A mettere in ridicolo le Istituzioni e soprattutto profanare la memoria con mitomani che speculano su una immensa tragedia è un attimo….

Samuel-Artale-von-Belsky-Levivenerdì 14 febbraio riceviamo e pubblichiamo integralmente, del dott. Alessandro Mazzerelli, quanto inviatoci, ed esprimiamo solidarietà agli organizzatori ed ai cittadini truffati non senza aver prima dato conto dell’antefatto:

Si celebra domenica 21 luglio 2019 il 75° anniversario dell’eccidio di Crespino del Lamone e Fantino. Un massacro compiuto dai soldati tedeschi il 17 luglio 1944 che, per rappresaglia, trucidarono 44 civili innocenti, inermi. I loro resti da allora riposano all’interno del sacrario-ossario eretto nella frazione marradese. A tenerne vivo il ricordo anche il “Cammino della Memoria” realizzato dal Comune, inaugurato a fine 2017 dal presidente della Cei Gualtiero Bassetti. Alla commemorazione, promossa dal comitato onoranze caduti civili Crespino-Fantino assieme al Comune di Marradi, parteciperanno, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura  David Ermini, il direttore del Mausoleo delle Fosse Ardeatine Francesco Sardone e Samuel Artale, deportato sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz (che sabato sarà presente a un incontro pubblico a Marradi per portare la sua testimonianza diretta degli orrori dell’Olocausto).
Alle 9.30 da piazza don Trioschi (parroco tra le vittime dell’eccidio) il corteo si muoverà per raggiungere il monumento ossario, dove sono previsti gli interventi della presidente del comitato onorcaduti Irene Alpi e del sindaco di Marradi Tommaso Triberti, cui seguirà l’orazione ufficiale tenuta da Giuseppe Matulli, presidente dell’Istituto storico della Resistenza. Alle 11.30 il vescovo di Faenza-Modigliana, mons. Mario Toso, officierà la liturgia eucaristica. Il rito dell’onore ai caduti chiuderà la cerimonia.

La Riflessione del dott. Alessandro Mazzerelli:

“Arriva Artale!  Arriva Artale!  Artale… Artale…” nemmeno stesse per arrivare la Madonna di Fatima. Tutta la sinistra bempensante e borghese di Marradi e della Val di Lamone, da Faenza in su, è mobilitata, manifesti ed inviti ovunque, tutto e tutti  per accogliere  questo Artale, ed effettivamente, nel paese dei marroni doc, non si poteva fare di più. All’evento pontificano il Presidente della “Comes”, un ente per il recupero dei drogati,  dei delinquenti e “non solo”…  il Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani (ANPI), che a vederlo, diresti che ai tempi dei partigiani aveva ancora diversi anni prima di nascere… infine l’immancabile ex parlamentare cattocomunista , Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza – che in paese si dice avesse avi fascistissimi… ma questa è un’altra storia… Ora, si può mai mancare ad una simile iniziativa, che si tiene peraltro in un fresco e piacevole pomeriggio del 20 luglio 2019 nel Circolo del Tennis, costruito – per testimoniare la Verità e il Bene comune – sul terreno regalato da un prete ? Certamente NO!  Peraltro si presenta anche un libro eccezionale,  dal titolo “La Vita”,  ovviamente quella di Artale . L’omino,  un’arzillo ottantatreenne, con lo zuccotto ebraico in testa, spiccica poche parole, ma riceve lunghissimi applausi, da una gran folla, che nel paesotto appenninico non avevo mai visto.  Meno male, che a dare corpo a questo “importantissimo” evento, ci furono le  entusiastiche parole di chi  – anche troppo a lungo – lo presentò facendo l’esegesi della sua “importantissima” opera . Io, di tutta la sceneggiata, rimasi fortemente perplesso, oggi posso dire che  ci avevo visto giusto…  Il primo febbraio c.a. apro “La Verità”, il mio quotidiano di riferimento, e manca poco che il cappuccino non mi va storto, leggo che “Il Gazzettino” del Veneto ha fatto un dettagliato servizio su tale Samuel Gaetano ARTALE von Beloskoj – Levi e viene fuori che l’ARTALE  si chiama semplicemente Gaetano Artale, che non è nato a Rostock in Germania , ma a Laino Borgo in provincia di Cosenza. MA SOPRATUTTO CHE NON E’ EBREO, CHE NON E’ MAI STATO DEPORTATO, CHE NON E’ MAI STATO AD AUSCHWITZ, che il suo libro è quindi totalmente menzognero…  e infine che da 15 anni gira per le Scuole d’Italia “testimoniando” la sua “esperienza” nei campi di concentramento nazisti, tutto ciò lo afferma – con “indicibile” sofferenza –  anche un ebreo vero, GADI LUZZATO VOGHERA, Direttore del centro di documentazione ebraica di Milano.   Ogni commento è davvero superfluo.   

Alessandro Mazzerelli