggetta Miro Fabbri in via Naldi 17 rimarrà aperta fino al 12 ottobre tutti sabati e domeniche dalle ore 10 alle 12  e dalle 16 alle 20, e su richiesta 328.7834660.

Dalle precoci adesioni al credo futurista del 1917, rintracciabili nello stupefacente Vibrazioni atmosferiche di aeroplano in volo (anticipatore delle tendenze dell’aeropittura) o nel Ritratto della madre; alle declinazioni intimiste del Lavoro nei campi; alle manifestazioni di pieno Novecento (a cui aderì grazie a Margherita Sarfatti), con la ricca serie di paesaggi e di nature pseudo-metafisiche, per cui scrive Cecilia Filippini in catalogo: “Un artista che amava ed apprezzava artisti quali erano stati i Macchiaioli, che a modo loro avevano rotto con la tradizione”. Commenta Claudia Casali: “Lega mette in scena con semplice vivace realismo vedute di paesaggi, orti, campi arati, strade solitarie, viali alberati, percorsi fluviali, in cui si avvertono sottilmente il profumo dell’erba, la polvere delle stradine di campagna, il caldo e l’umidità dell’estate, con il silenzio dei suoi pomeriggi assolati e la assordante solitudine della natura. Sono “sguardi” che ben si addicono a quel “pittore dell’occhio e del sentimento”, come lo definì Carlo Carrà nel 1925, elogiando il suo precoce e moderno talento artistico ed estetico. Come in Gino Rossi, Soffici, Rosai, si coglie nella sua vibrante ed energica tavolozza la vena creativa e cromatica di impianto pontaventiano, a sua volta debitore del primitivismo di Giotto, Piero e del Trecento toscano”.

Il catalogo delle opere esposte è in vendita a 10euro.