I Testi delle Opere premiate a Faenza VII^ Edizione del premio DIno Campana on line

patrizia socciMartedì 28 settembre

Il nostro giornale pubblica come ogni anno i testi delle opere premiate al Campana on line:

 

 

 

Tu non dirmi qual è il mio confine – Emanuela Dalla Liberadiploma poesia.cdr

Tu non dirmi qual è il mio confine,

io non sento l’ora che lenta riporta

la sera sulle ombre avvizzite degli anni.

La campana che rintocca d’inesorabili

accenti lascia dolce sperare un silenzio

lontano, io ancora tengo per mano

la lampada accesa sui passi inebriati

di altri risvegli, di orme pazienti dissemino

l’arco del mondo che arride ai miei giorni,

e attendo, sui rami, dell’allodola il canto

innocente che dissolve la gravida notte.

Tu non darmi confini finché in aria

traccio glifi d’incanto che si adagiano

molli su fiori di loto, voci ascolto

che mi narran di nuovo nel cerchio

ormai stanco del tempo, l’antico

conservo a carpire il mistero nascosto

nell’umido guscio dei giorni a venire,

e il vento in spazi ancora mi porta dipinti

di festa all’amore e alla vita dove di lucciole

basta il chiarore a coglier nel buio

vestigia mai spente di bellezza stupita.

Tu non darmi confini, come rondine in volo

io ancora mi libro tra le braccia del mondo.

 

Hikikomori*   –   Patrizia Socci  DSC05277 (Copia)

 Vivere la vita ad occhi chiusi,

cancellare la luna e il sole

vestirsi della propria ombra

mentre si abbassa il cielo come una coperta.

L’anima sprofonda nel silenzio

come un lutto risucchia i ricordi

lasciando sgomento e freddo

e una eco a rimembrar  la voce

di quando sogni e desideri

celebravano il rito della vita.

Spiare il tempo da una finestra socchiusa

carezzare il vuoto inconsistente

e non voler sapere nulla,

trincerarsi dietro a un muro intriso di dolore

che fa da schermo alle follie del mondo.

L’assenza, è il domani di chi non spera più.

 

*Letteralmente “stare in disparte, isolarsi”, dalle parole hiku “tirare” e komoru “ritirarsi”, è un termine giapponese usato per riferirsi a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, spesso cercando livelli estremi di isolamento e confinamento.

DSC05283

Mistero la vita –  Giambattista Zambelli

Soffuse le note nell’aria,

dischiuse,

momento lontano che affiora sovrano…

Il tempo sbiadisce il tormento

che il vento consegna,

sgomento…

E il cuor come allora

anche ora si spezza,

carezza mortale, ebrezza del male…

Ritorno alla vita,

le ombre sono luci,

le nuvole, il sole

Il freddo, il calore

dell’anima persa..

O uomo, o uomo

che cieco cammini

abbraccia il mistero,

un soffio dal cielo

ti accarezzerà…..