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PROSEGUE LA MOSTRA SU PESI E MISURE AL CENTRO CAMPANA FINO AL 31 DICEMBRE.

Antiche Misure
domenica 4 dicembre

La mostra, allestita dal Comune di Marradi presso il Centro Dino Campana, Documenti, Atti, Manifesti e raccolte del Regno d’Italia su “Pesi e Misure” rimarrà aperta il 4-8-11-18 dicembre 2011 dalle ore 15 alle ore 18 e tutti i martedì ed i venerdì dalle ore 17 alle 19 fino al 31 dicembre.

Marradi e l’Unità d’Italia: Dall’abbattimento delle frontiere all’Unità della Nazione

FESTA DELLA TOSCANA
25 Novembre 2011 – 26 Novembre 2011
Marradi e l’Unità d’Italia – Dall’abbattimento delle frontiere all’Unità della Nazione
Aula Magna – Istituto Comprensivo ‘DINO CAMPANA’ – Marradi

Delegazione di Castelnaudary in visita a Marradi.Sindaco Bassetti: gemellaggio duraturo tra le comunità

venerdì 28 ottobre
Dura da più di 20 anni il gemellaggio tra Marradi e Castelnaudary. In questi giorni, in occasione della Sagra delle Castagne, una delegazione della cittadina francese guidata dal vicesindaco Jean André Taurines è in visita a Marradi. Ieri è stata ricevuta con tutti gli onori in Consiglio comunale dal sindaco Paolo Bassetti mentre domani parteciperà alla tradizionale manifestazione marradese con un proprio stand di promozione turistica: “Lo spirito di questo patto di gemellaggio e amicizia – hanno dichiarato il sindaco Paolo Bassetti e il vicesindaco Jean André Taurines – prosegue da lungo tempo e vogliamo che prosegua ancora per lungo tempo, sia sempre più stretto e radicato non solo tra istituzioni ma anche tra famiglie, giovani e associazioni”.
Prossimamente Marradi ricambierà la visita partecipando alla Festa del Foie Gras, la manifestazione tipica di Castelnaudary. E intanto si prepara agli ultimi due appuntamenti della 48° edizione della Sagra delle Castagne, in programma domani e domenica 30 ottobre, che anno dopo anno si ripete sempre con notevole successo, richiamando migliaia di visitatori dalla provincia di Firenze, dalla Toscana e dai vicini territori dell’Emilia Romagna.
Per tutto il paese stand gastronomici con le tradizionali leccornie, come i tortelli, la torta e le marmellate di marroni, il castagnaccio, i marrons glacés, le “bruciate”, spazi riservati ai classici prodotti del bosco e sottobosco insieme ad altri prodotti artigianali e commerciali. Ad animare il giorno di festa artisti di strada e musicisti itineranti, con attrazioni anche per bambini

Quattrocentoquaranta anni dalla battaglia di Lepanto.

giovedì 6 ottobre
All’alba del 7 ottobre 1571, esattamente 440 anni fa, aveva inizio, nelle acque di Lepanto, una delle più grandi battaglie navali della storia, frutto glorioso degli sforzi della Cristianità. Ci sembra importante ricordarne l’anniversario, e ricordarlo nel modo più serio in questi anni in cui si è riaffacciata prepotentemente l’aggressione violenta e terroristica del fondamentalismo islamico. Lepanto fu una grande vittorie dell’Occidente, una vittoria della Cristianità. Una vittoria contro un mondo di volta in volta arabo, musulmano, islamico ferocemente aggressivo. Un mondo però che ogni volta, e proprio nel cuore dell’Europa, si è infranto contro il valore degli europei, decisi a non cedere la propria terra e le proprie radici, a non lasciare annientare la propria cultura e civiltà fino all’estremo sacrificio. Un’epoca nella quale la Cristianità non confondeva ancora la carità, con una solidarietà che ne è oggi la caricatura: spesso alibi per chi è disposto a sacrificare la propria civiltà per un egoistico bisogno di apparir buono a sé stesso.
A Lepanto e poi a Vienna, l’Europa difendeva il suo modello di civiltà. Sì, ma difendeva anche, le sue chiese e le sue istituzioni. Oggi di fronte alla nuova flotta islamica, gran parte dell’occidente sembra aver perso ogni riferimento all’orgoglio di appartenere ad un mondo libero. La guerra era stata dichiarata a Venezia dai Turchi all’inizio dell’anno precedente: ma all’intimazione di abbandonare Cipro, la Serenissima aveva risposto con un netto rifiuto. La resistenza veneziana, sotto il comando di Nicolò Dandolo, fu tenace, ma non fu possibile evitare lo sbarco e, nonostante le fortificazioni di Nicosia, ancora oggi visibili, fossero appena state innalzate, e la lunga ed eroica difesa sostenuta soprattutto da Romagnoli, la città fu presa il 9 settembre 1570. Le navi cristiane si riunirono a Messina. Erano 208 galere, vale a dire vascelli a remi e a vela armati con artiglieria pesante sulla piattaforma anteriore e leggera sui fianchi. Il grosso della flotta era costituito dalla squadra veneziana. Comandante generale era Don Giovanni d’Austria, fratello del Re di Spagna. Anche ai tempi di Lepanto, la pace era un sentimento condiviso da tutti, Però nessuno era pacifista. Dovremmo oggi, rammaricarci che per impedire tutto ciò si sia combattuta una guerra? Ma crediamo che il dialogo, i tavoli, la predicazione della pace, le missioni umanitarie avrebbero fermato la spinta espansionista dell’Islam, la sua guerra non a caso definita «santa»? Dopo la vittoria di Lepanto, avvenuta proprio nella prima domenica di ottobre (7 ottobre 1571), san Pio V decretò che ogni prima domenica di ottobre si sarebbe dovuta commemorare con rito semplice Nostra Signora della Vittoria.
Rodolfo Ridolfi